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giovedì 10 ottobre 2024

Quantum Fantay

QUANTUM FANTAY – Oneironauts
Progressive Promotion Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2024




Non so se avete mai avuto modo di ascoltare la band belga Quantum Fantay, chi la conosce sa che trattasi di un pullman per un viaggio psichedelico misto a Progressive Rock. I cambi di line up ce ne sono stati dalla lontana formazione che risale al 2002, e tante le realizzazioni sia in studio che live.
“Oneironauts” è il nono album, e il tastierista Pete Mush ha preso le redini del gruppo, con lui suonano Tom Tee (chitarra), Jaro (basso) e Jazzper Coulier (batteria). Gli ospiti Charles Sla (flauto), Ed Wynne (chitarra), Louis Van Der Linden (batteria), e Gino Bartolini (batteria), contribuiscono alla riuscita di questo nuovo lavoro suddiviso in otto lunghe tracce.
Chi invece già conosce i Quantum Fantay sa bene che la musica proposta, pur avendo di base questa Psichedelia di fondo, muta leggermente di album in album, dagli inizi Rock, alla World Music di “Terragaia” (2014), alla Techno di “Dancing In Limbo” (2015) e al Prog di “Yemaya Orisha” (2019).  
Il protagonista indiscusso della musica suonata è comunque sua maestà il sintetizzatore, mentre le tematiche conducono ancora una volta a far viaggiare l’ascoltatore, trattando i sogni intrecciati di due ragazzi. Tuttavia la chitarra non è relegata in seconda linea, anche lei spesso risulta essere protagonista, dimostrando che il lato Rock iniziale della band non è stato nel tempo snaturato.
“Flight Into Hive Mind” inizia con i caratteristici loop con cui Mush ci ha abituati, per poi progredire nel ritmo sincopato dove la chitarra elettrica si lancia in un assolo psichedelico accattivante. Una miriade di suoni arrangia il brano rendendolo altamente coinvolgente.
“Wakening” rallenta l’andamento, ma le atmosfere rimangono spaziali, un connubio sonoro che potrebbe essere colonna sonora dello spirito che aleggia in noi. I Pink Floyd sono la band che più spesso ritorna alla mente, anche se in questo caso la matrice Prog Rock è maggiormente marcata grazie all’uso spezzato della batteria.
“Mnomic Induction Of Lucid Dream” descrive perfettamente lo stato d’animo di chi sogna, qui è lo stile Jean Michel Jarre a tracciare il percorso, suoni che in effetti stereo riempiono la mente.
“Upwards And Onwards” ha un’aria oppressiva, e il lato Rock si presenta sia attraverso le chitarre che nella ritmica, questa volta diretta e meno ricca di fronzoli. La title track ripone i sintetizzatori in cattedra, com’è in stile Quantum Fantay, a seguire un assolo di chitarra elettrica al fulmicotone. “Scurdy Flurdy”, dopo un inizio onirico, si getta anima e corpo nel Rock Progressive questa volta nel senso più puro del termine. I cambi umorali di “Solora” mantengono il livello sullo stesso binario per poi lasciare spazio alla conclusiva “Orchid Borealis”, altra piccola gemma sonora che farà la gioia di chi è amante delle sonorità descritte sino ad ora.
Anche “Oneironauts” è un album di carattere, dove lo stile oramai marcato è ben riconducibile al nome del gruppo, il quale tuttavia sembra essere cresciuto a pane e Hawkwind.
Se desiderate un ora di evasione dalla realtà, questo disco fa proprio al caso vostro, basta chiudere gli occhi e alzare il volume. MS






Versione Inglese:


QUANTUM FANTAY - Oneironauts
Progressive Promotion Records
Genre: Progressive Rock
Support: cd - 2024


I don't know if you have ever had a chance to listen to the Belgian band Quantum Fantay, those who know them know that they are a bus for a psychedelic trip mixed with Progressive Rock. The line up changes there have been since the distant formation dating back to 2002, and so many accomplishments both in the studio and live.
"Oneironauts" is the ninth album, and keyboardist Pete Mush has taken the reins of the band, with him playing Tom Tee (guitar), Jaro (bass) and Jazzper Coulier (drums). Guests Charles Sla (flute), Ed Wynne (guitar), Louis Van Der Linden (drums), and Gino Bartolini (drums) contribute to the success of this new work divided into eight long tracks.
On the other hand, those who already know Quantum Fantay know that the music on offer, while having this underlying Psychedelia, changes slightly from album to album, from the Rock beginnings, to the World Music of "Terragaia" (2014), to the Techno of "Dancing In Limbo" (2015) and the Prog of "Yemaya Orisha" (2019). 
The undisputed protagonist of the music played is still his majesty the synthesizer, while the themes once again lead the listener on a journey, dealing with the intertwined dreams of two boys. However, the guitar is not relegated to the second line; it too often turns out to take center stage, proving that the band's early Rock side has not been distorted over time.
"Flight Into Hive Mind" begins with the characteristic loops with which Mush has accustomed us, then progresses into a syncopated rhythm where the electric guitar launches into a catchy psychedelic solo. A myriad of sounds arranges the track making it highly addictive.
"Wakening" slows the pace, but the atmospheres remain spatial, a sonic combination that could be soundtrack to the spirit hovering within us. Pink Floyd is the band that most often comes to mind, although in this case the Prog Rock matrix is more pronounced thanks to the broken use of drums.
"Mnomic Induction Of Lucid Dream" perfectly describes the dreamer's state of mind, here it is Jean Michel Jarre style that charts the course, sounds that actually stereo fill the mind.
"Upwards And Onwards" has an oppressive feel to it, and the Rock side comes through both through the guitars and in the rhythmic, this time direct and less frilly. The title track puts the synthesizers back in the cathedra, as is the style of Quantum Fantay, followed by a blistering electric guitar solo. "Scurdy Flurdy", after a dreamy beginning, throws itself heart and soul into Progressive Rock this time in the purest sense of the word. The mood changes of "Solora" keep the level on the same track and then give way to the concluding "Orchid Borealis," another little sonic gem that will delight those who love the sounds described so far.
"Oneironauts" is also an album of character, where the now-marked style is well traceable to the name of the band, which nevertheless seems to have grown up on bread and Hawkwind.
If you want an hour of escapism from reality, this record is just right for you, just close your eyes and turn up the volume. MS

 



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