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domenica 6 novembre 2022

Banda Belzoni

BANDA BELZONI – Timbuctu
MaRaCash Records
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: Bandcamp/cd – 2022




Come osservatore, collezionista e cultore del Rock Progressivo Italiano, ho spesso raccontato di periodi altalenanti riguardo all’attenzione del pubblico a questo fantasioso genere. Sappiamo bene che gli anni ‘70 da noi sono stati il decennio più interessante, non tanto per il numero di uscite ma per la qualità dei prodotti proposti, ciò è stato dato anche dalla Controcultura che aleggiava come un’utopia fra le menti dei giovani. Emergere dalla massa con la propria personalità era obiettivo comune. Poi c’è stato il momento di calo nei primi anni ’80, ma la brace è calda sotto la cenere, basta soffiare un pochino e questo lo fa il Neo Prog dei Marillion, Pendragon, IQ etc, svegliando nuovamente l’attenzione del vecchio fans abbastanza avvilito dalla temporanea dipartita del genere amato. Nuovamente un calo alla fine dei ’80 e poi la ripresa nei ’90 grazie questa volta a band nordiche come The Flower Kings, Landberk, Anekdoten, Anglagard etc, ma anche americane come ad esempio Spock’s Beard ed Echolyn per fare due nomi importanti. E poi così via, fra alti e bassi sino ai giorni nostri. Da rilevare nel frattempo il ritorno di grandi band del passato come Delirium, La Nuova Raccomandata Ricevuta Ritorno, Alphataurus e moltissime altre ancora sorte negli anni ’70 e riformatesi nei 2000, a dimostrazione che quando aumenta la richiesta basta rispondere presente. In parole povere il Rock Progressivo Italiano ha numerosi proseliti anche oggi 2022 e sono moltissime band di ragazzi giovani a portare avanti il testimone del genere. Ma come ho detto anche artisti del passato come Gigi Venegoni (chitarre, tastiere, voci) e Sandro Bellu (chitarre, tastiere, voci) hanno ancora molte cose da dire. Assieme a Mauro Mugiati (voce e cori), ma anche
Carlo Bellotti (batteria, piatti e percussioni), Silvano Borgatta (piano e tastiere), Fulvio Bosio (strumenti a quattro corde), Marta Caldara (Marimba), Andrea Pettinelli (tastiere) e la partecipazione straordinaria dei maestri Franco Mussida, Paul Mazzolini e Lino Vairetti, fanno del progetto Banda Belzoni un’ottima realtà. L’esordio dal titolo omonimo del 2019 è di per se una bella sorpresa ma oggi la Ma.Ra.Cash Records ce li propone in un concept di undici brani, dove la band così descrive il contesto: “Giovanni Battista Belzoni - il Gigante del Nilo famoso per aver svelato i segreti e le opere degli antichi egizi con le sue straordinarie scoperte - salpa da Gibilterra nel giugno 1823, destinazione Timbuctù. Si ferma a Madeira, Tenerife, Capo Verde, e infine atterra sul ramo settentrionale del delta del Niger, a sud di Lagos. Vuole raggiungere Benin City e da lì salire alla Regina delle Sabbie, da cui nessun bianco è mai tornato.
Durante il viaggio in mare, ha pensato a lungo alle sue avventure per l'Europa, ha raccontato con passione ai suoi compagni di bordo. Parigi, Copenaghen, Londra, Egitto, Russia. Ha ragionato sulle aziende che l’hanno reso famoso in Europa e ha pianificato la missione quasi impossibile che lo attende, illuminato dalla fede e dall'amore Sarah, la donna con cui ha affiancato per oltre vent'anni.
È determinato a riscrivere la storia. Ma il destino ha deciso che può essere solo una leggenda. Questo disco racconta cosa è successo navigando, tra tempeste, ricordi, amici, sogni, languori, amori e buon vino.”.
“Sarah Sarai” apre il disco e lo chiude, l’intro è breve ma ha la capacità di farci addentrare immediatamente nel percorso che ci attende. Il mare rumoreggia e lascia spazio ad un pezzo quasi del tutto strumentale, dove la marimba di Marta Caldara dei Syndone gioca un ruolo interessante, il pezzo s’intitola “Intrigoni”. Personalmente qui ci denoto piccole influenze Spock’s Beard miscelate a quelle della PFM centro carriera. Profumo di anni ’80 nella canzone “Se Mi Oriento” con un ritornello gradevole e semplice. La più vigorosa “Scrivi Con Ogni Carovana” è composta da Sandro Bellu, uno dei momenti più Rock dell’album. “La Città Della Luce” è il primo strumentale del concept con in evidenza la chitarra di Gigi Venegoni, piacevole e solare. Non mancano di certo cambi umorali e di tempo, neppure in “Copenhagen”, canzone di classe che mette in vetrina le capacità artistiche della band. In “Oltre Il Mare” c’è una gradevole sorpresa, Paul Mazzolini in arte Gazebo alla voce, e a proposito di voci storiche in “Latitudine Zero” si trova quella di Lino Vairetti dei partenopei Osanna.  Altro gioiellino sonoro è “La Nuvola”, semplice, diretto e con una melodia che difficilmente si può dimenticare, ricco di storia italica. Il secondo strumentale ha il titolo “Il Discorso Del Se”, e la chitarra acustica scalda il cuore. In chiusura giunge la seconda parte di “Sarah Sarai” con la ciliegina sulla torta, la chitarra dell’ex PFM Franco Mussida, sempre un piacere da ascoltare, vera e propria goduria.
Questo in definitiva è uno dei periodi in cui il Progressive Rock Italiano sta nuovamente e prepotentemente rialzando la testa, approfittiamone per goderne al meglio. Disco consigliatissimo. MS







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