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domenica 7 maggio 2023

Cairo

CAIRO – Nemesis
Spirit Of Unicorn Music
Genere: Crossover Prog
Supporto: Digital – CD – 2023




Chiarisco subito che questa band chiamata Cairo non è quella storica americana, bensì proviene dall’Inghilettra e si fonda a Milton Keynes nel 2016. L’idea è di Rob Cottingham che dopo aver lasciato nel 2005 i Touchstone, decide di aprire questo nuovo progetto di Rock Progressive assieme a Lisa Driscoll alla voce, James Hards  alle chitarre, Paul Stocker al basso e Graham Brown alla batteria. La cantante Lisa Driscoll per motivi di salute lascia il microfono nel 2016 a Rachel Hill. L’esordio discografico proprio datato 2016 intitolato “Say” consegue subito un discreto successo e buone critiche anche dagli addetti ai lavori, per esempio apprezza molto l’ex chitarrista dei Genesis, Steve Hackett.
Il Crossover Prog suonato dalla band, va a pescare soprattutto nel presente piuttosto che dal passato, specialmente nel più scippato calderone sonoro di questi ultimi decenni, quello di Steven Wilson e dei suoi progetti, Porcupine Tree annessi, ma anche in altre fonti come quelle dei Anathema, e dei Pendragon.
Con la copertina di Paul Tippett nel 2023 è la volta di “Nemesis” e andiamo a vedere, anzi ad ascoltare, se è stato compiuto un passo in avanti rispetto a “Say”.
Apre un riff robusto che sembra provenire dall’album “In Absentia” dei Porcupine Tree e in specifico dal brano “Blackest Eyes”, un bel modo di iniziare con energia e pulizia sonora, il pezzo è “Asleep At The Wheel”. Tutto bello, cambi di tempo annessi e tutto quello che sappiamo essere Prog oggi, tuttavia una piccola riserva la lascio per il cantato di Rachel Hill che qui mi sembra effettuato con il freno a mano, anche se la cantante dimostra di avere giustamente del talento e questo poi verrà fuori nei brani successivi.
Ancora riff robusti e ruffiani in “Trip Wire”, canzone Hard Prog legata a belle melodie dove in questo caso la voce pacata di Rachel fa bene contrasto con il graffiare delle chitarre elettriche, questa diventa ancor più bella ed espressiva quando si getta su tonalità più alte. Apprezzabile la sezione ritmica che da il meglio di se nella parte centrale del brano. Il coro sicuramente si stamperà nelle menti degli ascoltatori, essendo inflazionato ma decisamente funzionale.
Un poco di quiete giunge dalle prime note di “Glow” attraverso voce e tastiere, una vera coccola sonora. Quando parte la chitarra elettrica (come da copione in una ballata Rock), il pelo delle braccia si alza autonomamente e non manca neppure un piccolo tuffo tastieristico nel Neo Prog. Questo è uno dei brani che più ho apprezzato.
“Rogue” rispetto quanto ascoltato sino ad ora non aggiunge nulla e resta in un limbo che definirei maggiormente neutrale. Ci pensa ancora una volta il piano ad aprire un altro movimento emotivo importante, qui intitolato “The Love”. Altra bellissima prova di Rachel in un pacato senso d’amore in stile Pendragon, discorso perfettamente speculare a quello di “Glow”.
In “New Beauty” questa volta è un arpeggio di chitarra ad iniziare il percorso sonoro ammaliante nei tratti vocali e apprezzabile nel proseguo con l’avvento della ritmica. I Cairo amano ricercare nei meandri dei sentimenti. Gli arrangiamenti sono apprezzabili e fanno da ciliegina sulla torta. Per l’ennesima volta il crescendo con la chitarra elettrica fa centro nel bersaglio.
“Deja Vu” si coadiuva di elettronica ed effetti, un bel tuffo nel Neo Prog di classe, mentre “Jumping On The Moon” alza il ritmo in un contesto popolare dal ritmo ballabile. La strumentale “Save The Earth” disegna paesaggi bucolici in un contesto psichedelico e la chiusura è affidata alla title track “Nemesis”, carta vincente dell’album per gusto ed esecuzione.
I Cairo ci donano questo secondo lavoro fatto di classe e ottime melodie, un leggero passo in avanti rispetto l’esordio, perché fra le note trapelano maturazione e personalità migliore. Dategli un ascolto e sicuramente non ve ne pentirete. MS





Versione Inglese:


CAIRO - Nemesis
Spirit Of Unicorn Music
Genre: Crossover Prog
Support: Digital - CD - 2023


Let me make it clear right away that this band called Cairo is not the historical American one, but comes from England and was founded in Milton Keynes in 2016. The idea is by Rob Cottingham who, after leaving Touchstone in 2005, decided to open this new Progressive Rock project together with Lisa Driscoll on vocals, James Hards on guitars, Paul Stocker on bass and Graham Brown on drums. Singer Lisa Driscoll for health reasons leaves the microphone in 2016 to Rachel Hill. Their own record debut dated 2016 titled "Say" immediately achieves moderate success and good reviews also from insiders, for example highly appreciates former Genesis guitarist Steve Hackett.
The Crossover Prog played by the band, goes fishing mostly in the present rather than the past, especially in the most muggy sonic cauldron of these last decades, that of Steven Wilson and his projects, Porcupine Tree attached, but also in other sources such as those of Anathema, and Pendragon.
With Paul Tippett's cover in 2023, it is the turn of "Nemesis," and let's go to see, or rather listen to, whether a step forward from "Say" has been taken.
Opening with a robust riff that seems to come from Porcupine Tree's "In Absentia" album and specifically the track "Blackest Eyes," a nice way to start with energy and sonic cleanliness, the track is "Asleep At The Wheel." All nice, tempo changes attached and all that we know Prog to be today, however a small reservation I leave for Rachel Hill's singing which here seems to me carried out with the handbrake on, although the singer shows that she is rightly talented and this will then come out in the later tracks.
Again rugged and pandering riffs in "Trip Wire," a Hard Prog song tied to beautiful melodies where in this case Rachel's quiet voice contrasts well with the scratching of the electric guitars, this one becoming even more beautiful and expressive when it throws itself on higher tones. Appreciable is the rhythm section, which is at its best in the middle part of the song. The chorus will surely print itself in listeners' minds, being overused but definitely functional.
A little quiet comes from the first notes of "Glow" through vocals and keyboards, a real sonic cuddle. When the electric guitar starts (as is scripted in a Rock ballad), the hair on the arms rises independently, and there is also a little keyboard-driven dip into Neo Prog. This is one of the tracks I enjoyed the most.
"Rogue" compared to what we have heard so far adds nothing and remains in a limbo that I would call more neutral. It is again taken care of by the piano to open another important emotional movement, here entitled "The Love." Another beautiful effort by Rachel in a quiet Pendragon-esque sense of love, a discourse perfectly mirroring that of "Glow."
In "New Beauty," this time it is a guitar arpeggio that begins the sonic journey bewitching in the vocal stretches and appreciable in the continuation with the advent of the rhythmic. Cairo loves to search in the meanders of feelings. The arrangements are appreciable and act as icing on the cake. For the umpteenth time the crescendo with electric guitar hits the mark.
"Deja Vu" coaxes in electronics and effects, a nice dip into classy Neo Prog, while "Jumping On The Moon" picks up the pace in a danceable folk context. The instrumental "Save The Earth" sketches bucolic landscapes in a psychedelic context, and the closing is given to the title track "Nemesis," the album's trump card in taste and execution.
Cairo give us this second work made of class and excellent melodies, a slight step forward compared to the debut, because among the notes leaks maturation and better personality. Give it a listen and you will surely not regret it. MS




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