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venerdì 26 aprile 2024

Fabrizio Tavernelli

FABRIZIO TAVERNELLI -  Resa Incondizionata
Lo Scafandro / Audioglobe
Genere: Cantautore / Alternative
Supporto: cd / Digital – 2024




L’artista Fabrizio Tavernelli si è saputo ritagliare nel tempo un posto in luce nel cantautorato, grazie al modo di affrontare i temi sociali e a uno stile musicale decisamente personale, fra influenze Punk, psichedeliche e uno sguardo agli anni ‘80. Cantante, produttore, musicista, scrittore. Attivo negli anni ’80 con En Manque D’Autre e dal ’93 al 1999 con gli AFA, con i quali incide per Sugar di Caterina Caselli e Dischi del Mulo/Consorzio Produttori Indipendenti.
Sei gli album che ha rilasciato dal 2010 dimostrandosi attento analizzatore dei tempi. Con “Resa Incondizionata” le tematiche cambiano rispetto al passato, questa volta una nube di pessimismo tronca di netto la voglia di sperare, costruire, credere, lasciando una fievole speranza all’avvento di un popolo extraterrestre che possa intervenire sul genere umano, un poco come cantava Eugenio Finardi nella famosa “Extraterrestre”.
Spendo immediatamente due parole per l’artwork a cura di Marco Marastoni (Gruppo Saldatori SRL), davvero intrigante con delle belle immagini che accompagnano i testi facendo immergere l’ascoltatore a pieno titolo nei racconti. Ho sempre apprezzato e sottolineato coloro che hanno capito l’importanza di associare indelebilmente immagini/musica e Tavernelli sposa in pieno questa nobile causa.
Ecco alcuni estratti del pensiero dell’autore: “Dichiaro la mia Resa Incondizionata alle opposte fazioni, alle opposte tifoserie.
Dichiaro la mia Resa Incondizionata al gigantismo e ai grandi eventi.
Dichiaro la mia Resa Incondizionata al guittismo di corte.
Dichiaro la mia Resa Incondizionata alle intelligenze Artificiali/Artificiose, ho nostalgia delle leggi della robotica.
Dichiaro la mia Resa Incondizionata all'isteria, allo stato di emergenza perenne.
Dichiaro la mia Resa Incondizionata alla Psicopolizia, alle armi, alle guerre tra i poveri del pianeta, alle guerre per procura, alle sceneggiature di guerra, ai set cinematografici/bellici, al giornalismo embedded, alle guerre perse in partenza, a chi si pulisce il sedere con la mia bandiera bianca.
Mi arrendo a tutte le propagande. Viva gli alieni, la fauna allogena, l'esobiologia, la zombitudine.”.
La riuscita dell’album è avvenuta grazie al crowdfunding, e tutti coloro che hanno partecipato sono menzionati all’interno dell’edizione cartonata del disco.
Con “Gigantismo” l’autore inizia il percorso sonoro, e che non sia musica scontata si apprende immediatamente sin dai primi passaggi che lasciano spazio a differenti innesti acidi, duri, psichedelici tendenti a un dotto Punk moderno. Con lui suonano Marco Santarello (chitarra, cori), Alessandro De Nito (minimoog), Marco Tirelli (basso) e Lorenzo Lusvardi (batteria) che è anche colui che segue le registrazioni effettuate al Teatro Asioli Di Correggio. “Pomodori” vede Giorgio Canali alla voce e armonica, qui le atmosfere diventano ancor più grevi e pessimistiche, un senso di alienazione accoglie lo stato d’animo. Solo il ritornello riesce a stemperare il tutto. Tavernelli canta e recita i testi con veemenza, un evidenziatore per le parole scritte.
“Ci Sta” stempera l’ambiente con piano e voce, una ballata profonda, dove la musica scalda il cuore come certe ballate dei Blackfield. Il movimento è impreziosito dalla viola di Maria Stefancu.
Un'altra carta vincente è la cura per gli arrangiamenti, cosa che purtroppo oggi troppo spesso viene a mancare. Intrigante la ritmica di “Neuroni Specchio” con sprazzi Funk in una sorta di Daniele Silvestri corrucciato in cui viene preso in analisi il carattere forgiato dagli eventi di Tavernelli.
Segue “Il Gioco Non Vale La Candela”, dolorosa considerazione sulla vita in una punta di ottimismo riversata dentro una musica gradevole, e un bell’intervento strumentale nella parte centrale.
“Immolarsi E’ Immorale” ha una cura dei particolari che la rende una ballata profonda. Il brano più lungo dell’album con i sette minuti abbondanti s’intitola “Afa 2023”, l’uso della voce è ancora una volta miscelata fra canto e recita. La chitarra è dura e dialoga con la voce. All’opposto è la breve danzereccia e ironica “Atetigira”. “Pangasio” fa il verso ai Negroamaro, ma è solo un’apparenza, perché il seguito è incastonato nel mondo personale di Tavernelli. Con “Metti Il Mulo” non ci si discosta molto da quanto genericamente descritto, e la chiusura spetta alla strumentale “In Definitiva” con Manitù Rossi al clarino, un pezzo dagli sprazzi psichedelici.
“Resa Incondizionata” è un album lucido, maturo, ironico, ficcante, diretto e senza filtro, come dovrebbe essere un lavoro di un cantautore che di certo non segue la massa e che si vuole sentire libero, come in teoria dovremmo esserlo tutti… Ma lo siamo? MS





Versione Inglese:


FABRIZIO TAVERNELLI – Resa Incondizionata
Lo Scafandro / Audioglobe
Genre: Songwriter / Alternative
Support: cd / Digital - 2024


Artist Fabrizio Tavernelli has been able to carve out a place for himself in the singer-songwriter spotlight over time, thanks to his way of dealing with social issues and a decidedly personal musical style, amid Punk, psychedelic influences and a glimpse of the 1980s. Singer, producer, musician, writer. Active in the 1980s with En Manque D'Autre and from '93 to 1999 with AFA, with whom he recorded for Caterina Caselli's Sugar and Dischi del Mulo/Consorzio Produttori Indipendenti.
Six albums he has released since 2010 proving to be a careful analyzer of the times. With "Resa Incondizionata" the themes change from the past, this time a cloud of pessimism sharply truncates the desire to hope, to build, to believe, leaving a faint hope for the advent of an extraterrestrial people who can intervene on the human race, a little like Eugenio Finardi sang in the famous "Extraterrestre”.
I immediately spend two words for the artwork by Marco Marastoni (Gruppo Saldatori SRL), really intriguing with beautiful images that accompany the lyrics making the listener fully immerse in the stories. I have always appreciated and emphasized those who understood the importance of indelibly associating images/music, and Tavernelli fully espouses this noble cause.
Here are excerpts of the author's thoughts, "I declare my Unconditional Resentment to the opposing factions, to the opposing fans.
I declare my Unconditional Surrender to gigantism and big events.
I declare my Unconditional Resignation to court guittism.
I declare my Unconditional Resignation to Artificial/Artificial intelligences, I long for the laws of robotics.
I declare my Unconditional Resignation to hysteria, to the perpetual state of emergency.
I declare my Unconditional Surrender to Psychopolitics, to weapons, to wars among the poor of the planet, to proxy wars, to war scripts, to film/war sets, to embedded journalism, to wars lost at the start, to those who wipe their butts with my white flag.
I surrender to all propaganda. Long live aliens, allogenic fauna, exobiology, zombification."
The success of the album came about through crowdfunding, and all those who participated are mentioned inside the hardback edition of the record.
With "Gigantismo" the author begins the sonic journey, and that it is not obvious music one learns immediately from the first passages that leave room for different acid, hard, psychedelic grafts tending to a modern Punk duct. Playing with him are Marco Santarello (guitar, backing vocals), Alessandro De Nito (minimoog), Marco Tirelli (bass) and Lorenzo Lusvardi (drums), who is also the one who follows the recordings made at Teatro Asioli Di Correggio. "Pomodori" features Giorgio Canali on vocals and harmonica; here the atmospheres become even more grim and pessimistic, a sense of alienation greets the mood. Only the refrain manages to dilute it. Tavernelli sings and recites the lyrics vehemently, a highlighter for the written words.
"Ci Sta" dilutes the mood with piano and vocals, a deep ballad where the music warms the heart like certain Blackfield ballads. The movement is enhanced by Maria Stefancu (viola).
Another trump card is the care taken with the arrangements, something that is unfortunately too often lacking today. Intriguing is the rhythmic "Neuroni Specchio" with flashes of Funk in a sort of rangy Daniele Silvestri in which the character forged by Tavernelli's events is examined.
"Il Gioco Non Vale la Candela" follows, a painful consideration of life with a hint of optimism poured inside pleasant music, and a nice instrumental intervention in the middle section.
"Immolarsi E’ Immorale" has an attention to detail that makes it a deep ballad. The longest track on the album with the full seven minutes is titled "Afa 2023," the use of vocals is again mixed between singing and acting. The guitar is harsh and dialogues with the voice. At the opposite end of the spectrum is the short, ironic dancey "Atetigira". "Pangasio" harkens back to Negroamaro, but it is only an appearance, because the sequel is embedded in Tavernelli's personal world. With "Metti Il Mulo", there is not much of a departure from what is generically described, and closure falls to the instrumental "In Definitiva" with Manitù Rossi on clarinet, a piece with psychedelic flashes.
"Resa Incondizionata" is a lucid, mature, ironic, prickly, direct and unfiltered album, as should be the work of a singer-songwriter who certainly does not follow the masses and who wants to feel free, as in theory we all should be... But we are? MS

 




giovedì 18 aprile 2024

Daal

DAAL – Daedalus
Ma.Ra.Cash.
Genere: Rock Progressive / Psichedelia
Supporto: digital / cd – 2022




Nella scena moderna del Rock Progressivo Italiano ci sono già nomi radicati che fanno capire come il tempo scorra così in fretta. I nuovi classici, o come li vogliamo chiamare. Sembra passato poco tempo da quando nel 1978 si diceva che il Prog sarebbe morto. Sappiamo poi com’è andata a finire, nuove leve hanno saputo tenere alta la bandiera, ad esempio uno dei nomi più interessanti e professionali post anno ‘2000 è sempre stato quello dei Daal.
Si fondano a Bergamo nel 2008 da un’idea di due grandi artisti nel campo, Davide Guidoni (batteria con Taproban, The Far Side, Gallant Farm, Nuova Era, Ozone Player e altri), e Alfio Costa (tastiere con (Tilion, Prowlers, Colossus Project, Dark Session). Le iniziali dei loro nomi vanno a comporre quello del progetto: Daal.
Li ho sempre seguiti sin dagli esordi discografici che iniziano nel 2009 grazie all’album “Disorganicorigami”, da subito il duo non ha mai espresso nella propria musica un servile copiaticcio nei confronti dei tempi che furono, tutt’altro hanno mostrato una grandissima personalità, così hanno sempre saputo comporre colonne sonore per la mente, fra viaggi psichedelici e meno. Parola d’ordine è sperimentare, anno dopo anno si evolvono pur mantenendo uno stile ben preciso, spiazzando a volte i propri fans i quali però sanno bene che artisti come loro hanno bisogno di mutare spesso la pelle per rimanere sempre splendenti.
Dopo sei album in studio, diversi live, raccolte ed EP, nel 2022 ritornano con “Daedalus”, accompagnati da due altri grandi nomi del settore, Ettore Salati alla chitarra e Bobo Aiofi al basso. Il suono è pieno, avvolgente e ben registrato nelle sei composizioni dell’album, questo fa piacere perché malgrado ci troviamo oggi al massimo della tecnologia, questa non sempre viene adoperata al meglio. Come tradizione Daal, l’artwork che accompagna il disco è curato e descrittivo della musica contenuta all’interno, le immagini create dallo stesso Davide Guidoni rendono giustizia all’intero reparto. Di certo la banalità non risiede in questo combo il quale si diverte a ricercare fra le note a partire da “Journey Trought The Spiral Mind part.1”, suite di quattordici minuti e brano più lungo dell’album. L’apertura psichedelica è d’effetto, fra suoni e rumori nell’oscurità ci rapisce, per poi lasciare spazio alla chitarra e alle tastiere. Sembra una colonna sonora dei Goblin, ma ancora è solamente l’intro. La musica proposta veste il nostro stato d’animo fino a farlo concentrare sui suoni che a mano a mano diventano vera e propria ipnosi. Alcuni di voi potrebbero trovare alcune analogie con il modus operandi di “Metanoia” dei Porcupine Tree, questo lo dico per far capire al meglio in che territorio aleggia più o meno questa musica. Nel finale sono chiamati in causa i Pink Floyd degli anni ’70, ma loro sono i Daal e riescono con maestria a fare proprio tutto il pacchetto. Sale l’intensità nel successivo “Icarus Dream”, pezzo Prog preso anche come singolo dell’album. Il Prog è sinfonia? E’ cambio d’umore? E’ lanciarsi in assolo importanti? Bene, qui questi ingredienti sono contenuti nei sette minuti e mezzo della durata. Raffinato e allo stesso tempo robusto è “Labyrinth 66”, altra composizione articolata da ascoltare con estrema attenzione. Il momento più breve del disco s’intitola “In My Time Of Shadow” ed è anche il più dolce, dove addirittura un mellotron viene a coccolarci l’anima. La melodia si stampa nella mente e rimanda a ricordi lontani, quando la musica aveva una valenza molto più importante che nei giorni d’oggi. Per chi vi scrive questo brano è strepitoso. La conclusione viene affidata come nei fuochi d’artificio allo sfoggio di tutto l’armamentario, ecco che dunque “Journey Trought The Spiral Mind Part.2” stupisce per ampiezza di sonorità e suggestioni. In conclusione “Daedalus” è un disco eccellente, un palmo sopra la banalità. Fra i miei dischi preferiti dell’anno 2022. MS









Versione Inglese:


DAAL - Daedalus
Ma.Ra.Cash.
Genre: Progressive Rock / Psychedelia
Support: digital / cd - 2022
 
In the modern Italian Progressive Rock scene, there are already entrenched names that make you realize how time goes by so fast. The new classics, or whatever we want to call them. It seems little time has passed since 1978 when it was said that Prog would die. We then know how it turned out, new recruits have been able to hold the flag high, for example one of the most interesting and professional post-2000 names has always been Daal.
They were founded in Bergamo in 2008 by an idea of two great artists in the field, Davide Guidoni (drums with Taproban, The Far Side, Gallant Farm, Nuova Era, Ozone Player and others), and Alfio Costa (keyboards with (Tilion, Prowlers, Colossus Project, Dark Session). The initials of their names go to make up that of the project: Daal.
I have always followed them since their discographic beginnings beginning in 2009 thanks to the album "Disorganicorigami", from the beginning the duo has never expressed in their music a slavish copying towards the times that were, far from it they have shown a great personality, so they have always known how to compose soundtracks for the mind, between psychedelic journeys and less. The watchword is to experiment, year after year they evolve while maintaining a distinct style, sometimes displacing their fans who, however, know well that artists like them need to change their skin often in order to remain always resplendent.
After six studio albums, several live shows, collections and EPs, they return in 2022 with "Daedalus", accompanied by two other big names in the industry, Ettore Salati on guitar and Bobo Aiofi on bass. The sound is full, enveloping and well-recorded in the album's six compositions, which is pleasing because despite the fact that we are at the cutting edge of technology today, it is not always put to good use. In keeping with Daal tradition, the artwork accompanying the album is neat and descriptive of the music contained within, the images created by Davide Guidoni himself doing justice to the whole department. Certainly banality does not reside in this combo, which enjoys searching through the notes starting with "Journey Trought The Spiral Mind part.1", a fourteen-minute suite and the longest track on the album. The psychedelic opening is impressive, amidst sounds and noises in the darkness it enraptures us, then gives way to guitar and keyboards. It sounds like a Goblin soundtrack, but still it is only the intro. The proposed music clothes our state of mind until it focuses on the sounds that gradually become true hypnosis. Some of you may find some similarities with the modus operandi of Porcupine Tree's "Metanoia", this I say to give the best understanding of what territory this music more or less hovers in. In the finale, 1970s Pink Floyd is called upon, but they are Daal and they masterfully pull off the whole package.
The intensity goes up in the next "Icarus Dream", a Prog piece also taken as the album's single. Is Prog a symphony? Is it changing moods? Is it launching into important solos? Well, here these ingredients are contained in the seven and a half minute duration. Refined and at the same time robust is "Labyrinth 66", another articulate composition to be listened to very carefully. The shortest moment of the record is titled "In My Time Of Shadow" and it is also the sweetest, where even a mellotron comes to cuddle our soul. The melody prints itself in the mind and harkens back to distant memories, when music had much more significance than in today's days. For the writer, this track is resounding. The conclusion is entrusted as in fireworks to the display of all the paraphernalia, so here is "Journey Trought The Spiral Mind Part.2" astonishing in its breadth of sonority and suggestion. In conclusion, "Daedalus" is an excellent record, a palm above banality. Among my favorite records of the year 2022. MS







mercoledì 17 aprile 2024

The New Grove Project

THE NEW GROVE PROJECT - Assorted Affections
New Grove Music / Record Heaven
Genere: Progressive Rock / Folk
Supporto: cd / Digital – 2024




Il Progressive Rock svedese ha vissuto una scena rigogliosa negli anni ’70, con band interessanti come Kaipa, Trettioariga Kriget, Radiomobel, per fare tre nomi, ma ha vissuto il periodo maggiormente influente nei ’90 con il successo di artisti come The Flower Kings, Anglagard, Anekdoten, Landberk e altri ancora che hanno dato nuova linfa e stimolo al genere attraverso influenze Genesis e King Crimson.
Mi ricordo con piacere che fui colpito nel 1997 dall’uscita di un disco a nome di una band che non conoscevo, i The New Grove Project e il lavoro in questione portava il titolo “Fool's Journey”. Ignorando il tutto, acquistai ugualmente il disco visto che della scena svedese qualitativamente tutto era affidabile, e con sorpresa notai fra gli strumentisti il nome di Roine Stolt (The Flower Kings, Kaipa, Transatlantic). Vedendo la fotografia interna, notai un giovanissimo Roine, la cosa m’incuriosì particolarmente tanto da farmi documentare a ritroso. Il periodo è quello degli anni ’70, il disco esce in origine in 300 copie stampate e il creatore del progetto porta il nome del batterista Ingemar Hjertqvist. “Fool's Journey” pur essendo un disco interessante, infarcito di sonorità Genesis e King Crimson, non ebbe un grande successo commerciale, tuttavia in seguito, negli anni ’90, la volontà di perseguire il cammino li conduce in Svizzera con musicisti della zona di Bienne-Friburgo. Fanno parte anche nomi importanti come quello del tastierista Pär Lindh e nel 2005 è la volta di “Brill”, altro disco interessante ma a sua volta non di grande successo. Il progetto vede un lungo stop per poi farsi nuovamente vivo dopo venti anni e questa volta senza i grandi nomi succitati. Ingemar Hjertqvist (batteria, voce) si coadiuva di artisti come André Schornoz (basso), Lennart Olsson (batteria), Tim Carlstedt (chitarra), Mats Sjögren (chitarra), Rikard Mathisson (tastiere), Robert Webb (tastiere), e Hanna Mattsson (voce).
Qualcosa cambia nello stile, non è più il Prog pregno di sonorità pomose, ma strizza l’occhio al Folk e alle composizioni più brevi e dirette. Oggi i The New Grove Project badano più alla sostanza componendo musiche vicine alla formula canzone pur mantenendo quell’affascinante velo di vintage, una volta ricordando i Pink Floyd (“Where Would You Be”), altre il classico Folk e Blues (“Mental Disillusion Game” e “Happy Land”).
L’influenza dei Moody Blues per Hjertqvist si palesa di tanto in tanto nelle composizioni, come nel caso di “The Ocean Is My Home”, il primo amore non si scorda mai. Bella la voce di Hanna, si può apprezzare soprattutto nella lenta “At The Ocean”. Il disco in senso generale è pregno di anni ‘60/’70, palese in “Far With My Car”, soprattutto nei dieci minuti conclusivi di “Circle Point” dove i Genesis di Peter Gabriel fuoriescono allo scoperto in maniera sfacciata nelle fasi strumentali.
In definitiva “Assorted Affections” è un disco dal quale non ci si deve attendere genialità o ricerche nel campo, è semplicemente un contenitore di canzoni dalle belle melodie e suonato con ottima tecnica strumentale. La volontà di tenere alta la bandiera degli anni che furono è tanta, la memoria giustamente va mantenuta, forse i più legati di voi al Prog classico troveranno l’album insipido, chi invece ascolta la musica senza paletti restrittivi di sorta, troverà in “Assorted Affections” più di un momento di soddisfazione. MS





Versione Inglese: 


THE NEW GROVE PROJECT - Assorted Affections
New Grove Music / Record Heaven
Genre: Progressive Rock / Folk
Support: cd / Digital - 2024


Swedish Progressive Rock experienced a thriving scene in the 1970s, with interesting bands like Kaipa, Trettioariga Kriget, Radiomobel, to name three, but it experienced its most influential period in the 1990s with the success of artists like The Flower Kings, Anglagard, Anekdoten, Landberk and others who breathed new life and stimulus into the genre through Genesis and King Crimson influences.
I recall with pleasure that I was struck in 1997 by the release of a record under the name of a band I did not know, The New Grove Project, and the work in question bore the title "Fool's Journey". Ignoring it, I bought the record anyway since of the Swedish scene qualitatively everything was reliable, and to my surprise I noticed among the instrumentalists the name of Roine Stolt (The Flower Kings, Kaipa, Transatlantic). Seeing the photograph inside, I noticed a very young Roine, which made me particularly curious enough to document backwards.
The period is the 1970s, the record was originally released in 300 pressed copies, and the creator of the project bears the name of drummer Ingemar Hjertqvist. "Fool's Journey" while an interesting record, infused with Genesis and King Crimson sounds, was not a great commercial success, however later in the 1990s, the desire to pursue the path leads them to Switzerland with musicians from the Biel-Fribourg area. Important names such as keyboardist Pär Lindh are also part of it, and in 2005 it was the turn of "Brill", another interesting but in turn not very successful record. The project sees a long stop only to come alive again after twenty years and this time without the big names mentioned above. Ingemar Hjertqvist (drums, vocals) is assisted by such artists as André Schornoz (bass), Lennart Olsson (drums), Tim Carlstedt (guitar), Mats Sjögren (guitar), Rikard Mathisson (keyboards), Robert Webb (keyboards), and Hanna Mattsson (vocals).
Something changes in the style; it is no longer Prog steeped in pomose sounds, but winks at Folk and shorter, more direct compositions.
Today The New Grove Project cares more about substance by composing music close to the song formula while retaining that charming veil of vintage, sometimes recalling Pink Floyd ("Where Would You Be"), others classic Folk and Blues ("Mental Disillusion Game" and "Happy Land").
The influence of the Moody Blues for Hjertqvist is evident from time to time in the compositions, as in the case of "The Ocean Is My Home"-you never forget your first love. Hanna's vocals are beautiful and can be appreciated especially in the slow "At The Ocean". The record in a general sense is steeped in the '60s/'70s, blatant in "Far With My Car", especially in the concluding ten minutes of "Circle Point" where Peter Gabriel's Genesis comes out unabashedly in the instrumental stages.
Ultimately "Assorted Affections" is a record from which one should not expect genius or research in the field, it is simply a container of songs with beautiful melodies and played with excellent instrumental technique. The desire to hold high the flag of the years that were, memory rightly must be maintained, perhaps those of you more attached to classic Prog will find the album bland, those who instead listen to music without restrictive stakes of any kind, will find in "Assorted Affections" more than one moment of satisfaction. MS







domenica 14 aprile 2024

The Progressive Souls Collective

THE PROGRESSIVE SOULS COLLECTIVE – Sonic Rebirth
Metalville Records
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – Bandcamp / 2024




Si è potuto costatare con il passare degli anni, il mutamento che ha subito il Metal Progressive dai tempi dei maestri Dream Theater. Il genere si è diramato in più stili, come hanno saputo sviluppare gli Opeth, oppure i Soen, i Porcupine Tree di media/fine carriera, e molti altri ancora. Al pubblico del Progressive Rock non piacciono le chitarre elettriche portate alla distorsione, tuttavia il suono oggi ha saputo evolversi facendo avvicinare al Metal Progressive anche qualche scettico. Oltre a ciò, va aggiunto un insieme di soluzioni che hanno incuriosito molti ascoltatori.  Ma non esistono soltanto band che hanno intrapreso questo percorso, porto l’esempio dell’olandese Arjen Anthony Lucassen che con il progetto Ayreon o Star One (Per fare due nomi), ha insegnato un nuovo modo di concepire il Metal, ossia vestendolo di Opera Rock con tanto di concept e un numero impressionante di ospiti ai quali viene allegato un personaggio o una mansione. Colgo l'occasione per consigliarvi l’ascolto degli Ayreon se non li conosceste già. Un supergruppo che muta di personaggi secondo l’occorrenza.
Chi si cimenta oggi in questo modo di fare è il chitarrista Florian Zepf, che nel 2019 da forma a quello che oggi si chiama The Progressive Souls Collective.
Nel 2020 esordisce grazie a “Sonic Birth”, un concept fantascientifico ben rappresentato nella copertina bianca con un feto robotico a testimonianza di un futuro che dovremmo attenderci. Oggi con “Sonic Rebirth” ritorna alla carica sull’argomento, questa volta con il feto bianco su sfondo nero per dare continuità a quanto sviluppato nell’esordio. Con lui suonano principalmente Vladimir Lalic (voce), Jamie Powell (basso), Zsolt Kaltenecker (tastiere), Gerald Peter (tastiere, piano), e Tim Korycki (batteria). Segue una lista di ospiti occasionali come Megan Burtt (voce), Simen Børven (basso), Adam Marko (batteria), Damiano Della Torre (fisarmonica), Luis Conte (percussioni), Isaac Alderson (flauto), Aneesh Kashalikar (duduk), e Maria Grigoryeva (viola, violino, violoncello).
Ci si attende dunque molti cambi di tempo, di stili, e assolo imponenti, com’è accaduto con l’album “Sonic Birth” e così, in effetti, è. Tanto Progressive Rock, non solo per i tempi dispari, ma per la ricerca compositiva di base mai banale, anche se i riff Metal sono inseriti nel binario con il quale il genere si è sostenuto per decenni.
Il fattore sorpresa è sempre dietro l’angolo, questo può rilevarsi un’arma a doppio taglio, in quanto non si procede con uno stile ben definito ma mutevole, questo potrebbe destabilizzare molti ascoltatori non aperti di mente a certe soluzioni.
Con le parole “I Am Here” si apre e si chiude l’album “Sonic Birth” e così inizia anche “Sonic Rebirth” a testimonianza della continuità del concept. Tecnologia, sviluppo umano sono i temi a partire da “About To Leave”, immancabile intro che porta al viaggio vero e proprio formato da otto brani di media e lunga durata. Non spicca in particolar modo un pezzo rispetto ad altri, il disco è omogeneo, malgrado i cambi umorali di cui è principalmente composto. Tanti gli assolo, così le belle melodie di cui è composto.
Sono questi i dischi che possono far riflettere sul genere Metal Progressive, spesso accantonato e considerato come un esperimento mal riuscito di generi apparentemente incongruenti fra di loro. Per dettagli sul caso consiglio la lettura del mio libro “METAL PROGRESSIVE ITALIANO (e straniero) edito da Arcana edizioni, intanto godetevi “Sonic Rebirth”. MS

 



Versione Inglese:


THE PROGRESSIVE SOULS COLLECTIVE - Sonic Rebirth
Metalville Records
Genre: Progressive Metal
Support: cd - Bandcamp / 2024


One could see over the years, the change that Progressive Metal has undergone since the days of the masters Dream Theater. The genre has branched out into more styles, as Opeth was able to develop, or Soen, mid/late-career Porcupine Tree, and many others. Progressive Rock audiences do not like electric guitars taken to distortion, yet the sound today has been able to evolve making even some skeptics approach Progressive Metal. In addition to this, a set of solutions must be added that have intrigued many listeners.  But there are not only bands that have taken this path, I bring the example of the Dutch Arjen Anthony Lucassen who with the project Ayreon or Star One (To name two), taught a new way of conceiving Metal, that is, dressing it in Opera Rock complete with a concept and an impressive number of guests to whom a character or a task is attached. I take this opportunity to recommend listening to Ayreon if you are not already familiar with them. A supergroup that changes characters as needed.
The one who tries his hand at this today is guitarist Florian Zepf, who in 2019 shapes what is now called The Progressive Souls Collective.
In 2020 he made his debut thanks to "Sonic Birth", a sci-fi concept well represented in the white cover with a robotic fetus testifying to a future we should expect. Today with "Sonic Rebirth" he returns to the topic, this time with the white fetus on a black background to give continuity to what was developed in the debut. Playing with him are mainly Vladimir Lalic (vocals), Jamie Powell (bass), Zsolt Kaltenecker (keyboards), Gerald Peter (keyboards, piano), and Tim Korycki (drums). This is followed by a list of occasional guests such as Megan Burtt (vocals), Simen Børven (bass), Adam Marko (drums), Damiano Della Torre (accordion), Luis Conte (percussion), Isaac Alderson (flute), Aneesh Kashalikar (duduk), and Maria Grigoryeva (viola, violin, cello).
So one expects many tempo changes, styles, and impressive solos, as happened with the "Sonic Birth" album, and so, indeed, it is. Lots of Progressive Rock, not only because of the odd tempos, but because of the basic compositional research that is never mundane, even if the Metal riffs are placed in the binary with which the genre has sustained itself for decades.
The surprise factor is always around the corner, this can prove to be a double-edged sword, as they do not proceed with a well-defined but changing style, this could destabilize many listeners not open-minded to certain solutions.
With the words "I Am Here" the album "Sonic Birth" opens and closes, and so too does "Sonic Rebirth" begin, testifying to the continuity of the concept. Technology, human development are the themes starting with "About To Leave," the unfailing intro that leads to the actual journey consisting of eight tracks of medium to long duration. No one piece particularly stands out from others; the record is homogeneous, despite the mood changes of which it is mainly composed. Lots of solos, so are the beautiful melodies of which it is composed.
These are the kind of records that can make one reflect on the Progressive Metal genre, which is often set aside and regarded as a botched experiment of seemingly incongruent genres with each other. For details on the case I recommend reading my book "METAL PROGRESSIVE ITALIANO (e straniero)" published by Arcana editions, in the meantime enjoy "Sonic Rebirth”. MS

 

 




venerdì 12 aprile 2024

Il Progressive Metal


PROGRESSIVE METAL
Di Massimo Max Salari




Il Rock ha subito nel tempo moltissime deviazioni e sviluppi, da quando i Fab Four di Liverpool (Beatles) hanno cominciato a cambiare le regole del gioco negli anni ’60. Possiamo definirli “innesti” e sappiamo bene che spesso portano anche a buoni frutti. Tuttavia per analizzare il significato di Progressive Metal si necessita di un passo indietro nel tempo abbastanza notevole, ossia ritornare agli anni dei Beatles. Verso la fine dei ’60 con il brano “Eleanor Rigby” il noto quartetto pone una spinta notevole al mutamento del Rock, apportando in esso la strumentazione ad archi di stampo classico, ecco dunque che il Rock non è più fatto solamente di chitarre elettriche, ma anche di strumentazione “alternativa” per il genere, ossia il classico. Questa spinta è il seme di quello che successivamente verrà chiamato Progressive Rock. L’idea fu sviluppata successivamente dai Moody Blues, dai Procol Harum, dai Nice di Keith Emerson, fino a giungere nel 1969 al primo disco ufficiale del Progressive Rock, quel “In The Court Of The Crimson King” dei King Crimson con tanto di tastiera Mellotron a sopperire l’assenza di una vera e propria orchestra. Ma il gioco è fatto, il Prog Rock è nato con il suo modo “colto” di proporsi, non più dedito a canzoncine, bensì a lunghe suite. Testi più complessi, modo di presentarsi più teatrale, concept album, elucubrazioni strumentali e molto altro nella musica di giganti come Genesis, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Gentle Giant, EL&P etc. etc. Dal 1970 al 1978 il Rock subirà al riguardo decine e decine di innesti, Prog Jazz, Prog Folk, Crossover Prog, Prog Psichedelico etc. etc. fina a giungere allo sfinimento ed ecco allora che nel 1978 la gente comincia a stancarsi di questo modo “complesso” di suonare e delle lunghe suite, cambiano le mode, giunge la “Febbre Del Sabato Sera” e la musica da discoteca così nel Rock si sviluppa parallelamente il Garage Rock in Punk, tre note, brani brevi spacchiamo tutto e divertiamoci, esattamente lo spirito contrario del Prog (Sex Pistols in cattedra). Ma questo si sa risiede nella natura delle cose, si cambia e la musica è specchio della società del momento. Ecco dunque nel 1980 innestarsi un nuovo ramo nel Rock, l’Hard Rock rappresentato da band come Led Zeppelin, Deep Purple, Atomic Rooster, Black Sabbath si va a congiungere con il Punk di moda in questo momento per far nascere in Inghilterra la NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal).
Per intenderci l’Heavy Metal è musica dura, distorta, assolutamente non comparata a “musica colta” tanto che i giornalisti ciecamente la tacciarono di vita breve. Il termine Heavy Metal viene estrapolato da un brano dei Steppenwolf del 1968 dal titolo “Born To Be Wild” dove all’interno del testo c’è la frase Heavy Metal Tunder”, come un fulmine nel metallo e questo è piaciuto ai giornalisti per rappresentare al meglio il frastuono di giovani band come Iron Maiden, Motorhead, Saxon etc. etc.
Negli anni ’80 dunque l’Heavy Metal gode di ottima salute e di numerose vendite, mentre il Progressive Rock è tramortito, quasi sparito. Ma per la legge degli innesti e dell’evoluzione, c’è sempre un qualcuno che la fa strana, una sorta di piccolo Beatles. Dal Canada giunge un trio che sposta l’Hard Rock in lidi poco convenzionali, anche se il distorto delle chitarre elettriche ancora non è al massimo, loro si chiamano Rush e certi brani sono complessi e anche di lunga durata tipo suite, un anomalia per il processo del momento. Così anni dopo una band di Seattle di nome Queensryche si azzarda ancor di più a modificare l’Heavy Metal, lo fa consapevolmente? Forse no, probabilmente tutto questo nasce loro spontaneo, ma la musica si sposta verso numerosi cambi di tempo e di umore, cosa che in una canzone Heavy Metal classica questo solitamente non avviene. Subentrano le tastiere (bestemmia per un metallaro), tanto da contaminare anche i maestri dell’Heavy metal, ossia i Judas Priest nell’album “Turbo” del 1986, ma qualcosa di alieno accade di li a poco, la consacrazione del termine Progressive Metal giunge nel 1989 attribuita ad una band americana di nome Dream Theater. Con l’album “When Dream And Day Unite” (MCA – 1989) le regole cambiano nuovamente, i Dream Theater fanno ricoprire alle tastiere un ruolo quasi fondamentale, così relegano la tecnica strumentale e vocale ad altissimi livelli, proprio come segno di riconoscimento del genere, ossia il Metal colto, qui nato in maniera definitiva!
Tutto questo farebbe pensare che il Progressive Metal non dovrebbe esistere, è un ossimoro, possono condividere musica grezza e musica colta? Il tempo e l’evoluzione dei suoni ci risponderanno di si.


Come tutti i generi musicali nel tempo anche il Metal Progressive subisce a sua volta numerosi innesti, ma qui non vorrei mandarvi in confusione più totale e quindi prima iniziamo con ordine ed ascoltiamo i classici del genere:

I Classici

Dream Theater - “Surrounded”: https://www.youtube.com/watch?v=xnnBgyhAaPU
 “The Spirit Carries On”: https://www.youtube.com/watch?v=-J6PPkKBXoU
Queensryche – “Operation: Mindcrime”: https://www.youtube.com/watch?v=vAI2QOBMlTA
Fates Waring – “Leave The Past Behind”: https://www.youtube.com/watch?v=DmJmf10NNEE
Crimson Glory – “Lost Reflection”: https://www.youtube.com/watch?v=-polqoaTEQU
Helloween – “Dr. Stein”: https://www.youtube.com/watch?v=3FFTQRmsK0k
Mastermind – “Child of Technology”: https://www.youtube.com/watch?v=3vl3czQzk98
Symphony X – “Smoke and Mirrors”: https://www.youtube.com/watch?v=qhUWYOnTV3c
Yngwie Malmsteen Rising Force – “Black Star”: https://www.youtube.com/watch?v=TZp323l7hes



Ora avete memorizzato cosa si intende per Progressive Metal classico. Ovviamente l’universo musicale è più ampio, ma qui avete assunto ciò di che si necessita per averne buone basi. A questo punto ci si può spingere oltre ed andare ad ascoltare e conoscere nuovi innesti e quindi nuovissime sonorità.
Il Metal si spacca in moltissimi sottogeneri, grazie a band come Metallica, Slayer, Celtic Frost,  Voivod, Obituary, Candlemass, Venom,  ognuno in un suo campo, il Thrash Metal, il Gothic Metal, il Doom Metal, il Black Metal, il Death Metal, l’Experimental / Avant Garde Metal, Sludge Metal, Groove Metal, lo Psychedelic Metal etc. etc. Questi sottogeneri a loro volta verranno trattati da alcune band in maniera “Progressiva” ed ecco nascere un immenso calderone di nuovi suoni e di tanta sperimentazione. Ecco che con “Progressive Metal” si intendono oggi numerose soluzioni per cui si è dovuto necessariamente suddividere a loro volta i sottogeneri con altrettanti nomi (quelli fatti sopra con l’aggiunta del termine “Progressive” es. Progressive Thrash Metal), tuttavia accorpare il tutto sotto l’unica bandiera Metal Progressive va comunque bene.
Ed ora potete ascoltare cosa si intende per sottogeneri di Metal Progressive con numerosi innesti e noterete un mondo completamente differente, pur avendo le stesse basi dei classici. Ovviamente stiamo parlando di band più recenti rispetto la nascita del genere, essendo questa una evoluzione.


SOTTOGENERI METAL PROGRESSIVE

Ayreon – “Computer Eyes”: https://www.youtube.com/watch?v=tA0UtJQFbog
Voivod – “The Unknown Knows”: https://www.youtube.com/watch?v=Y2QeFd7M0mk
Opeth – “Windowpane”: https://www.youtube.com/watch?v=qEaf9LqIUZQ
Porcupine Tree – “Blackest Eyes”: https://www.youtube.com/watch?v=SWsYG_pE76o
“Arriving somewhere but not here”: https://www.youtube.com/watch?v=WbWhpfXisZw
Tiles – “Reasonable Doubt”: https://www.youtube.com/watch?v=qI6_Ku81p5I
Ulver – “So Falls the World”: https://www.youtube.com/watch?v=OIfmD7lz99w
A Perfect Circle "Judith" https://www.youtube.com/watch?v=xTgKRCXybSM
Celtic Frost – “I Won’t  Dance”: https://www.youtube.com/watch?v=ySijB9hUvBM
Evergrey – “Distance”: https://www.youtube.com/watch?v=WqoJTWmG4Xs
Threshold – “Sunrise On Mars”: https://www.youtube.com/watch?v=k4XKq5ArCPU
Shadow Gallery – “Crystalline Dream”: https://www.youtube.com/watch?v=OXjEKQAMWpk
Power Of Omens – “Alone I Stand”: https://www.youtube.com/watch?v=U-falVbVNeE
Vanden Plas – “Beyond Daylight”: https://www.youtube.com/watch?v=f3Y66H24GLQ
Liquid Tension Experiment – “Paradigm Shift”: https://www.youtube.com/watch?v=pofqHfSvy_8
Stratovarius – “Elysium”: https://www.youtube.com/watch?v=ikDS1TBAElo
Redemption – “Little Man”: https://www.youtube.com/watch?v=ZjrM0wsEK5Y
Magellan – “Estadium Nacional”: https://www.youtube.com/watch?v=ilI3nOH-krU
Riverside –“Conceiving You”: https://www.youtube.com/watch?v=mMXG7kM8YZk
Sieges Even – “These Empty Places”: https://www.youtube.com/watch?v=DuoxFRW6u7s
Circus Maximus – “Sin”: https://www.youtube.com/watch?v=4HD0bapCVZ0
Dante – “November Red”: https://www.youtube.com/watch?v=bSq6legCqH0
Epica – “Storm The Sorrow”: https://www.youtube.com/watch?v=dNoTvg0t52c
Garden Wall – “Negative”: https://www.youtube.com/watch?v=tlUVhwTPzp8
Labyrinth – “Moonlight”: https://www.youtube.com/watch?v=jFaaIZQy_do
Rhapsody Of Fire – “Dawn of Victory”: https://www.youtube.com/watch?v=0L_iOnLNt9M
Blind Guardian – “A Past and Future Secret”: https://www.youtube.com/watch?v=i8GIVtCNlCk
Walls Of Babylon – “Let Me Try”: https://www.youtube.com/watch?v=e-uawcJ05c8
Mind Key – “Waiting For The Answer”: https://www.youtube.com/watch?v=lDoVz9CAwbk
Moonlight Comedy – “Hidden Truth”: https://www.youtube.com/watch?v=qXTS0hKG5Y8
Royal Hunt – “Until The Day”: https://www.youtube.com/watch?v=LYfeoH9MGyI
Seventh Wonder – “Victorious”: https://www.youtube.com/watch?v=XhubRsr11rk
Sons Of Apollo – “Coming Home”: https://www.youtube.com/watch?v=J_1N8kVYfkE
Stramonio – “Desert Night”: https://www.youtube.com/watch?v=CJ62KDZfdfI
Therion – “Rise Of Sodom And Gomorrah”: https://www.youtube.com/watch?v=L_NtCdMdGrg
Time Machine – “Cold Flames Of Faith”: https://www.youtube.com/watch?v=opeCYXpAhTo
Haken – “The Point of No Return”: https://www.youtube.com/watch?v=Xt03KJw2IAU




A questo punto per approfondire l’argomento e renderlo più esaustivo servirà la vostra curiosità, ovviamente solo se in tutto questo avete trovato spunti interessanti. Magari avete scoperto un nuovo genere che vi aggrada e questo è lo scopo di questo piccolo speciale. Oggi abbiamo internet per scoprire e ricercare, quindi buon divertimento. MS


Versione Inglese:


Rock has undergone many detours and developments over time since the Fab Four from Liverpool (Beatles) began to change the rules of the game in the 1960s. We can call them "grafts," and we know that they often bear good fruit as well. However, to analyze the meaning of Progressive Metal one needs to take a fairly remarkable step back in time, that is, to go back to the Beatles years. Towards the end of the 1960s with the song "Eleanor Rigby" the well-known quartet poses a considerable push to the change of Rock, bringing into it the string instrumentation of the classical style, so here Rock is no longer made only of electric guitars, but also of "alternative" instrumentation for the genre, i.e., classical. This thrust is the seed of what would later be called Progressive Rock. The idea was later developed by the Moody Blues, Procol Harum, Keith Emerson's Nice, until we arrive in 1969 at the first official Progressive Rock record, that "In The Court Of The Crimson King" by King Crimson complete with a Mellotron keyboard to make up for the absence of a real orchestra. But that was it, Prog Rock was born with its own "cultured" way of presenting itself, no longer devoted to ditties but to long suites. More complex lyrics, more theatrical way of presenting itself, concept albums, instrumental lucubrations and much more in the music of giants like Genesis, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Gentle Giant, EL&P etc. etc. From 1970 to 1978 Rock will undergo in this regard dozens and dozens of grafts, Prog Jazz, Prog Folk, Crossover Prog, Psychedelic Prog etc. etc. until it reaches exhaustion and then in 1978 people begin to get tired of this "complex" way of playing and long suites, fashions change, comes "Saturday Night Fever" and disco music so in Rock develops in parallel Garage Rock into Punk, three notes, short tracks let's smash everything and have fun, exactly the opposite spirit of Prog (Sex Pistols in the chair).

But this you know resides in the nature of things, you change and music mirrors the society of the moment. So here in 1980 a new branch is grafted into Rock, Hard Rock represented by bands like Led Zeppelin, Deep Purple, Atomic Rooster, Black Sabbath goes to join with Punk fashionable at this time to give birth in England to NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal).

To understand it, Heavy Metal is hard, distorted music, absolutely not compared to "cultured music" so much so that journalists blindly branded it short-lived. The term Heavy Metal is extrapolated from a 1968 Steppenwolf song titled "Born To Be Wild" where within the lyrics is the phrase Heavy Metal Tunder," like a lightning bolt through metal and this appealed to journalists to best represent the din of young bands such as Iron Maiden, Motorhead, Saxon etc. etc.

In the 1980s therefore, heavy metal is enjoying excellent health and numerous sales, while Progressive Rock is stunned, almost gone. But by the law of graft and evolution, there is always someone who makes it weird, a sort of little Beatles. From Canada comes a trio that moves Hard Rock into unconventional shores, even if the distortion of electric guitars is still not at its best, they are called Rush and certain songs are complex and even suite-like in length, an anomaly for the process of the moment. So years later a band from Seattle named Queensryche ventures even further to change heavy metal, does it do so consciously? Maybe not, it probably all comes naturally to them, but the music shifts to numerous tempo and mood changes, something that in a classic Heavy Metal song this usually does not happen. Keyboards take over (blasphemy for a metalhead), so much so that they contaminate even the masters of Heavy Metal, namely Judas Priest in the 1986 album "Turbo," but something alien happens shortly thereafter, the consecration of the term Progressive Metal comes in 1989 attributed to an American band named Dream Theater. With the album "When Dream And Day Unite" (MCA - 1989) the rules change again, Dream Theater make keyboards play an almost fundamental role, so they relegate instrumental and vocal technique to very high levels, just as a sign of recognition of the genre, i.e. cultured Metal, born here in a definitive way! All this would suggest that Progressive Metal should not exist, it is an oxymoron, can raw music and cultured music share? Time and the evolution of sounds will answer yes.

 

THE CLASSIC

 

 

Rush – “Tom Sawyer”: https://www.youtube.com/watch?v=auLBLk4ibAk

 “Villa Strangiato”: https://www.youtube.com/watch?v=UNilsLf6eW4

Dream Theater - “Surrounded”: https://www.youtube.com/watch?v=xnnBgyhAaPU

“The Spirit Carries On”: https://www.youtube.com/watch?v=-J6PPkKBXoU

Queensryche – “Operation: Mindcrime”: https://www.youtube.com/watch?v=vAI2QOBMlTA

“Someone Else”: https://www.youtube.com/watch?v=a3a2NPeWd1U

Iron Maiden – “Seventh Son of a Seventh Son”: https://www.youtube.com/watch?v=s2WgQtPUsuQ&list=PL4YsnucVIwWq-XNxVNMysk6yYB8bBvZ9L&index=5

Savatage – “Chance”: https://www.youtube.com/watch?v=TboNW5AiHA8

“Edge Of Thorns”: https://www.youtube.com/watch?v=4VOzdcCy1Vg

Fates Waring – “Leave The Past Behind”: https://www.youtube.com/watch?v=DmJmf10NNEE

Crimson Glory – “Lost Reflection”: https://www.youtube.com/watch?v=-polqoaTEQU

Helloween – “Dr. Stein”: https://www.youtube.com/watch?v=3FFTQRmsK0k

Mastermind – “Child of Technology”: https://www.youtube.com/watch?v=3vl3czQzk98

Symphony X – “Smoke and Mirrors”: https://www.youtube.com/watch?v=qhUWYOnTV3c

Yngwie Malmsteen Rising Force – “Black Star”: https://www.youtube.com/watch?v=TZp323l7hes

Pain Of Salvation – “Remedy Lane”: https://www.youtube.com/watch?v=0y3Srj6JDQQ&list=PL3FB920DDF3162A57&index=10

 

Now you have memorized what is meant by classical progressive metal. Obviously the musical universe is broader, but here you have assumed what you need to have a good foundation of it. At this point you can go further and go to listen and learn about new grafts and thus brand new sounds. Metal splits into so many subgenres, thanks to bands like Metallica, Slayer, Celtic Frost, Voivod, Obituary, Candlemass, Venom, each in its own field, Thrash Metal, Gothic Metal, Doom Metal, Black Metal, Death Metal, Experimental / Avant Garde Metal, Sludge Metal, Groove Metal, Psychedelic Metal etc. etc. These sub-genres in turn will be treated by some bands in a "Progressive" way and here comes an immense cauldron of new sounds and a lot of experimentation. Here it is that by "Progressive Metal" we now mean numerous solutions for which we necessarily had to subdivide the subgenres in turn with as many names (those made above with the addition of the term "Progressive" e.g. Progressive Thrash Metal), however to unify everything under the single banner Progressive Metal is still fine.

And now you can listen to what is meant by subgenres of Progressive Metal with numerous grafts and you will notice a completely different world while having the same basis as the classics. Obviously we are talking about bands more recent than the birth of the genre, this being an evolution.

 

PROGRESSIVE METAL SUBGENRES

 

 

Ayreon – “Computer Eyes”: https://www.youtube.com/watch?v=tA0UtJQFbog

Cynic – “Umanoid”: https://www.youtube.com/watch?v=Aj43zrrQd0o

Meshuggah – “Bleed”: https://www.youtube.com/watch?v=qc98u-eGzlc

Tool – “The Pot”: https://www.youtube.com/watch?v=R2F_hGwD26g

Voivod – “The Unknown Knows”: https://www.youtube.com/watch?v=Y2QeFd7M0mk

Opeth – “Windowpane”: https://www.youtube.com/watch?v=qEaf9LqIUZQ

“Porcelain Heart”: https://www.youtube.com/watch?v=hmH42QnsL6Q

Anathema – “Flying”: https://www.youtube.com/watch?v=KVF4uNiy2Zk

“Forgotten Hopes”: https://www.youtube.com/watch?v=mhMlXtAjf_Q

Porcupine Tree – “Blackest Eyes”: https://www.youtube.com/watch?v=SWsYG_pE76o

“Arriving somewhere but not here”: https://www.youtube.com/watch?v=WbWhpfXisZw

Mystery – “Pride”: https://www.youtube.com/watch?v=PH9bgfpY0so

Tiles – “Reasonable Doubt”: https://www.youtube.com/watch?v=qI6_Ku81p5I

Ulver – “So Falls the World”: https://www.youtube.com/watch?v=OIfmD7lz99w

A Perfect Circle "Judith" https://www.youtube.com/watch?v=xTgKRCXybSM

Celtic Frost – “I Won’t  Dance”: https://www.youtube.com/watch?v=ySijB9hUvBM

Evergrey – “Distance”: https://www.youtube.com/watch?v=WqoJTWmG4Xs

Threshold – “Sunrise On Mars”: https://www.youtube.com/watch?v=k4XKq5ArCPU

Shadow Gallery – “Crystalline Dream”: https://www.youtube.com/watch?v=OXjEKQAMWpk

Power Of Omens – “Alone I Stand”: https://www.youtube.com/watch?v=U-falVbVNeE

Everon – “Everon”: https://www.youtube.com/watch?v=uQhA5wDcTLA

Vanden Plas – “Beyond Daylight”: https://www.youtube.com/watch?v=f3Y66H24GLQ

Liquid Tension Experiment – “Paradigm Shift”: https://www.youtube.com/watch?v=pofqHfSvy_8

Angra – 2Carry On”: https://www.youtube.com/watch?v=ytotGK6YQ40

Stratovarius – “Elysium”: https://www.youtube.com/watch?v=ikDS1TBAElo

Redemption – “Little Man”: https://www.youtube.com/watch?v=ZjrM0wsEK5Y

Magellan – “Estadium Nacional”: https://www.youtube.com/watch?v=ilI3nOH-krU

Enchant – “Break”: https://www.youtube.com/watch?v=3mnp8WS9lhU

Riverside –“Conceiving You”: https://www.youtube.com/watch?v=mMXG7kM8YZk

Sieges Even – “These Empty Places”: https://www.youtube.com/watch?v=DuoxFRW6u7s

Circus Maximus – “Sin”: https://www.youtube.com/watch?v=4HD0bapCVZ0

Leprous – “Rewind”: https://www.youtube.com/watch?v=m3ken_aH550

Dante – “November Red”: https://www.youtube.com/watch?v=bSq6legCqH0

Epica – “Storm The Sorrow”: https://www.youtube.com/watch?v=dNoTvg0t52c

Garden Wall – “Negative”: https://www.youtube.com/watch?v=tlUVhwTPzp8

Labyrinth – “Moonlight”: https://www.youtube.com/watch?v=jFaaIZQy_do

Rhapsody Of Fire – “Dawn of Victory”: https://www.youtube.com/watch?v=0L_iOnLNt9M

Blind Guardian – “A Past and Future Secret”: https://www.youtube.com/watch?v=i8GIVtCNlCk

Walls Of Babylon – “Let Me Try”: https://www.youtube.com/watch?v=e-uawcJ05c8

Mind Key – “Waiting For The Answer”: https://www.youtube.com/watch?v=lDoVz9CAwbk

Moonlight Comedy – “Hidden Truth”: https://www.youtube.com/watch?v=qXTS0hKG5Y8

Nightwish – “Elan”: https://www.youtube.com/watch?v=zPonioDYnoY

Platypus – “What About The Merch?”: https://www.youtube.com/watch?v=kk4ig7NpAac&start_radio=1&list=RDEMT5zUI3WLyR873zh4cVegyg

Royal Hunt – “Until The Day”: https://www.youtube.com/watch?v=LYfeoH9MGyI

Seventh Wonder – “Victorious”: https://www.youtube.com/watch?v=XhubRsr11rk

Sons Of Apollo – “Coming Home”: https://www.youtube.com/watch?v=J_1N8kVYfkE

Stramonio – “Desert Night”: https://www.youtube.com/watch?v=CJ62KDZfdfI

Therion – “Rise Of Sodom And Gomorrah”: https://www.youtube.com/watch?v=L_NtCdMdGrg

Time Machine – “Cold Flames Of Faith”: https://www.youtube.com/watch?v=opeCYXpAhTo

Haken – “The Point of No Return”: https://www.youtube.com/watch?v=Xt03KJw2IAU

 

At this point to deepen the topic and make it more comprehensive will serve your curiosity, of course only if you have found interesting insights in all this. Perhaps you have discovered a new genre that appeals to you and that is the purpose of this little special. Today we have the Internet to discover and research, so enjoy. MS