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sabato 25 marzo 2023

RPWL

RPWL - Crime Scene
Gentle Art Of Music
Genere: Neo Prog
Supporto: cd – 2023




Ne è passato di tempo da quando i tedeschi RPWL (sono le iniziali di Risettion-Postl-Wallner-Lung, i membri della band) hanno iniziato come cover band dei Pink Floyd, era il 1997. Ricordo ancora la mia sorpresa durante l’ascolto dell’album d’esordio “God Has Failed” (Tempus Fugit - 2000), una buona pulizia sonora, atmosfere psichedeliche e chitarre alla Gilmour, una bella carta d’identità goduriosa per un fans come me del quartetto di Londra. Ho sempre amato questa musica e le sonorità proposte mi hanno fatto spesso sognare ad occhi aperti, specialmente durante gli assolo. Le melodie sono state la carta vincente dei RPWL, sempre attenti alla canzone, così da poter cantare e ricordare la musica assieme a loro. A seguire tre album che mi sono entrati nel cuore, ossia “Trying To Kiss The Sun” (Tempus Fugit – 2002), “Stock” (Tempus Fugit – 2003” e il grande passo verso il successo “World Through My Eyes” (Inside Out Music – 2005), dopo di che altre buone realizzazioni ma di base abbastanza standard per lo stile RPWL. L’ultimo loro album risale al 2019 e s’intitola “Tales From Outer Space” (Gentle Art Of Music) ma vengono a mancare quei assolo che hanno fatto scaturire in me l’amore nei loro confronti. Come si dice in gergo, solo compiti ben eseguiti. In totale realizzano in studio nove album. Oggi ritroviamo il quartetto con nuovi innesti nella line up, a parte gli storici Yogi Lang (voce, tastiere) e Kalle Wallner (chitarre), subentrano Marc Turiaux alla batteria e Markus Grützner al basso.
“Crime Scene” è un concept album sul comportamento dell’uomo fra male e bene, gettando uno sguardo anche a certi criminali come il necrofilo di Dresda Carl Tanzler e il serial killer di Munsterberg, Karl Denke. Non esula la violenza domestica, un tumore di questa nostra società che sembra soltanto a data essere avanti nei tempi ma che ancora cela all’interno comportamenti atavici. Nonostante le pesanti argomentazioni, il sound della band rimane sempre solare e arioso, come già si può evincere all’ascolto dell’iniziale “Victim Of Desire”, lunga canzone bene arrangiata ed eseguita pur essendo priva di picchi emotivi altisonanti. I nuovi membri sembrano essersi perfettamente inseriti nel contesto rilasciando un’ottima prova strumentale. L’acustica “Red Rose” è una bella ballata semplice basata su buoni arpeggi e un cantato sentito, come spesso Yogi Lang ci ha abituati, tanto da sembrare un brano tratto da un suo album solista. Queste sono atmosfere in cui sanno giocare bene, di certo una loro peculiarità. Si entra con tutti i piedi nel mondo Neo Prog con la successiva “A Cold Spring Day”, gradevole ma niente di speciale perché ricolma di dejà vu, specialmente di certi passaggi già adoperati nei dischi passati. Più ricercata anche nei suoni a effetto “Life In A Cage”, un inizio sornione lascia spazio a un crescendo emotivo funzionale, qui si possono notare le influenze che i Porcupine Tree hanno rilasciato negli anni a tutte le band di Progressive Rock. Il carattere della band però esce fuori in “King Of The World”, mini suite di tredici minuti fra cambi di ritmo, buoni assolo di tastiere seppur senza strafare e di chitarra, che in questo caso non tende a emulare il suddetto Gilmour. Finale più roccioso con “Another Life Beyond Control”, buon episodio della loro carriera.
Questo nuovo album è quindi un compito ben eseguito, buone idee, anche se mancano i già nominati picchi emotivi tuttavia l’ascolto scivola via che è un piacere. Non resta in mente un brano o un motivo in particolare e questo mi suggerisce che il sound si è oramai inflazionato, comunque intendiamoci,  di dischi così ce ne fossero…
Chi non conosce la band troverà un lavoro grandioso, a me che amo da sempre i RPWL mi ha lasciato un poco di amaro in bocca, anche se vedo “Crime Scene” già un passo in avanti rispetto al precedente “Tales From Outer Space”.  Suggerisco alla band di fare una riflessione sulla mancanza di passaggi strumentali importanti come hanno saputo sciorinare nel tempo. MS 





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