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martedì 26 dicembre 2023

Asymmetric Universe

ASYMMETRIC UNIVERSE - The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars
Autoproduzione
Genere: Jazz Fusion, Djent, Progressive Metal (strumentale)
Supporto: Digital – EP




Ognuno di noi cerca qualcosa di differente nella musica, ciò dipende sia dai gusti personali che dagli stati d’animo. Esiste anche un pubblico ristretto che desidera un qualcosa di completamente diverso, magari prova piacere nel sentirsi destabilizzato, ovviamente sempre attraverso un filo conduttore di minimo raziocinio. A questi consiglio l’ascolto del secondo EP “The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars” del trio italiano Asymmetric Universe. Il progetto strumentale si fonda nel 2018 per il volere dei fratelli Federico (chitarra) e Nicolò Vese (basso, piano), a loro si aggiunge il batterista Gabriele Bullita. L’obiettivo è di spostare le coordinate del Prog Rock attraverso il Prog metal, la Fusion, e il Jazz d'avanguardia. L’intento potrebbe sembrare pretenzioso, in realtà è semplice volontà di esprimere ciò che si ha dentro.
Nel 2019 debuttano con l’EP “When Reality Disarticulates”, si esibiscono in date live compreso il “Farewell To Fall Fest” a Milano, e hanno passaggi radiofonici anche in USA e Australia. L’interesse cresce intorno al progetto, tanto che la sfida prosegue attraverso questo secondo EP nell’intento di proporre sempre qualcosa di nuovo, e per raggiungere maggiormente lo scopo il trio si circonda d’un quartetto di archi e un quartetto di fiati.
Il risultato è racchiuso in quattro brani tutti di grande personalità, a iniziare da “Extrospection”, qui il piano traccia una linea Pucciniana spezzata violentemente dall’intervento della chitarra elettrica su una ritmica a dir poco sincopata. Durante l’evolversi subentra il Jazz al limite dell’improvvisazione e un ritornello decisamente Progressive. Risulta evidente l’elevata tecnica strumentale del trio che si lancia in assolo al fulmicotone.
In “As Within, So Without” denoto collegamenti con Coltrane, mentre il ritornello riporta l’ascolto in territori maggiormente rassicuranti. Gli arrangiamenti con gli archi apportano sofisticatezza a un contesto di certo non scontato.
Segue “Kaleidoscope”, come suggerisce il titolo, le note sono come i colori che mutano a ogni movimento, questa volta sono i fiati a sorreggere le partiture mentre si divertono a mutare di ritmo e d’umore. Il basso lavora di slap, brevi cori lasciano il palco al pianoforte jazz dell’ospite Claudio Vignali in un andamento in continuo fermento. La chiusura dell’EP è affidata a “Re(emerge)”, attraverso un intro ipnotico con fiati e sintetizzatori, il pezzo si evolve in diverse sorprese, compresi i conga. Archi e Metal fanno staffetta su strutture alla Pat Metheny, detto questo avete avuto già un bel quadro della situazione.
In fondo la musica è soprattutto divertimento, poi può essere apprezzata o no, ma chi tenta sentieri tortuosi di questo non se ne cura, e fa bene! MS   





Versione Inglese:


ASYMMETRIC UNIVERSE - The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars
Self-produced
Genre: Jazz Fusion, Djent, Progressive Metal (instrumental)
Support: Digital - EP


Everyone is looking for something different in music, this depends on both personal tastes and moods. There is also a small audience that desires something completely different, perhaps takes pleasure in feeling destabilized, of course always through a thread of minimal reasoning. To these I recommend listening to the second EP "The Sun Would Disappear As I Imagined All The Stars" by the Italian trio Asymmetric Universe. The instrumental project was founded in 2018 at the behest of brothers Federico (guitar) and Nicolò Vese (bass, piano), joined by drummer Gabriele Bullita. The goal is to shift the coordinates of Prog Rock through Prog metal, Fusion, and avant-garde Jazz. The intent might seem pretentious, in reality it is simple willingness to express what one has inside.
In 2019 they debut with the EP "When Reality Disarticulates," perform live dates including the "Farewell To Fall Fest" in Milan, and have radio airplay in the US and Australia as well.
Interest is growing around the project, so much so that the challenge continues through this second EP with the intention of always coming up with something new, and to further achieve the goal the trio surrounds itself with a string quartet and a wind quartet.
The result is encapsulated in four tracks all with great personality, starting with "Extrospection," here the piano traces a Puccinian line violently broken by the intervention of the electric guitar over a syncopated rhythm, to say the least. As it evolves, Jazz takes over at the edge of improvisation and a decidedly Progressive refrain. The high instrumental technique of the trio, which launches into lightning-fast solos, is evident.
In "As Within, So Without" I denote connections with Coltrane, while the refrain brings the listening back into more soothing territories. Arrangements with strings bring sophistication to a context that is certainly not predictable.
"Kaleidoscope" follows, as the title suggests, the notes are like colors that change with each movement, this time it is the woodwinds that hold up the scores as they revel in changing rhythm and mood. The bass works slap, short choruses leave the stage to guest Claudio Vignali's jazz piano in a constantly buzzing progression. Closing the EP is "Re(emerge)," through a hypnotic intro with horns and synthesizers, the piece evolves into several surprises, including conga. Strings and metal relay over Pat Metheny-esque structures, having said that you already had a good picture of the situation.
At the end of the day, music is mostly about having fun, then it may or may not be appreciated, but those who attempt winding paths of this don't care, and they do well! MS









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