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domenica 28 maggio 2023

Il Rock Oggi

 

IL ROCK OGGI

 Di Massimo Salari

 


La musica cambia in base alla società del momento.

Il Rock in special modo è il suo viatico di protesta, attraverso i testi delle canzoni o in qualche caso dalle sonorità di certe strumentazioni impegnate in composizioni astruse. Il Rock vero e proprio ha successo sin dagli anni ’60, l’Inghilterra e l’America partono a mille, i nostri “capelloni” tuttavia giungono decisamente dopo. Gli anni ’60 sono molto politicizzati e la musica ci cade a pennello. La controcultura, gli anni della contestazione, quelli di piombo, fa si che l’individuo rimanesse a se stante. Ognuno di noi doveva essere differente da un altro, da qui la necessità di creare sempre qualcosa di diverso.

Io non sono uguale a nessuno.

I tempi cambiano negli anni ’80 quando la società grazie alla commercializzazione delle tv si conforma, passando a un apparente e più rassicurante “Siamo tutti uguali”. Un programma televisivo su tutti da portare come esempio è Drive In, dove è sponsorizzata la società giovanile del “Paninaro”, esso ascolta la stessa musica, veste uguale e addirittura parla in un linguaggio nuovo con termini inventati.

Gli anni ’90 con l’avvento d’internet, apportano a questa compattazione sociale un collante in più, la possibilità di avere e vedere tutto in casa. I media hanno gettato quindi le basi per tenere la popolazione sotto controllo, anche attraverso il successo della telefonia che ci ha reso anche oggi schiavi totali.

L’avere sempre più cose di cui non si può fare a meno, porta la società alla rovina, l’ha predetto negli anni ’70 anche Pierpaolo Pasolini definendo il consumismo “Il nuovo potere che inganna l’uomo” una dittatura. Ma la società del momento non vuole restare dietro a nessuno, magari una persona non arriva con il denaro alla fine del mese, però ha lo Smartphone, senza il quale socialmente sarebbe tagliato fuori. Oggi si lavora per pochi Euro, ricattati da un sistema che ha vinto la propria partita.


Pier Paolo Pasolini

Tutto questo ha un’esclusiva musica di protesta, così gli anni ’60, ’70, ’80, etc. Ecco che il Rock si presta a tanto. Quante volte abbiamo sentito dire per esempio dai nostri genitori “La musica di una volta era meglio”? Così hanno detto i nostri nonni a loro e noi diremo ai nostri figli, e così via.

La realtà è un'altra, siamo noi fermi dentro ad una bolla che ci siamo creati come anticorpo alla società. La canzone che amiamo, quella che ci ricorda il primo amore, il periodo più bello della nostra vita ossia la gioventù, è per noi la musica più bella del mondo, per cui non accettiamo una sua evoluzione che ci distacca da questo rassicurante “essere”.

Il Rock post anni ’70 prende un'altra piega, passando da protesta feroce, (un esempio è quello degli Area) a quello commerciale degli anni ’80. 



Questo accade perché giunge il benessere, il lavoro ci rende liberi, la società sta bene e il genere in esame si veste di melodie accattivanti e lustrini. Il top si raggiunge nei primi anni ’90, da qui in poi le cose cambiano.  La globalizzazione comincia a fare il suo inesorabile lavoro, dall’Europa e al cambio da Lira a Euro. Il resto è modernità, la società di oggi conosce bene il suo status quo. Il Rock in tutto questo si affievolisce, diventa una moda solo per un anno nel 2022 con i Maneskin che vincono l’Eurovision, ma una rondine non fa primavera, come sappiamo, bene ogni anno torna di moda un qualcosa del passato, poi si cambia immediatamente.

Ecco, questa parola: IMMEDIATAMENTE, rispecchia cosa siamo oggi. Tutti di corsa, lavoriamo di corsa, mangiamo di corsa, ascoltiamo di corsa etc. porta ad un’imbarazzante superficialità culturale. Il discorso è identico per il leggere. Molti, infatti, vedendo scritte così tante parole, avranno già abbandonato questo post da tempo. Se siete giunti a leggere sino a questo punto significa che siete potenzialmente “differenti” dalla media, ossia avete una personalità forte, quella che invece nel tempo è andata a sparire. Tutti corrono e per questo la musica sta morendo come mestiere. E qui mi rivolgo ai futuri musicisti: E’ inutile che suonate se non c’è chi vi ascolta. Si, perché oggi la musica non si ascolta ma si sente, un frugale scorrere con il ditino sul telefonino e via, il file è cambiato. Il file… La musica va ascoltata dal vivo o con un buon impianto stereo! Oggi abbiamo tutto, e quindi non sappiamo niente. La soluzione sta nel fermarsi per riappropriarsi dell’ascolto e non del sentire (sentire significa aver captato un suono ma non averci fatto caso, ascoltare è il contrario, ossia dedicare tutta l’attenzione ad esso escludendo il contorno). L’ascoltare è importante non solo per la musica, ma soprattutto per i rapporti societari. Dobbiamo tornare ad ascoltarci se vogliamo cambiare il nostro stato sociale.

In parole povere, bisogna preparare il pubblico all’ascolto.

Il Rock c’è sempre, è cambiato nel tempo, ma c’è, basta saperlo cercare uscendo dalla corrente del fiume “media” che ci sta portando via. Io godo della musica di ogni periodo, sono open mind, in parole povere ho rotto la suddetta bolla e godo di musica in ogni periodo, tutto questo però non senza relativi sforzi nel ricercarla.

Riprendiamoci la personalità stracciata e soprattutto ascoltiamoci, se vogliamo cambiare le cose, altrimenti restiamo in questa rassegnata situazione nella quale siamo semplici burattini con il codice a barre.

Ritorno a dire che la musica rappresenta la società del momento, fate le vostre conclusive considerazioni.


Versione Inglese: 


THE ROCK TODAY

Massimo Salari

 

Music changes according to the society of the moment.Rock especially is its viaticum of protest, through song lyrics or in some cases by the sounds of certain instrumentation engaged in abstruse compositions. Real Rock has been successful since the 1960s, England and America get off to a flying start, our "big hairs" however come definitely later. The 1960s are very politicized and the music falls right into it. The counterculture, the years of contestation, the years of lead, makes the individual stand alone. Each of us had to be different from another, hence the need to always create something different.I am not the same as anyone.Times changed in the 1980s when society thanks to the commercialization of TV conformed, moving to an apparent and more reassuring "We are all the same." One TV program out of all to bring as an example is Drive In, where the youth society of the "Paninaro" is sponsored, it listens to the same music, dresses the same and even speaks in a new language with invented terms. The 1990s with the advent of the internet, bring to this social compacting an extra glue, the ability to have and see everything in the home. The media then laid the foundation for keeping the population under control, including through the success of telephony, which has made us total slaves even today.Having more and more things that we cannot do without leads society to ruin, Pierpaolo Pasolini also predicted this in the 1970s, calling consumerism "The new power that deceives man" a dictatorship. But the society of the moment does not want to get behind anyone, maybe a person does not make it to the end of the month with money, however, he has the Smartphone, without which socially he would be cut off. Today people work for a few Euros, blackmailed by a system that has won its game.

All of this has unique protest music, so the 60s, 70s, 80s, etc. Here Rock lends itself to so much. How many times have we heard our parents say, for example, "Music used to be better"? So our grandparents said to them and we will say to our children, and so on.

The reality is something else, it is us stuck inside a bubble we have created for ourselves as an antibody to society. The song we love, the one that reminds us of our first love, the most beautiful time of our lives i.e., youth, is for us the most beautiful music in the world, so we do not accept an evolution of it that detaches us from this reassuring "being."

Post-1970s Rock takes another turn from fierce protest, (an example is Area) to the commercial rock of the 1980s. This happens because prosperity arrives, work makes us free, society is doing well, and the genre under consideration is dressed in catchy melodies and sequins. The top is reached in the early 1990s, from here on things change.  Globalization begins to do its inexorable work, from Europe and the change from Lira to Euro. The rest is modernity; today's society knows its status quo well. Rock in all this fades away, it becomes a fad only for one year in 2022 with Maneskin winning Eurovision, but one swallow doesn't make a summer, as we know, well every year something from the past comes back into fashion, then it changes immediately.

Here, this word: IMMEDIATELY, reflects what we are today. All rushing, working on the run, eating on the run, listening on the run etc. leads to an embarrassing cultural shallowness.

The converse is identical for reading. Many, in fact, seeing so many words written, will have long since abandoned this post. If you have come to read up to this point, it means that you are potentially "different" from the average, that is, you have a strong personality, one that has instead been disappearing over time. Everyone is running and that is why music is dying as a craft. And here I turn to future musicians: It is useless for you to play if there is no one listening to you. Yes, because today music is not listened to but heard, a frugal scrolling with your little finger on your phone and off you go, the file has changed. The file--music has to be heard live or with a good stereo system! Today we have everything, and so we know nothing. The solution lies in stopping to reacquaint ourselves with listening and not hearing (hearing means having picked up a sound but not paying attention to it, listening is the opposite, i.e., devoting all attention to it to the exclusion of the surrounds). Listening is important not only for music but especially for societal relationships. We need to go back to listening if we want to change our social status.

Simply put, we need to prepare the audience for listening.

Rock is always there, it has changed over time, but it is there, you just have to know how to look for it by getting out of the current of the "media" river that is taking us away. I enjoy music in every period, I am open minded, simply put I have broken the above bubble and enjoy music in every period, all this however not without relative efforts in searching for it.

Let us take back the shredded personality and above all let us listen to each other if we want to change things, otherwise let us remain in this resigned situation in which we are mere bar-coded puppets.

I return to say that music represents the society of the moment, make your own concluding remarks.

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