NIRNAETH – Il Paradiso Non E’
Altrove
Andromeda Relix
Genere: Thrash Metal
Supporto: cd – 2024
Ricordo
negli anni ’80 che moltissime riviste specializzate e non, davano il genere
musicale Thrash Metal per “meteora”, una moda temporanea indirizzata a un
pubblico che della musica ha una considerazione distorta, superficiale,
fastidiosa. In effetti questo è il senso del Rock, ossia destabilizzare e
portare protesta nei confronti di una generazione che non ci comprende, ma da
sempre… Poi possono cambiare le sonorità, ma di base il concetto si manda
staffetta da decenni.
Ci
tengo a rilevare questo perché, in barba ai “critici” eruditi, il Thrash si
trova anche oggi vivo e vegeto. In Italia non siamo da meno, abbiamo la cultura
di impreziosire lo stile con innesti di altro genere, come ad esempio il senso
nervoso dei King Crimson, oppure le aperture psichedeliche alla Pink Floyd.
Bene lo sanno i Nirnaeth. Nascono a Bergamo nel 1990 dall’incontro di Marco
Lippe (batteria, voce, tastiere e membro fondatore della band Prog Rock Twenty
Four Hours) e alcuni musicisti Metal underground della città.
Le
mode nel tempo si sa che mutano, per questo una band così decennale può andare
incontro a problemi d’interesse da parte dei discografici e quindi dopo alcuni
demo, e un album intitolato “The Psychedheavyceltale In 8 Movements” (1998), la
band si scioglie nel maggio del 2000. Sarà proprio Marco Lippe a riportare in
auge il progetto Nirnaeth nel 2007 dopo una parentesi solista. Un mini cd di
tre canzoni basta per portare la band ad altissimi livelli, addirittura
giungendo in finale all’Emergenza Festival all’Alcatraz nel 2012, sennonché
Lippe vince anche il titolo di migliore batterista italiano. Questa volta però
per divergenze musicali interne, i Nirnaeth si sciolgono nuovamente. Nuova formazione nell’aprile del 2015 e
finalmente è la volta di “The Extinction Generation”. Date live e apparizioni
radiofoniche impreziosiscono il loro cammino professionale, ma il problema
interno nella line up si ripresenta di lì a breve, attraverso divergenze fra
bassista e chitarrista. Ma nel 2016 la nuova formazione è già in piedi con
Marco Tombini e Simone Fumagalli. Nel 2020 è la volta dell’ottimo
“Anthropocene”, e oggi con la band formata da Marco Lippe (batteria), Roberto
Bellina (chitarre), Edoardo Pirola (chitarra) e Deaniele Cusumano (basso) i
tempi sono maturi per il nuovo album intitolato “Il Paradiso Non E’Altrove”.
Molto
bello il supporto esterno del disco, cartonato e contenente un libretto
esaustivo sui significati dei singoli brani, tutti da leggere per immergersi a
dovere nelle atmosfere del brano. Questo compito lo lascio a voi e alla vostra
curiosità.
I
tre minuti e mezzo iniziali della strumentale “Wounded Knee” mettono
immediatamente in luce lo stile sonoro della band, che denota una ricerca della
melodia non poi così comune nel mondo del Thrash Metal, questo anche grazie
all’uso del piano che disegna armonie malinconiche e ponderate. E’ con “La
Vendetta Del Bosco” che si entra a pieno merito nel settore. Il cantato è in
italiano e questo non è generalmente usuale, apportando una migliore
comprensione del concetto espresso. Gli anni ’80 imperversano in ogni nota,
così dei momenti oscuri che ben si adattano ai testi sempre lucidi a
testimonianza dei nostri tempi. La batteria di Lippe da sfoggio di se
nell’intro di “World Wild Web”, personalmente ci riscontro influenze Overkill e
Testament su tutte. Lo stile muta in “Epitaffio Di Una Pianta”, cadenzato e
monolitico per poi ripartire nello Speed attraverso “Religionestinzione”. Se
volete un sunto del genere, basta ascoltare “Pescecani”, qui tutte le
prerogative di base.
Non
manca neppure una cover, presi come spunto sono i Danse Society di “Angel”,
ecco come tramutare il Post-Punk e Darkwave in Thrash. Per “Generation
Interdict” vale lo stesso discorso di “World Wild Web”, ma il brano più
articolato è la conclusiva title track “Il Paradiso Non E’ Altrove”, amara
considerazione della nostra vita, fra arpeggi e un cantato recitato perfetto
viatico per il concetto.
Di
certo la vita di questa band non è monotona, visti i venti cambi interni di
elementi, ma questo sta a significare la forza di volontà di esprimere le
proprie idee, costi quel che costi, e anche il Thrash Metal “…Non Può
Attendere”. Un disco robusto, a tratti geniale, dove la musica non scontata è
di casa. MS
Versione Inglese:
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