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martedì 12 marzo 2024

Buon Vecchio Charlie

BUON VECCHIO CHARLIE - Buon Vecchio Charlie
Akarma
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: CD Melos (1990) – LP Akarma (1999) – 1972



Leggendo negli anni, ricercando da buoni estimatori del Progressive Rock più notizie possibili nel web, ci siamo tutti resi conto della complessità di distribuzioni, band e di chicche che si aggirano attorno alla leggenda anni ’70. Centinaia di storie curiose legate a band spesso da un disco e via, questo probabilmente perché le proposte sono azzardate, dettate da molta fantasia e soprattutto dalla voglia di essere più che altro un’entità unica del panorama. L’Italia sotto quest’aspetto è sorprendente, tanti musicisti hanno navigato le onde del primordiale Progressive Rock sin dai primi anni ’70, lasciando stare i soliti noti, abbiamo avuto modo di documentarci e ascoltare band nascoste ma incredibilmente geniali. La fusione della ricerca con il nostro sound mediterraneo ha portato spesso a risultati inattesi. A supporto in alcuni casi è giunto il Jazz Rock, questo per il lato maggiormente sperimentale basato sull’improvvisazione, alternandosi al suono che hanno addotto band storiche come Genesis, King Crimson, Gentle Giant, Yes e quant’altre.
E’ capitato anche di imbatterci in complessi (così si chiamavano in quel tempo) che hanno registrato brani mai editi se non tardivamente, cavalcando l’onda del ritorno in auge del genere verso la metà e fine degli anni ’90. Attente alcune case discografiche italiane a questo fenomeno, possiamo citare ad esempio la Mellow Records, la Lizard Records, la Black Widow Records, oppure come in questo caso dei Buon Vecchio Charlie la Melos e l’Akarma, vera e propria istituzione per i collezionisti del vinile.
Chi sono i Buon Vecchio Charlie? Si formano a Roma nel 1970 con Luigi Calabrò (chitarra, voce), Sandro Cesaroni (sax, flauto), Sandro Centofanti (tastiere), Paolo Damiani (basso) e Rino Sangiorgio (batteria), solo poco dopo si aggiunge a loro il chitarrista e cantante Richard Benson.
Di origini inglesi Benson diventa negli anni anche presentatore televisivo oltre che musicista in diverse formazioni e progetti. Muore all’età di sessantasette anni a Roma il 10 maggio del 2022. Con lui i Buon Vecchio Charlie registrano nel 1971 quest’album dal titolo omonimo grazie all’etichetta discografica indipendente Suono di Mestre, ma come già detto vedrà luce solamente nel 1990. Il fatto è strano, anche perché l’album è davvero ben suonato e con melodie di sicuro successo poiché piacevoli e non molto astruse come andava di moda in quel periodo. Poi nel 1974 sono addirittura premiati come miglior gruppo italiano al Festival di Villa Pamphili. Misteri del Prog!
Il sax e il flauto sono i protagonisti di quest’album assieme alle tastiere. Gli interventi Jazz impreziosiscono l’ascolto prettamente strumentale, il cantato, infatti, non è poi molto. Divertenti i dialoghi chitarra/flauto su una base Jazz classica. Il disco è formato da tre canzoni con all’interno due suite, la prima apre l’ascolto e s’intitola “Venite Giù Al Fiume” con richiami di flauto al "Peer Gynt" di Grieg. Non si può fare a meno di notare molte affinità con il sound della Premiata Forneria Marconi, infatti i punti di riferimento dei Buon Vecchio Charlie variano dai King Crimson ai Genesis, Colosseum, Jethro Tull e The Nice, circa i stessi della band di Di Cioccio. La chitarra di Benson ha personalità, così la voce. Benson negli anni verrà anche deriso per il suo modo di fare di certo non convenzionale e forse anche gretto, ma qui devono chiedere scusa in molti. L’amalgama sonora è così uniforme che durante l’ascolto neppure ci si accorge di ascoltare differenti generi tutti di una volta, il classico, il rock, il folk, il blues, e l’acustico.
“Evviva La Contea Di Lane” scritta proprio da Benson è dolcemente sentimentale come negli anni hanno saputo fare anche gli Osanna e appunto la PFM.  Chiudono i diciotto minuti di “All’Uomo Che Raccoglie I Cartoni” fra stacchi imponenti della batteria di Rino Sangiorgio e la chitarra elettrica. Le tastiere sono sempre presenti, oltre che nella base anche in assolo energici.
Il gruppo mette fine all’attività probabilmente deluso dal disinteresse delle case discografiche nel produrre l’album, così alcuni suoi componenti entrano a far parte dei Libra, mentre altri formarono i Bauhaus. Il tastierista Centofanti prosegue la carriera oltre che con i Libra anche con Claudio Baglioni. Nella versione CD dell’album si trovano due bonus track, cover di due canzoni di Beppe Palomba, "Rosa" e "Il Guardiano Della Valle".
“Buon Vecchio Charlie” è un disco da riscoprire e sicuramente con le potenzialità per dare filo da torcere ad altri classici sopravvalutati. MS
 




Versione Inglese:


BUON VECCHIO CHARLIE - Buon Vecchio Charlie
Akarma
Genre: Italian Progressive Rock
Support: Melos CD (1990) - Akarma LP (1999) - 1972


Reading over the years, researching as good Progressive Rock admirers as much news as possible on the web, we have all realized the complexity of distributions, bands and goodies that hover around the 70s legend. Hundreds of curious stories linked to bands often from one record and away, this probably because the proposals are risky, dictated by a lot of imagination and above all by the desire to be more of a unique entity in the panorama. Italy in this aspect is amazing, so many musicians have been surfing the waves of primordial Progressive Rock since the early 70s, leaving aside the usual knowns, we have been able to document and listen to hidden but incredibly brilliant bands. The fusion of research with our Mediterranean sound has often led to unexpected results. In support in some cases came Jazz Rock, this for the more experimental side based on improvisation, alternating with the sound that adduced historical bands such as Genesis, King Crimson, Gentle Giant, Yes and whatnot.
We also happened to come across ensembles (that's what they were called at the time) that recorded songs that were never published until later, riding the wave of the genre's comeback in the mid-to-late 1990s.
Attentive some Italian record companies to this phenomenon, we can mention for example Mellow Records, Lizard Records, Black Widow Records, or as in this case of Good Old Charlie the Melos and Akarma, a real institution for vinyl collectors.
Who are the Buon Vecchio Charlie? They were formed in Rome in 1970 with Luigi Calabrò (guitar, vocals), Sandro Cesaroni (saxophone, flute), Sandro Centofanti (keyboards), Paolo Damiani (bass) and Rino Sangiorgio (drums), only shortly afterwards guitarist and singer Richard Benson joined them.
British-born Benson also became a television presenter over the years as well as a musician in various bands and projects. He died at the age of sixty-seven in Rome on May 10, 2022. With him, Good Old Charlie recorded this self-titled album in 1971 through the independent record label Suono of Mestre, but as already mentioned it would not see the light of day until 1990. The fact is strange, also because the album is really well played and with melodies that are sure to be successful since they are pleasant and not very abstruse as was fashionable at that time. Then in 1974 they are even awarded as the best Italian band at the Villa Pamphili Festival. Mysteries of Prog!
Sax and flute are the stars of this album along with keyboards. Jazz interventions embellish the purely instrumental listening; the singing, in fact, is not that much. Amusing are the guitar/flute dialogues over a classical Jazz base. The disc consists of three songs with two suites inside, the first opens the listening and is entitled " Venite Giù Al Fiume " with flute references to Grieg's "Peer Gynt". One cannot help but notice many affinities with the sound of Premiata Forneria Marconi, in fact Good Old Charlie's reference points range from King Crimson to Genesis, Colosseum, Jethro Tull and The Nice, about the same as Di Cioccio's band. Benson's guitar has personality, so does his voice. Benson over the years will also be mocked for his certainly unconventional and perhaps even gauche manner, but many must apologize here. The sonic amalgam is so uniform that while listening one does not even realize that one is listening to different genres all at once, the classical, the rock, the folk, the blues, and the acoustic.
"Evviva La Contea Di Lane", written by Benson himself, is as sweetly sentimental as even Hosanna and precisely PFM have been able to do over the years.  The eighteen-minute "All'Uomo Che Raccoglie I Cartoni" closes between imposing breaks by Rino Sangiorgio's drums and electric guitar. Keyboards are always present, not only in the base but also in energetic solos.
The group ended its activity probably disappointed by the record companies' lack of interest in producing the album, so some of its members joined Libra, while others formed Bauhaus. Keyboardist Centofanti continued his career not only with the Libras but also with Claudio Baglioni. The CD version of the album features two bonus tracks, covers of two songs by Beppe Palomba, "Rosa" and "Il Guardiano Della Valle".
"Buon Vecchio Charlie" is an album to rediscover and certainly with the potential to give other overrated classics a run for their money. MS

 

 

2 commenti:

  1. Un capolavoro sfortunato. Un disco di immensa qualità stilistica, soprattutto per l'utilizzo dei fiati. Un lavoro che se la gioca alla pari con i vari primi dischi di Banco e PFM. Personalmente non lo considero un disco minore, la qualità è altissima e colpisce fin dal primo ascolto. Un grosso peccato per il panorama italiano di quegli anni. Questo era un disco che faceva bella figura anche nel resto d'Europa.

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    1. Ciao Ivano! Si un gran disco che ha un fascino incredibile. Vengono generalmente nominati "Gruppi Minori" coloro che non sono distribuiti bene dalle case discografiche di allora, quelli che soprattutto stampano poche copie della prima edizione. Di certo non minori per qualità, che molto spesso è addirittura superiore a quella di band più blasonate del momento.

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