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domenica 13 ottobre 2024

Quanah Parker

QUANAH PARKER – Nel Castello Delle Fate
Scivales Music
Distribuzione: Ma.Ra.Cash Records
Genere: Rock Progressivo
Supporto: cd – 2024




La storia dei Quanah Parker inizia a Venezia negli anni ’80, quando il genere Rock Progressivo ha vissuto il momento a cavallo fra la crisi e la nascita del Neo Prog. La passione per i Genesis, i Led Zeppelin, Weather Report, Rick Wakeman, Yes, e il Banco Del Mutuo Soccorso, ha cominciato a plasmare il sound della band che nel tempo si va a modificare con innesti di nuovi componenti, ma l’avvento del militare stoppa per alcuni mesi il proseguimento degli intenti. Registrano un demo che nel circuito riceve buoni apprezzamenti, e alcuni brani si troveranno inseriti nell’album d’esordio intitolato “Quanah!” nel 2012. Uno stop importante lo subiscono verso il 1985 e Riccardo Scivales, musicologo e insegnante leader della band, si dedica per un lungo periodo al Jazz dalle origini al Bebop. Frequenta scuole e scrive diversi libri con esercizi tecnici da eseguire alle tastiere. E’ nel 2005 che Scivales riprende in mano le redini della band ricomponendola. Nel 2015 è la volta del secondo album intitolato “Suite Degli Animali Fantastici” e vede nella formazione Elisabetta Montino (voce), Giovanni Pirrotta (chitarre elettriche e acustiche, basso), Paolo Ongaro (batteria, percussioni) e Alessandro "Unfolk" Monti (basso, voce, flauto Moeck, tabla, percussioni), quest’ultimo già noto nel circuito progressivo italiano con Unfolk.
Ma veniamo a oggi e all’album “Il Castello Delle Fate”, di per se già il titolo lascia trapelare gli intenti strutturali di questo concept che racconta attraverso la musica e la voce della nuova cantante Meghi Moschino, ambientazioni medioevali dove streghe fatate e fate stregate intercedono in un castello in cui l’esoterismo è di casa. Il tema riguarda il potere guaritore della musica. Questo disco prende forma da performance live e diventa realtà dopo il lungo lockdown pandemico.
Salta subito all’occhio lo splendido artwork cartonato realizzato da Barbara Bergomi con le belle fotografie di Francesca Barriviera, un valore aggiunto all’opera per fare entrare a pieno titolo l’ascoltatore nel concept composto di quattordici movimenti. La formazione odierna della band vede Riccardo Scivales (tastiere e composizione dei brani), Meghi Moschino (voce e autrice dei testi), Giovanni Pirrotta (chitarra), Alessandro Simeoni (basso), e Paolo Ongaro (batteria). Nel brano conclusivo dell’album intitolato “Giochi Di Fate Al Piano” c’è la partecipazione straordinaria di Martina Scivales al piano e voce.
“Verso La Porta” introduce a tutti gli effetti l’ascoltatore nel castello, dove in “Intrada E Voci Di Fate” si resta ammaliati dal luogo sottolineato con suoni Hard Prog dall’infinita storia. Per gli appassionati posso dire che non esulano richiami a K. Emerson, R. Wakeman e al Prog nostrano degli anni ’70, il tutto rafforzato dalla chitarra ruggente di Pirrotta. La voce di Moschino (di natura Jazz) dona fascino, sembra quasi di trovarsi all’interno della struttura e di sentirne l’odore tanto si è inseriti adeguatamente nel contesto. L’inizio scoppiettante dopo la breve “Primo Interludio Esoterico” prosegue con “Stanze Di Luci Antiche”, qui il Prog prende una forma maggiormente legata al significato stesso del termine, attraverso cambi strutturali e di tempo, il tutto infarcito da un velo di antichità che aleggia sopra i nostri capi. Ed eccoci giunti a “La Fata Tentatrice” canticchiante una nenia che si trasforma in una melodia suadente e ammaliante, si resta stregati in tutti i sensi. L’incanto prosegue attraverso “Danza Esoterica”, nella quale le lunghe vesti sembrano gonfiarsi al roteare durante il ballo delle fate. I cantici dal sentore medioevale fanno da base alla struttura compositiva. Affascinanti i due minuti onirici de “La Fata Dormiente” per poi gettarsi nuovamente in un nuovo balletto, la “Danza Della Fata Selvatica”, dove le tastiere restano protagoniste come stile Quanah Parker ci ha abituati nel tempo. All’interno molta storia musicale, un ampio spettro di stili e decenni in cui questo mondo sonoro si è saputo far distinguere.
“Nella Stanza Di Un Carillion” gioca con le voci delle fate e conduce nel mondo dei sogni. Grazie al suono delle chitarre, si possono apprezzare richiami al Neo Prog di matrice Marillion.
“Fata Nel Vento” è fra i movimenti che ho apprezzato maggiormente nell’album, con il suo fascino misterioso altamente evocativo per merito di una voce ancora una volta “stregante”. “Secondo Interludio Esoterico” è uno strumentale misterioso che porta a “Le Pozioni Delle Fate” dall’andamento maggiormente Rock. Altra gemma dell’album è “Strega Fatata, Fata Stregata”, la canzone più lunga attraverso otto minuti e mezzo di spettacolari arie incantate. La conclusione spetta a “Giochi Di Fate Al Piano”, dove la magia del piano e voce sugella in maniera più che degna l’opera.
La musica dei Quanah Parker oggi è più ricca d’immagini che mai, una vera telecamera che coglie in alta definizione ogni particolare trasmettendolo alla nostra fantasia. Se pensate che la musica serva per far viaggiare la mente, allora benvenuti nel “Castello Delle Fate”! (consigliato l’ascolto a luci soffuse). MS  




Versione Inglese: 


QUANAH PARKER – Nel Castello Delle Fate
Scivales Music
Distribution: Ma.Ra.Cash Records
Genre: Progressive Rock
Support: cd - 2024


The story of Quanah Parker begins in Venice in the 1980s, when the Progressive Rock genre experienced the moment between the crisis and the birth of Neo Prog. A passion for Genesis, Led Zeppelin, Weather Report, Rick Wakeman, Yes, and Banco Del Mutuo Soccorso began to shape the band's sound, which over time changes with grafts of new members, but the advent of the military stoppages the continuation of intent for a few months. They record a demo that in the circuit receives good appreciation, and some tracks will be found included in the debut album entitled “Quanah!” in 2012. A major stop they undergo around 1985 and Riccardo Scivales, musicologist and teacher band leader, devotes himself for a long time to Jazz from its origins to Bebop. He attended schools and wrote several books with technical exercises to perform on keyboards. It was in 2005 that Scivales took over the reins of the band again, reassembling it. In 2015, it was the turn of the second album titled “Suite Degli Animali Fantastici” and sees in the lineup Elisabetta Montino (vocals), Giovanni Pirrotta (electric and acoustic guitars, bass), Paolo Ongaro (drums, percussion) and Alessandro “Unfolk” Monti (bass, vocals, Moeck flute, tabla, percussion), the latter already known in the Italian progressive circuit with Unfolk.
But let us come to today and the album “Il Castello Delle Fate”, in itself the title already hints at the structural intent of this concept that tells through the music and voice of new singer Meghi Moschino, medieval settings where fairy witches and bewitched fairies intercede in a castle where esotericism is at home. The theme concerns the healing power of music. This record takes shape from live performances and becomes reality after the long pandemic lockdown.
Immediately jumps out at you the beautiful hardback artwork created by Barbara Bergomi with beautiful photographs by Francesca Barriviera, an added value to the work to make the listener fully enter the concept composed of fourteen movements. Today's lineup of the band features Riccardo Scivales (keyboards), Meghi Moschino (vocals and coauthor of the songs), Giovanni Pirrotta (guitar), Alessandro Simeoni (bass), and Paolo Ongaro (drums). The album's closing track titled “Giochi Di Fate Al Piano” features the extraordinary participation of Martina Scivales on piano and vocals.
“Verso La Porta” introduces the listener for all intents and purposes to the castle, where in ‘Intrada E Voci Di Fate’ one is captivated by the place emphasized with Hard Prog sounds from the endless story.
For aficionados, I can say that references to K. Emerson, R. Wakeman and homegrown Prog of the 1970s do not exude, all reinforced by Pirrotta's roaring guitar. Moschino's vocals (Jazz in nature) lend charm, almost seeming to be inside the structure and smelling it so much you are properly placed in the context. The crackling start after the brief “First Esoteric Interlude” continues with “Stanze Di Luci Antiche”, here Prog takes a form more related to the very meaning of the term, through structural and tempo changes, all infused with a veil of antiquity hovering over our heads. And here we come to “La Fata Tentatrice” humming a dirge that turns into a persuasive and bewitching melody, one is bewitched in every sense. The enchantment continues through “Danza Esoterica”, in which the long robes seem to swell as they twirl during the fairies' dance. Canticles with medieval overtones underpin the compositional structure. Fascinating are the dreamlike two minutes of “La Fata Dormiente” and then throw themselves again into a new ballet, the “Danza Della Fata Selvatica”, where the keyboards remain protagonists as Quanah Parker's style has accustomed us over time. Within much musical history, a broad spectrum of styles and decades in which this sound world has stood out.
“Nella Stanza Di Un Carillion” plays with fairy voices and leads into the world of dreams. Thanks to the sound of the guitars, hints of Marillion-derived Neo Prog can be appreciated.
“Fata Nel Vento” is among the movements I enjoyed most on the album, with its highly evocative mysterious charm due to once again ‘bewitching’ vocals. “Secondo Interludio Esoterico” is a mysterious instrumental that leads into ‘Le Pozioni Delle Fate’ with a more Rock progression. Another gem of the album is “Strega Fatata, Fata Stregata’, the longest song through eight and a half minutes of spectacular enchanted tunes. The conclusion belongs to “Giochi Di Fate Al Piano’,” where the magic of piano and vocals more than worthily seals the work.
Quanah Parker's music today is richer in imagery than ever before, a true camera capturing in high definition every detail transmitting it to our imagination. If you think music is for traveling the mind, then welcome to “Fairy Castle”! (Recommended listening under dim lights). MS





 

 

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