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martedì 1 ottobre 2024

Nirnaeth

NIRNAETH – Il Paradiso Non E’ Altrove
Andromeda Relix
Genere: Thrash Metal
Supporto: cd – 2024





Ricordo negli anni ’80 che moltissime riviste specializzate e non, davano il genere musicale Thrash Metal per “meteora”, una moda temporanea indirizzata a un pubblico che della musica ha una considerazione distorta, superficiale, fastidiosa. In effetti questo è il senso del Rock, ossia destabilizzare e portare protesta nei confronti di una generazione che non ci comprende, ma da sempre… Poi possono cambiare le sonorità, ma di base il concetto si manda staffetta da decenni.
Ci tengo a rilevare questo perché, in barba ai “critici” eruditi, il Thrash si trova anche oggi vivo e vegeto. In Italia non siamo da meno, abbiamo la cultura di impreziosire lo stile con innesti di altro genere, come ad esempio il senso nervoso dei King Crimson, oppure le aperture psichedeliche alla Pink Floyd. Bene lo sanno i Nirnaeth. Nascono a Bergamo nel 1990 dall’incontro di Marco Lippe (batteria, voce, tastiere e membro fondatore della band Prog Rock Twenty Four Hours) e alcuni musicisti Metal underground della città.
Le mode nel tempo si sa che mutano, per questo una band così decennale può andare incontro a problemi d’interesse da parte dei discografici e quindi dopo alcuni demo, e un album intitolato “The Psychedheavyceltale In 8 Movements” (1998), la band si scioglie nel maggio del 2000. Sarà proprio Marco Lippe a riportare in auge il progetto Nirnaeth nel 2007 dopo una parentesi solista. Un mini cd di tre canzoni basta per portare la band ad altissimi livelli, addirittura giungendo in finale all’Emergenza Festival all’Alcatraz nel 2012, sennonché Lippe vince anche il titolo di migliore batterista italiano. Questa volta però per divergenze musicali interne, i Nirnaeth si sciolgono nuovamente.  Nuova formazione nell’aprile del 2015 e finalmente è la volta di “The Extinction Generation”. Date live e apparizioni radiofoniche impreziosiscono il loro cammino professionale, ma il problema interno nella line up si ripresenta di lì a breve, attraverso divergenze fra bassista e chitarrista. Ma nel 2016 la nuova formazione è già in piedi con Marco Tombini e Simone Fumagalli. Nel 2020 è la volta dell’ottimo “Anthropocene”, e oggi con la band formata da Marco Lippe (batteria), Roberto Bellina (chitarre), Edoardo Pirola (chitarra) e Deaniele Cusumano (basso) i tempi sono maturi per il nuovo album intitolato “Il Paradiso Non E’Altrove”.
Molto bello il supporto esterno del disco, cartonato e contenente un libretto esaustivo sui significati dei singoli brani, tutti da leggere per immergersi a dovere nelle atmosfere del brano. Questo compito lo lascio a voi e alla vostra curiosità.
I tre minuti e mezzo iniziali della strumentale “Wounded Knee” mettono immediatamente in luce lo stile sonoro della band, che denota una ricerca della melodia non poi così comune nel mondo del Thrash Metal, questo anche grazie all’uso del piano che disegna armonie malinconiche e ponderate. E’ con “La Vendetta Del Bosco” che si entra a pieno merito nel settore. Il cantato è in italiano e questo non è generalmente usuale, apportando una migliore comprensione del concetto espresso. Gli anni ’80 imperversano in ogni nota, così dei momenti oscuri che ben si adattano ai testi sempre lucidi a testimonianza dei nostri tempi. La batteria di Lippe da sfoggio di se nell’intro di “World Wild Web”, personalmente ci riscontro influenze Overkill e Testament su tutte. Lo stile muta in “Epitaffio Di Una Pianta”, cadenzato e monolitico per poi ripartire nello Speed attraverso “Religionestinzione”. Se volete un sunto del genere, basta ascoltare “Pescecani”, qui tutte le prerogative di base.
Non manca neppure una cover, presi come spunto sono i Danse Society di “Angel”, ecco come tramutare il Post-Punk e Darkwave in Thrash. Per “Generation Interdict” vale lo stesso discorso di “World Wild Web”, ma il brano più articolato è la conclusiva title track “Il Paradiso Non E’ Altrove”, amara considerazione della nostra vita, fra arpeggi e un cantato recitato perfetto viatico per il concetto.
Di certo la vita di questa band non è monotona, visti i venti cambi interni di elementi, ma questo sta a significare la forza di volontà di esprimere le proprie idee, costi quel che costi, e anche il Thrash Metal “…Non Può Attendere”. Un disco robusto, a tratti geniale, dove la musica non scontata è di casa. MS
 





Versione Inglese:


NIRNAETH – Il Paradiso Non E’ Altrove
Andromeda Relix
Genre: Thrash Metal
Support: cd - 2024


I remember in the 1980s that many specialized and non-specialized magazines gave the Thrash Metal music genre as a “meteor”, a temporary fad addressed to an audience that has a distorted, superficial, annoying consideration of music. In fact, this is what Rock is all about, which is to destabilize and bring protest to a generation that does not understand us, but it has always... Then the sounds may change, but basically the concept has been sent relay for decades.
I want to point this out because, in spite of the erudite “critics”, Thrash can be found even today alive and well. In Italy we are no less, we have the culture of embellishing the style with grafts of other kinds, such as the nervous sense of King Crimson, or psychedelic openings à la Pink Floyd. Well Nirnaeth know this. They were born in Bergamo in 1990 from the meeting of Marco Lippe (drums, vocals, keyboards and founding member of the Prog Rock band Twenty Four Hours) and some underground metal musicians from the city.
Fashions over time are known to change, which is why such a decade-old band can run into problems of interest from discographers, and so after a few demos, and an album entitled “The Psychedheavyceltale In 8 Movements” (1998), the band disbanded in May 2000. It will be Marco Lippe himself who will bring back the Nirnaeth project in 2007 after a solo interlude.
A three-song mini CD is enough to take the band to the highest level, even reaching the finals at the Emergenza Festival at Alcatraz in 2012, if not Lippe also wins the title of best Italian drummer. This time, however, due to internal musical differences, Nirnaeth disbanded again.  New lineup in April 2015 and finally it's time for “The Extinction Generation.” Live dates and radio appearances embellish their professional journey, but the internal problem in the line up comes up again shortly thereafter, through disagreements between bassist and guitarist. But in 2016 the new lineup is already up with Marco Tombini and Simone Fumagalli. In 2020 it's the turn of the excellent “Anthropocene”, and today with the band formed by Marco Lippe (drums), Roberto Bellina (guitars), Edoardo Pirola (guitar) and Deaniele Cusumano (bass) the time is ripe for the new album entitled “Il Paradiso Non E'Altrove.”
Very nice is the album's outer support, hardback and containing an exhaustive booklet on the meanings of the individual tracks, all of which must be read in order to properly immerse oneself in the atmosphere of the song. This task I leave to you and your curiosity.
The opening three and a half minutes of the instrumental “Wounded Knee” immediately highlight the band's sonic style, which denotes a search for melody not so common in the world of thrash metal, this also thanks to the use of piano that draws melancholic and thoughtful harmonies. It is with “La Vendetta Del Bosco” that we enter fully into the field. The singing is in Italian and this is not generally usual, bringing a better understanding of the concept expressed. The 80s rage in every note, so of the dark moments that fit well with the always lucid lyrics bearing witness to our times. Lippe's drums show off in the intro to “World Wild Web”, personally I detect Overkill and Testament influences on all of them. The style shifts in “Epitaffio Di Una Pianta”, cadenced and monolithic to then restart in Speed through “Religionestinzione”. If you want a summary of the genre, just listen to “Pescecani”, here all the basic prerogatives.
There's no shortage of covers either, taken as a cue are Danse Society's “Angel”, here's how to turn Post-Punk and Darkwave into Thrash. For “Generation Interdict” the same applies as for “World Wild Web,” but the most articulate track is the concluding title track “Il Paradiso Non E’ Altrove”, a bitter consideration of our lives, between arpeggios and a recited vocal perfect viaticum for the concept.
Certainly the life of this band is not monotonous, given the twenty internal changes of elements, but this stands for the strength of will to express one's ideas, whatever the cost, and also Thrash Metal “...Can't Wait”. A robust, at times brilliant record, where music that is not taken for granted is at home. MS





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