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domenica 16 luglio 2023

Intervista ad Aldo Tagliapietra (Ex Orme)

 INTERVISTA AD ALDO TAGLIAPIETRA (EX ORME)

Di Massimo Max Salari




Ciao Aldo e grazie per questa intervista. Iniziamo questa nostra chiacchierata: La bellezza della vostra musica sta nel fatto che il materiale del 2004, ossia “L’Infinito”, sposa alla perfezione con quello degli anni ’70. E’ perfettamente incastonato con i vostri classici, pensi che anche quest’ultimo vostro lavoro possa divenire un classico? 
E’ difficile dirlo, pensa che anche “Felona e Sorona” per noi è stata una sorpresa, nel senso che è difficile capire se qualcosa durerà nel tempo o meno. E’ chiaro che noi ce lo auguriamo anche perché questa trilogia qui (“Il Fiume”, “Elementi”, “ L’infinito” ) la riteniamo molto ispirata con dei passaggi molto validi. Comunque dopo l’esperienza di “Felona e Sorona” ritengo che ci siano tutte le prerogative. E’ il tempo poi che decide, non ci crederai ma ci teniamo di più a questa trilogia che a “Felona e Sorona”, anche la gente ce lo dimostra nei concerti. Non ci aspettavamo questo responso di pubblico nei confronti del nuovo materiale.

A proposito di “Felona E Sorona”, nella vostra esibizione il concept si arricchisce ancora di più in freschezza, sembra una suite senza tempo, qual è il segreto? Se non sbaglio anzi, mi ricordo che la critica di allora non lo premiò neppure con elogi….
Si, devi sapere che il periodo musicale che abbiamo vissuto, quello più importante fra il 1970/71 fino al 1975/76 è un periodo arrivato dopo il famigerato ’68, quindi tutto quello che succedeva era soggetto ad una critica spietata, proprio per una mentalità di critica che si era radicata. Dovevano trovare il pelo sull’uovo a tutti i costi. Se tu vai a vedere tutte le riviste di quegli anni li, nessun giornalista parlava bene, perché c’era questa “moda” di criticare comunque in qualche modo l’operato dell’artista. Adesso questo modo di fare non c’è più , sono cambiati i tempi, è cambiata la generazione, quindi adesso è molto più facile che i giornalisti ti facciano elogi.





Infatti, ricordo poi che c’erano le famigerate invasioni di palco, negli anni ’70 la gente voleva la musica gratis, in quanto secondo loro, la musica era una cosa impalpabile , non fisica per cui non volevano pagare un qualcosa che poi non potevi portare via.
Si, mi ricordo che c’era sempre quel gruppuscolo di persone che gridavano “Musica libera” etc etc e gli organizzatori erano costretti alla fine a farli entrare gratuitamente, altrimenti spaccavano tutto! C’era un clima non facile.

Poi chi era di sinistra in qualche modo riusciva a tamponare questa contestazione, anche se non sempre. Ricordo il concerto shock per De Gregori il quale fu assalito sul palco dai soliti invasori e lui cercò in tutti i modi di placare gli animi dialogando. Ma voi come avete fatto a non invischiarvi in questa ragnatela politica?
Noi non ci siamo immischiati perché, prima di tutto eravamo presi dalla musica, dal fare musica e più di tanto non abbiamo ne seguito e ne partecipato. Questo nostro comportamento ha avuto un lato positivo perché non ci siamo mai schierati da nessuna parte, ma anche un lato negativo perché a quei tempi li bisognava per forza, nella mentalità, essere di sinistra ed essere impegnato politicamente. Il risultato? Se guardi i libri musicali, le riviste musicali, non solo di allora, ma anche di oggi, vedi che non abbiamo goduto della stima da parte di questi giornalisti. Hanno dato più risalto ad altre band. Per carità, tanto di cappello, sia chiaro, ad esempio gli Area, il Banco etc hanno avuto più luce rispetto a noi. Noi non facevamo parte del movimento Cultura con la “K” di quegli anni. Secondo me questa cosa non è giusta, ripeto, senza togliere nulla agli altri, non è giusto che nelle enciclopedie ci siano 5, 6, 7 pagine per dirti sugli Area e noi relegati ad un articoletto.

Io non credo che voi siete stati da meno, in molte enciclopedie venite menzionati il giusto….
Però, devi sapere che erano quasi tutti giornalisti così e che il loro giudizio era subordinato a questa cosa qua. Politicizzazione chiamiamola così.

Oggi questa contestazione non c’è, una volta volevano la musica gratis , ma in fin dei conti la maggior parte delle persone pagavano, oggi invece non contesta nessuno, ma scaricano la musica gratis da internet! Non è più grave?
E’ vero che i giovani hanno la musica gratis e che questo ha portato quasi alla morte delle case discografiche. Un discografico fa fatica a sopravvivere, però c’è una cosa da dire, il vero amante della musica non scarica, perché vuole in qualche modo contribuire alla sopravvivenza della qualità della musica. È anche un ascoltatore di dischi di categoria “A”, cioè non si sofferma al file compresso mp3, vuole la pura qualità sonora del cd originale. Il suono è fondamentale per l’amante della musica. Se mi faccio la barba, allora ok, va bene ogni tipo di supporto tecnologico, anche l’MP3, ma se devo ascoltare un disco me lo compro originale, perché non voglio che sia “musica compressa”. Mi piace ascoltare l’alta qualità, come la produzione vuole. Oggi però viviamo in un mondo dove la qualità non frega più niente a nessuno, di conseguenza anche in questo settore c’è decadenza. Umberto Eco ha detto “ Siamo una società che si sta imbarbarendo” ed è vero. Le cose di qualità sono sempre più rare e la gente, soprattutto i giovani, non contestano, sembra che tutto gli vada bene. Va bene le cuffiette, l’MP3, ma io personalmente voglio sentirmi coinvolto al massimo dal suono. È la conseguenza del progresso, la tecnologia va avanti, porta quantità di cose, ma la qualità non c’è più. Tutto quello che passa la radio è recepito dal pubblico senza troppo pensare. Non ci si sofferma ad ascoltare qualcosa di più impegnativo e qui nel calderone non metto solo il Prog, ma anche la musica classica, insomma non sembrano più i tempi del soffermarsi all’ascoltare.

In Italia, oggi, un gruppo di Progressive Rock, può vivere con la propria musica?
Assolutamente no! I ragazzi anche se sono amanti di musica Progressiva oggi sono troppo immediati. Noi suonavamo perché volevamo diventare dei musicisti, ci piaceva suonare, era il nostro obbiettivo indipendentemente dai soldi. Non era per diventare famosi, o ricchi, capito? Oggi ci sono obbiettivi completamente differenti dal 1970. Il gruppo giovane adesso vorrebbe subito andare in televisione, diventare famoso e ricco. Sto generalizzando ovviamente, ma è l’approccio al mestiere che è sbagliato. E’ cambiato il mestiere del musicista! Molti farebbero carte false per diventare famosi e questo è anche il motivo per cui nascono certe trasmissioni ,come ad esempio “X Factor”, oppure “Amici”. Quando vedo dei ragazzi giovani con delle votazioni , inorridisco! Noi in Italia, diamo il voto a tutto. Abbiamo ancora dentro la cultura dell’Arena, come nell’antica Roma ed il suo Colosseo. Mettiamo ancora oggi tutto dentro il Colosseo e diciamo: “ a te 10, a te 7 ….” E chi perde viene mangiato dai leoni! Non mi piace vedere queste trasmissioni che mettono voti, compreso il Festival Di San Remo. Non mi piacciono neppure Miss Italia, Miss Sorriso, Miss qua , Miss Là e le veline. All’estero non succede così! Tornando al Festival Di San Remo, l’Italiano ce l’ha nel sangue, è un cult! Non si tocca, la votazione è sovrana. Ovviamente il giovane d’oggi questo non lo recepisce, io parlo della mia generazione che non accetta questo modo di fare. Mi ricordo una volta negli anni ’80 siamo stati costretti dalla nostra casa discografica a partecipare a “Una Rotonda Sul Mare”, un programma di allora dove c’erano musicisti messi in competizione. Eravamo noi contro il presentatore Corrado Tedeschi ecco, ha vinto lui! (e qui ci sbellichiamo dal ridere ndMax). Ha cantato una canzone e ha vinto! Ovvio che vince lui, il popolino vede in tv sempre a lui, mica Le Orme! Ecco, questo non ha alcun senso. A questo punto, capisci che è anche difficile dare dei consigli ad un giovane che si vuole mettere nel circuito. L’unico consiglio che vi posso dare , veramente dal cuore è andare avanti a spron battuto e credere in quello che si fa, anche contro il mare in tempesta. Portate avanti le vostre idee, non quelle degli altri!

Il DVD “Live In Pennsylvania” ha una scaletta strepitosa, ma mancano molti classici che vi hanno dato il successo commerciale. C’è solo “Gioco Di Bimba”, come mai?
Si, semplicemente perché era un Progfest, di conseguenza un prodotto sonoro mirato ad un pubblico prettamente Progressivo. Poi ovviamente cambiamo scaletta a seconda del concerto. Ci adeguiamo alle città e al pubblico a cui è rivolto. Siamo un gruppo Prog , ma abbiamo anche l’umiltà e l’onestà di comporre ballate di facile presa, certo non le andiamo a suonare avanti ad un pubblico preparato al Rock più complesso. Se facciamo una festa di piazza, non facciamo di certo il progressivo esagerato, sai benissimo che metà del pubblico se ne andrebbe….
Ti faccio un esempio, recentemente abbiamo incontrato i New Trolls in Mexico, loro che sono più portati alla canzone per antonomasia, quella più fruibile, la canzonetta insomma, avanti a quel pubblico quella sera hanno fatto il “Concerto Grosso” che non facevano da tempo.





Voi nella vostra storia musicale generalmente avete suonato nella formazione a tre elementi. Molta stampa vi ha sempre associato per questo agli Emerson Lake & Palmer, io sento in voi anche i Quatermass, sbaglio?
Come no! Certamente! Alla fine degli anni ’60 c’erano molti gruppi “triangolari”, soprattutto con l’organo. Non solo i Quatermass, i Nice ad esempio quelli di Keith Emerson, gli Atomic Rooster, quelli di Palmer e molti altri. Noi li abbiamo seguiti tutti, specialmente ciò che accadeva in Inghilterra. Seguivamo i Colosseum, “Valantine Suite” è bellissima, insomma eravamo molto attenti. Poi è accaduto che il nostro chitarrista ha dato forfait, a quel punto abbiamo dato ancora più attenzione a quelle formazioni a tre, ci siamo ispirati a molte band inglesi. Se ce l’hanno fatta loro, ci siamo detti, perché non dovremmo farcela noi? Agli inizi abbiamo cominciato a suonare pezzi dei Nice, dei Quatermass, proprio per acquisire affiatamento e per capire certe sonorità. Chi in seguito ha detto che ci siamo ispirati a quei gruppi ha detto la verità, soprattutto riguardo la musica dei Nice! C’è da dire che il genere Prog era nell’aria, per cui l’ispirazione doveva essere per forza di cose rivolta verso quelle sonorità. Poi le abbiamo personalizzate, il suono assimilato lo abbiamo riplasmato, anche con la differenza della tecnica.

Si, in effetti avete molta personalità e la cosa trova riscontro proprio nel fatto che non ci sono molti gruppi, neppure in Italia, che riescono a suonare le vostre arie.
(ride)… quando mi dicono “Come hai fatto a scrivere quella cosa lì?” Io gli rispondo, “Guarda, sono stato fortunato!” sono quelle cose che non sono programmate. Oppure mi dicono “ Ma quella voce così particolare che hai?” non è che io mi sia messo a studiare. Ricordo John Lennon che diceva “La musica è gia scritta, bisogna mettersi li ed afferrarla”. Non vorrei fare esempi irriverenti per carità, ma ad esempio a Michelangelo chiedevano “Come hai fatto a fare una statua così?” e lui rispondeva “Semplice, basta togliere il marmo intorno!”. Ci sono quelli che dicono “…io ho fatto… io ho scritto… io ho creato…” ecco, personalmente la vedo più su un lato filosofico, dico nulla si crea, hai avuto solo il privilegio ed anche la fortuna di essere uno che ha afferrato quello che esiste già. Se la pensi in questo modo puoi vivere la tua creatività in maniera più umile. Noi delle Orme ci riteniamo fortunati in questo senso.

Hai collaborato anche con P. Hammill dei Van Der Graaf Generator, che ricordi hai di lui?
E guarda caso proprio ieri sera a Napoli abbiamo incontrato nuovamente David Jackson, che tra l’altro ha suonato con gli Osanna, e si parlava anche della reunion dei VDGG. Riguardo Hammill, non vorrei ricordare troppo, altrimenti mi viene la nostalgia! Eheheh , comunque atmosfere molto belle, e ribadisco che il periodo musicale migliore è proprio agli inizi degli anni ’70.

Va bene, questo vale anche per me, concordo, ma allora cosa è successo negli anni ’80, la peste?
Guarda, hai detto proprio bene, la peste! E’ arrivato un virus dall’America e questo virus ha il nome della “Febbre Del Sabato Sera”. Tutto ciò che è dance, discoteca, ha spazzato via il Prog, ovviamente assieme al ricambio generazionale. Come noi nel 1968 abbiamo fatto nei confronti di Nilla Pizzi, Achille Togliani e compagnia bella. Ritornando al discorso di prima, la “non qualità” ha spazzato via tutto quello che si è costruito. Ripeto, tutto ciò è accaduto verso la fine degli anni ’70. Ti dico che noi negli anni ’80 non abbiamo avuto neppure una richiesta! Abbiamo passato dieci anni in assoluto anonimato. Roba da cambiare mestiere per sopravvivere.

Poi il New Prog con Marillion , IQ e Pendragon ha tentato di risvegliare il genere, ma il vero risveglio è stato agli inizi degli anni ’90, soprattutto con il vento freddo del nord Europa, grazie a gruppi Svedesi come Anglagard, Anekdoten, Landberk etc.. Che mi dici?
E’ vero, ce ne siamo accorti anche noi! Ci siamo detti “Come mai c’è ancora qualcuno che suona questa musica?”. Progressivamente (proprio per usare il termine) la cosa ha preso sempre più piede e ti dico, guarda, anche in Italia la cosa si è risvegliata. Lo abbiamo visto di persona già dall’anno scorso con delle date con pienoni inaspettati. Siamo rimasti spesso e volentieri meravigliati da questa affluenza. Abbiamo richieste da tutto il mondo e quindi siamo contenti. E diciamo pure che è giusto che questo genere meraviglioso venga riscoperto, anche dalle nuove generazioni. E anche qui mi riallaccio al discorso precedente della qualità a cui tengo tanto.

Cambiamo argomento. Io lo so che non bisogna chiedere al papà a quale figlio si vuole più bene, non voglio sapere a quale disco sei più affezionato, magari dimmi qual è il brano che rappresenta meglio la vostra carriera oppure il passaggio musicale a cui sei più affezionato.
In effetti non c’è una canzone singola a cui ci si affeziona. Però con il tempo ci sono canzoni più… diciamo così… ”ispirate”. “Amico Di Ieri” è una di queste. Poi aggiungo “Uno Sguardo Verso Il Cielo”, la stessa “Cemento Armato”…. Ce ne sono molte. Diciamo che, dal punto di vista popolare “Gioco Di Bimba“ è quella che ha preso di più. Vedi da quello che ti sto dicendo che sono tutte canzoni semplici. Molte di queste hanno più la caratteristica di ballata, struttura semplice e di facile presa. Riguardo i passaggi invece sono molto affezionato a “Ritratto Di Un Mattino” di “Felona E Sorona”, ( canta) “…la felicitàààà…etc etc.”. Ma guarda che anche nella nostra ultima trilogia ci sono spunti bellissimi! Pensandoci profondamente, a dirne uno in particolare… non me la sento.

E se invece chiedessero alle Orme di fare una colonna sonora, cosa rispondereste?
Ma…. Colonna sonora, diciamo che non abbiamo esperienza in questo senso e poi sono lavori a commissione. Non abbiamo mai avuto l’occasione per cui, non saprei cosa dire. Comunque dovrebbe essere una cosa interessante, una esperienza che ci manca e quindi sicuramente stimolante!

Nel tuo tempo libero , se ascolti musica, cosa ascolti?
Ti dico la verità, di musica ne ascolto molto poca perché non riesco più a trovare qualcosa di interessante, a parte la musica Indiana. La sto studiando da tanti anni, anche se non mi può ispirare più di tanto. Diciamo che è più un fatto personale, mi aiuta nella meditazione. Mi aiuta anche a suonare il Sitar sempre meglio, anche se nella nostra musica non ci facciamo grandi cose. Comunque ascolto anche qualcosa di nuovo, ad esempio i primi due cd dei Coldplay, ci sono canzoni che mi piacciono. Poi ascolto molto volentieri i REM. Vedi, non ascolto solo Progressivo. Insomma in definitiva ascolto poco ma di tutto.

Paul Whitehead è il disegnatore di molte delle vostre copertine. Ricordo ai nostri lettori che è anche l’autore di quelle dei Genesis. Lui cosa fa per ispirarsi al lavoro, ascolta prima la vostra musica?
Paul Whitehead lavora in questa maniera: cerca di vivere con gli artisti , ad esempio con i Genesis lui andava sempre a sentire le prove. Sentiva la musica e voleva leggere i testi, soprattutto veniva ispirato da quest’ultimi. A noi ha fatto anche la copertina di “Smogmagica”, è venuto in studio, ha ascoltato, ha parlato con noi e dopo di che ha fatto la copertina. C’era il brano “Los Angeles” e noi in studio sentivamo sempre dire “El ei” cioè L.A. le iniziali in americano. E noi scherzando abbiamo detto “ Ma sai cosa vuol dire in Italiano L.A.? Vuol dire è lei!”. A questo punto a Paul venne l’idea di rappresentare Los Angeles circondata dalle mura con la fattezza di una donna. A volte per cose molto stupide , semplici, nascono idee meravigliose. Per la copertina di “Elementi” ci siamo visti in un festival in Mexico e parlando dei quattro elementi lui mi ha fatto questo quadro. Lui vuole sempre sapere di cosa si parla nei testi e anche la musica.

Ricordi nella tua lunga carriera una gaffe, oppure un simpatico aneddoto che ti è accaduto?
Quando alle spalle ci sono parecchi anni, di cose ne capitano sicuramente. Di esperienze positive ricordo ad esempio quella volta nel 1970, quando nel 238 abbiamo caricato i sacchi a pelo e siamo partiti per l’Isola di White per ascoltare il festival completo! Abbiamo visto suonare Jimi Hendrix, Jim Morrison, gli EL&P che suonavano in pubblico per la prima volta, i Jethro Tull agli esordi, mi sembra che suonavano “Stand Up”. Abbiamo vissuto direttamente quel periodo di grande creatività! Questo per noi è stato molto importante, perché ci ha dato anche la conferma che eravamo sulla strada giusta. Poi quando siamo tornati abbiamo cominciato a lavorare ed in definitiva è nato “Collage”.

“Collage” il primo vero disco di Progressive italiano!
Si, si. Guarda ti confesso comunque che è stata questione di tempistica e di fortuna, perché tutti i gruppi italiani si dirigevano verso quella linea. Si, siamo stati fortunati proprio perché siamo stati i primi. “Collage” è uscito a primavera/estate del 1971 ed ha venduto molto. Poi verso autunno/inverno uscirono grandi gruppi storici come la PFM e tutti gli altri. Un altro episodio importante è stata la tournèe inglese del 1974 dopo “Felona e Sorona”. Siamo stati in Inghilterra per un tour di due settimane ed è stata una esperienza nella tana del lupo per noi fondamentale. Episodi negativi…. Ecco restando su “Felona e Sorona” volevamo mettere il sax di Jackson, ma lui è talmente personale, talmente bravo e caratterizzante che alla fine “Felona E Sorona “ sembrava un disco dei Van Der Graaf! Per cui non se ne fece più nulla! La scelta ovviamente l’abbiamo fatta assieme ai nostri produttori. Ecco , questa è una esperienza negativa perché poteva essere una cosa importante che ci avrebbe messo più in luce nel mondo. Poi Le Orme hanno avuto cambi di formazione, da una parte è sfortuna perché la gente perde l’identità del gruppo, dall’altra è una fortuna perché abbiamo sempre trovato sostituti molto, molto più bravi di quelli che se ne andavano via. I nuovi arrivi hanno sempre portato nuova linfa e stimoli. Anche per questo siamo durati 42 anni! Pagliuca se ne è andato, ma è stato rimpiazzato da Michele Bon che personalmente ritengo uno dei più bravi tastieristi al mondo. Certo che la gente è più affezionata a Pagliuca, per forza, il tempo ha lavorato… Molta gente ci chiede “Perché non tornate insieme?” rispondo subito che è impossibile. Abbiamo girato pagina e non si può riscrivere la vita.





Divergenze musicali?
No, umane. Comunque ripeto, il trapianto di Bon per noi è stata una cosa più che positiva!

Qual è quella volta che avete detto “Ce l’abbiamo fatta!”?
Mai! Neanche adesso che ho 78 anni! 

Paragonami la tua musica ad un vino
… Orco cane… che domanda… fammi pensare.. sicuramente il prosecco! Il nostro buon Prosecco.

Il colore della tua musica?
Che bella domanda! Ma lo sai? E’ una grossa domanda! Io studiando musica indiana so che per gli indiani ogni nota ha un colore. Per meglio dire è abbinata ad un colore. Quindi… siccome noi le adoperiamo tutte, direi il non colore della luce! La luce diurna è formata da tutti i colori sai, attraverso il Prisma la scomponi, ecco l’insieme di tutti i colori che danno un non colore. Come il suono è un non suono, di un suono non udibile dall’orecchio umano che poi viene scomposto attraverso le varie note. Lo stesso vale per i colori. Le filosofie indiane sono interessanti proprio per questo, colorano la mente, come dicono loro. 

Ma guarda che questa tua spiritualità nella musica si sente eccome!
Si è vero, non solo il Sitar la evidenzia, ma proprio l’insieme degli strumenti. Come si suona il basso, la batteria, tutto ha un senso, anche se a prima vista non sembra, qualsiasi cosa che esiste nella realtà (se esiste una realtà) tutto ha un senso. Anche nella musica ci sono dei sensi che vanno aldilà della musica stessa. Io sono proprio andato a cercare di capire e scoprire queste filosofie. Sono stato in India, in Cylon nel 1973 e a Calcutta qualche anno fa. Li c’è il mio maestro di sitar, sono stato suo ospite e ho vissuto la loro aria. L’India è talmente grande e paradossale che ognuno trova quello che cerca. Se uno cerca la spiritualità, la trova, se uno cerca la modernità trova la modernità, è un paese che dà molte possibilità ed ognuno di noi vede e trova quello che sta cercando. Nell’occidente questo… molto meno! Siamo più condizionati. È più difficile venirne fuori come individuo. L’India in questo senso è molto più libera ed aperta. Davvero interessante credimi.

Hai scritto “L’Universo”, poi “L’Infinito”, ecco, quanto è giusto che l’uomo cerchi sempre di vedere o avere quello che non ha.
È un poco la sua caratteristica. Il non accontentarsi ha portato l’uomo a cercare di raggiungere la perfezione., ma non ci arriva mai. Io parlo ad esempio del mio campo, la musica, un musicista quando dice “Ho imparato” vuol dire invece che deve ancora incominciare. Si cerca di raggiungere qualcosa che si ha davanti, ma non lo si raggiunge mai. Comunque sia, tutto questo ci ha portato ad evolverci e all’evoluzione Darwiniana, a cui non credo molto. C’è una bellissima frase di Kaiser Ling, uno scrittore filosofo tedesco, che dice “Il viaggio più breve per arrivare a se stessi gira intorno al mondo”, quindi questo giro del mondo bisogna farlo altrimenti non si arriva alla cosa più vicina che hai.

Prima hai detto che le cose più belle accadono casualmente, quindi vuoi dire anche che le vostre canzoni sono state create per caso o c’è un qualcosa che le ha ispirate?
Credo che l’uomo in generale sia una specie di antenna ricevente, mi viene in mente una frase del poeta Bengalese premio nobel Rabindranath Tagore, che parlando con Dio dice” Io sono un vaso che tu ogni giorno riempi di nuova linfa”. Noi siamo dei vasi da riempire, ogni giorno veniamo riempiti di nuove cose. In questo senso è la casualità che è il tuo rapporto con l’assoluto. La predestinazione, queste sono cose a cui io credo molto. Esempio, uno si mette li con la chitarra e gli vengono fuori melodie, in quel momento ha avuto un eccesso di concentrazione, ma ha afferrato un qualcosa che esisteva già. Noi non creiamo niente!

Bene! Grazie per queste nozioni che possono aprire anche la nostra mente, speriamo di risentirci al più presto e un saluto da parte nostra e dei nostri lettori di NONSOLO PROGROCK!
Grazie a te! E’ stato davvero un piacere! Max, spero di risentirti al più presto. Ciao a tutti.




Versione Inglese:



Hello Aldo and thank you for this interview. Let's begin this chat of ours: The beauty of your music lies in the fact that the material from 2004, namely "Infinity," marries perfectly with that of the 1970s. It is perfectly embedded with your classics, do you think that this latest work of yours can also become a classic?

It's hard to say, think that even "Felona e Sorona" was a surprise for us, in the sense that it's hard to know whether something will last or not. It is clear that we also hope so because this trilogy here ("The River," "Elements," " Infinity" ) we think it is very inspired with very good passages. However after the experience of "Felona and Sorona" I believe that all the prerogatives are there. It is time then that decides, you won't believe it but we care more about this trilogy than "Felona and Sorona", even people show us this in concerts. We did not expect this public response toward the new material.

Speaking of "Felona E Sorona," in your performance the concept is even more enriched in freshness, it sounds like a timeless suite, what is the secret? If I am not mistaken indeed, I remember that the critics at that time did not even award it with praise....

Yes, you have to know that the musical period we lived through, the most important one between 1970/71 until 1975/76 is a period that came after the infamous '68, so everything that was going on was subject to ruthless criticism, precisely because of a mentality of criticism that was ingrained. They had to find the hair on the egg at all costs. If you go and look at all the magazines of those years there, no journalist was speaking well, because there was this "fashion" of somehow criticizing the artist's work anyway. Now this way of doing things is no longer there , times have changed, the generation has changed, so now it is much easier for journalists to praise you.

In fact, I remember then there were the infamous stage invasions, in the 1970s people wanted free music, as according to them, music was an intangible , non-physical thing so they didn't want to pay for something that you couldn't then take away.

Yes, I remember there was always that small group of people shouting "Free music" etc etc and the organizers were forced at the end to let them in for free, otherwise they would smash everything! There was a climate that was not easy.

Then those on the left somehow managed to buffer this contestation, although not always. I remember the shock concert for De Gregori who was assaulted on stage by the usual invaders and he tried in every way to calm the tempers by dialoguing. But how did you guys not get entangled in this political web?

We did not get involved because, first of all we were caught up in music, in making music and more than that we neither followed nor participated. This behavior of ours had a positive side because we never took sides, but also a negative side because in those days there you had to, in the mindset, be leftist and be politically engaged. The result? If you look at music books, music magazines, not only then but now, you see that we did not enjoy the esteem from these journalists. They gave more prominence to other bands. For charity, hats off, let's be clear, for example Area, Banco etc got more light than we did. We were not part of the Culture with a "K" movement of those years. In my opinion this thing is not fair, I repeat, without taking anything away from others, it is not fair that in encyclopedias there are 5, 6, 7 pages to tell you about Area and we relegated to a little article.

I don't think you were any less, in many encyclopedias you are mentioned the right....

However, you have to know that they were almost all journalists like that and their judgment was subordinated to this thing here. Politicization let's call it that.

Today this contestation is not there, they used to want free music , but at the end of the day most people paid, but today they don't contest anyone but download music for free from the internet! Isn't this more serious?

It is true that young people have free music and this has almost led to the death of record companies. A record company struggles to survive, however, there is one thing to say, the true music lover does not download, because he wants to somehow contribute to the survival of the quality of music. He is also an "A" category record listener, that is, he does not dwell on the compressed mp3 file, he wants the pure sound quality of the original CD. Sound is fundamental to the music lover. If I shave my beard, then okay, any kind of technological media is fine, even MP3, but if I have to listen to a record I buy it original, because I don't want it to be "compressed music." I like to listen to high quality, as the production wants. However, today we live in a world where no one gives a damn about quality anymore, consequently there is decadence in this area as well. Umberto Eco said " We are a society that is becoming embarrassed," and it is true. Things of quality are increasingly rare, and people, especially young people, don't contest, they seem to be okay with everything. It's fine with headphones, MP3, but I personally want to feel involved with the sound to the fullest. It's the consequence of progress, technology goes on, it brings quantity of things, but the quality is gone. Everything that comes through the radio is picked up by the audience without too much thought. People don't linger to listen to something more challenging, and here in the cauldron I don't put only Prog, but also classical music, in short, it doesn't seem like the times of dwelling on listening anymore.

In Italy today, can a Progressive Rock band live by its music?

Absolutely not! Kids even if they are lovers of Progressive music today are too immediate. We played because we wanted to become musicians, we liked to play music, that was our goal regardless of money. It was not to become famous, or rich, you know? Today there are completely different goals from 1970. The young group now would like to immediately go on television, become famous and rich. I am generalizing of course, but it is the approach to the craft that is wrong. The musician's profession has changed! Many people would do anything to become famous, and this is also the reason why certain shows are born ,such as "X Factor," or "Friends." When I see young kids with votes , I am horrified! We in Italy, we vote for everything. We still have within us the culture of the Arena, as in ancient Rome and its Colosseum. We still put everything inside the Coliseum today and say, " to you 10, to you 7 ...." And the loser gets eaten by lions! I don't like to see these broadcasts that put votes, including the Festival Di San Remo. I don't even like Miss Italia, Miss Smile, Miss qua , Miss Là and the veline. It doesn't happen like that abroad! Going back to the Festival Di San Remo, the Italian has it in his blood, it is a cult! You can't touch it, the vote is sovereign. Of course the young person of today does not understand this, I am talking about my generation that does not accept this way of doing things. I remember once in the 1980s we were forced by our record company to participate in "Una Rotonda Sul Mare," a program back then where there were musicians put in competition. It was us against the host Corrado Tedeschi lo and behold, he won! (and here we burst out laughing ndMax). He sang a song and he won! Of course he wins, the little people always see on TV to him, not Le Orme! There, that doesn't make any sense. At this point, you understand that it is also difficult to give advice to a young person who wants to get on the circuit. The only advice I can give you , really from the heart is to go forward at full speed and believe in what you are doing, even against stormy seas. Bring forward your own ideas, not those of others!

The "Live In Pennsylvania" DVD has a terrific set list, but many of the classics that gave you commercial success are missing. There is only "Gioco Di Bimba," how come?

Yes, simply because it was a Progfest, consequently a sound product aimed at a purely Progressive audience. Then of course we change the setlist depending on the concert. We adapt to the cities and the audience it is aimed at. We are a Prog band , but we also have the humility and honesty to compose ballads that are easy to take, certainly we don't go and play them in front of an audience prepared for more complex Rock. If we do a street party, we certainly don't do over-the-top progressive, you know very well that half the audience would leave....

I'll give you an example, recently we met with the New Trolls in Mexico, they who are more inclined to the quintessential song, the more usable song, the ditty in short, ahead of that audience that night they did the "Big Concert" which they hadn't done in a long time.

You in your musical history generally played in the three-piece formation. A lot of press has always associated you for this with Emerson Lake & Palmer, I also hear Quatermass in you, am I wrong?

How not! Of course! In the late 1960s there were many "triangle" groups, especially with organ. Not only Quatermass, Nice for example Keith Emerson's, Atomic Rooster's, Palmer's and many others. We followed them all, especially what was happening in England. We used to follow Colosseum, "Valantine Suite" is beautiful, in short we were very attentive. Then it happened that our guitarist forfeited, at that point we gave even more attention to those three-piece formations, we were inspired by many English bands. If they made it, we said to ourselves, why shouldn't we make it? In the beginning we started playing pieces by Nice, by Quatermass, just to gain fellowship and to understand certain sounds. Those who later said that we were inspired by those bands spoke the truth, especially about Nice's music! It has to be said that the Prog genre was in the air, so the inspiration had to be towards those sounds. Then we customized them, the assimilated sound we reshaped, even with the difference in technique.

Yes, you actually have a lot of personality, and it is reflected precisely in the fact that there are not many groups, even in Italy, who can play your tunes.

(laughs)... when they tell me, "How did you manage to write that thing there?" I tell them, "Look, I was lucky!" it's those things that are not programmed. Or they tell me, " But that peculiar voice you have?" it's not like I've been studying. I remember John Lennon saying, "Music is already written, you have to stand there and grasp it." I don't want to give irreverent examples for charity's sake, but for example Michelangelo was asked "How did you make a statue like that?" and he replied "Simple, just remove the marble around it!" There are those who say "...I made...I wrote...I created..." here, personally I see it more on a philosophical side, I say nothing is created, you just had the privilege and also the luck to be one who grasped what already exists. If you think that way you can live your creativity in a more humble way. We in the Orme consider ourselves lucky in that sense.

You also collaborated with P. Hammill of Van Der Graaf Generator, what are your memories of him?

And it just so happens that last night in Naples we met again with David Jackson, who by the way played with Hosanna, and we were also talking about the VDGG reunion. About Hammill, I don't want to remember too much, otherwise I get nostalgic! Eheheh , anyway very nice atmospheres, and I reiterate that the best musical period is just in the early 70s.

All right, that goes for me too, I agree, but then what happened in the 80s, the plague?

Look, you said it exactly right, the plague! A virus came from America and this virus has the name of Saturday Night Fever. Everything that is dance, disco, has wiped out Prog, of course along with the generational change. As we did in 1968 with respect to Nilla Pizzi, Achille Togliani and company. Going back to what we were talking about earlier, "non-quality" wiped out everything that was built. Again, this all happened in the late 1970s. I tell you, we in the 1980s did not even have a single request! We spent ten years in absolute anonymity. Stuff to change trades to survive.

Then New Prog with Marillion , IQ and Pendragon tried to reawaken the genre, but the real revival was in the early 1990s, especially with the cold wind from northern Europe, thanks to Swedish bands like Anglagard, Anekdoten, Landberk etc. What about it?

It's true, we noticed it too! We said to ourselves, "How come there is still someone playing this music?" Progressively (just to use the term) it caught on more and more, and I tell you, look, even in Italy the thing has awakened. We saw it firsthand already last year with dates with unexpected full houses. We have often and often been amazed by this turnout. We have requests from all over the world, so we are happy. And let's also say that it's only right that this wonderful genre be rediscovered, even by the younger generation. And here again I go back to the previous talk of quality that I care so much about.

Let's change the subject. I know you don't have to ask dad which son you love most, I don't want to know which record you are most fond of, maybe tell me which song best represents your career or the musical passage you are most fond of.

In fact there is no single song that you become attached to. However, with time there are songs that are more ... let's say ... "inspired." "Friend Of Yesterday" is one of them. Then I add "Uno Sguardo Verso Il Cielo," the same "Cemento Armato.".... There are many of them. Let's say, from the popular point of view "Gioco Di Bimba" is the one that took the most. You see from what I'm telling you that these are all simple songs. Many of them have more of a ballad characteristic, simple structure and easy to take. Regarding the passages, on the other hand, I am very fond of "Ritratto Di Un Mattino" from "Felona E Sorona," ( sings) "...la felicitàààà...etc etc." But look there are beautiful cues in our last trilogy too! Thinking deeply, to say one in particular...I don't feel like it.

And if instead they asked the Orme to do a soundtrack, what would you say?

Ma.... Soundtrack, let's say we don't have experience with that, and then they are commissioned works. We've never had the opportunity so, I wouldn't know what to say. However, it should be an interesting thing, an experience that we lack and so definitely challenging!

And if they asked the Orme to do a soundtrack instead, what would you say?

Ma.... On the soundtrack, let's say we don't have experience with that and then they are commissioned works. We've never had the opportunity so, I wouldn't know what to say. However, it should be an interesting thing, an experience that we lack and therefore certainly stimulating!

In your spare time , if you listen to music, what do you listen to?

I tell you the truth, I listen to very little music because I can't find anything interesting anymore except Indian music. I've been studying it for many years, although it can't inspire me much. Let's say it's more of a personal thing, it helps me in meditation. It also helps me play the Sitar better and better, although we don't do great things with it in our music. However, I also listen to something new, for example the first two Coldplay CDs, there are songs I like. Then I listen very happily to REM. You see, I don't only listen to Progressive. In short ultimately I listen to little but everything.

Paul Whitehead is the designer of many of your covers. I remind our readers that he is also the author of the Genesis ones. What does he do for inspiration at work, does he listen to your music first?

Paul Whitehead works in this way: he tries to live with the artists , for example with Genesis he always went to hear the rehearsals. He would hear the music and want to read the lyrics, especially he was inspired by the lyrics. He also did the cover of "Smogmagica" to us, he came to the studio, listened, talked to us and after that he did the cover. There was the song "Los Angeles" and we in the studio always heard "El ei" meaning L.A. the initials in American. And we jokingly said " But do you know what L.A. means in Italian? It means it's her!" At this point Paul came up with the idea of representing L.A. surrounded by the walls with the likeness of a woman. Sometimes for very stupid , simple things, wonderful ideas are born. For the cover of "Elements" we met at a festival in Mexico and talking about the four elements he made me this picture. He always wants to know what the lyrics are about and also the music.

Do you remember in your long career a gaffe, or a funny anecdote that happened to you?

When there are several years behind you, things definitely happen. Of positive experiences I remember, for example, that time in 1970 when we loaded up our sleeping bags in 238 and left for White's Island to hear the full festival! We saw Jimi Hendrix playing, Jim Morrison, EL&P playing in public for the first time, Jethro Tull in their early days, I think they were playing "Stand Up." We lived directly through that period of great creativity! That was very important for us, because it also gave us confirmation that we were on the right track. Then when we came back we started working and ultimately "Collage" was born.

“Collage" the first real Italian Progressive record!

Yes, yes. Look I confess to you anyway that it was a matter of timing and luck, because all the Italian bands were heading toward that line. Yes, we were lucky precisely because we were the first. "Collage" came out in the spring/summer of 1971 and sold a lot. Then around fall/winter big historical groups like PFM and all the others came out. Another important episode was the English tour in 1974 after "Felona and Sorona." We were in England for a two-week tour and it was a key wolf's den experience for us. Negative episodes.... Here staying on "Felona e Sorona" we wanted to put Jackson's sax on it, but he is so personal, so good and characterizing that in the end "Felona E Sorona " sounded like a Van Der Graaf record! So nothing more was done with it! The choice obviously we made together with our producers. Here , this is a negative experience because it could have been an important thing that would have put us more in the spotlight in the world. Then Le Orme had lineup changes, on the one hand it's bad luck because people lose the identity of the group, on the other hand it's good luck because we always found much, much better replacements than those who left. Newcomers have always brought new blood and stimulation. That is also why we lasted 42 years! Pagliuca left, but he was replaced by Michele Bon, who I personally think is one of the most talented keyboardists in the world. Of course people are more fond of Pagliuca, no wonder, time has worked... A lot of people ask us, "Why don't you get back together?" I immediately answer that it is impossible. We have turned over a new leaf and you can't rewrite life.

Musical differences?

No, human ones. However I repeat, Bon's transplant for us was a more than good thing!

What's that time you said, "We did it!"?

Never! Not even now that I am 63 years old! The best is yet to come... (laughs).

Compare your music to a wine

... Orco cane ... what a question ... let me think ... definitely Prosecco! Our good Prosecco.

The color of your music?

What a great question! But do you know? That's a big question! I know from studying Indian music that for Indians every note has a color. To put it better, it is matched with a color. So ... since we use them all, I would say the non-color of light! Daylight is made up of all the colors you know, through the Prism you break it down, here is the set of all the colors giving a non-color. Just as sound is a nonsound, of a sound that is inaudible to the human ear that is then broken down through the various notes. The same is true for colors. Indian philosophies are interesting precisely because of this, they color the mind, as they say.

But look, this spirituality of yours in the music is very much felt!

Yes it is true, not only the Sitar highlights it, but just the whole set of instruments. How you play the bass, the drums, everything has a sense, even if it doesn't seem at first glance, anything that exists in reality (if there is a reality) everything has a sense. Even in music there are senses beyond the music itself. I really went to try to understand and discover these philosophies. I went to India, to Cylon in 1973 and to Calcutta a few years ago. My sitar teacher is there, and I was his guest and experienced their air. India is so big and paradoxical that everyone finds what they are looking for. If one is looking for spirituality, one finds it, if one is looking for modernity one finds modernity, it is a country that gives many possibilities and everyone sees and finds what they are looking for. In the West this-much less! We are more conditioned. It is more difficult to come out as an individual. India in that sense is much more free and open. Really interesting believe me.

 

You wrote "The Universe," then "The Infinite," that's it, how right it is that man is always trying to see or have what he doesn't have.

It is a little bit his characteristic. Not being content has led man to try to reach perfection. but he never gets there. I speak for example of my field, music, a musician when he says "I have learned" means instead that he has yet to begin. One tries to achieve something that is in front of him, but never reaches it. Be that as it may, all this has led us to evolution and Darwinian evolution, which I don't believe in very much. There is a beautiful quote by Kaiser Ling, a German philosopher writer, who says, "The shortest journey to get to oneself goes around the world," so this round-the-world trip you have to do otherwise you don't get to the closest thing you have.

You said earlier that the most beautiful things happen by chance, so do you also mean that your songs were created by chance or is there something that inspired them?

I think man in general is a kind of receiving antenna, I'm reminded of a line from the Nobel Prize winning Bengali poet Rabindranath Tagore, who talking to God says" I am a vessel that you fill every day with new sap." We are vessels to be filled, every day we are filled with new things. In that sense it is randomness that is your relationship with the absolute. Predestination, these are things I really believe in. Example, one stands there with the guitar and melodies come to him, at that moment he had an excess of concentration, but he grasped something that already existed. We don't create anything!

Well! Thank you for these notions that can open our minds as well, we hope to hear from you again soon and a greeting from us and our NONSOLO PROGROCK readers!

Thank you! It was really a pleasure! Max, hope to hear from you again soon. Hello everyone.








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