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sabato 29 ottobre 2022

La Cruna Del Lago

LA CRUNA DEL LAGO – Schiere Di Sudditi
ZdB
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: file/cd – 2022




Dite la verità, certi nomi non fanno scaturire in voi vecchi ricordi? Ovviamente mi rivolgo a tutti quelli che hanno almeno superato i cinquant’anni. Non perché sono già sentiti, anzi, sicuramente originali, ma prerogativa di un certo periodo musicale italiano che va dal 1971 alla fine degli anni ’70, quando il Rock Progressivo allora nominato “Musica Pop” aleggiava su moltissimi stereo nelle case degli italiani. Questi nomi come Premiata Forneria Marconi, Banco Del Mutuo Soccorso, Il Biglietto Per L’Inferno, Raccomandata Ricevuta Ritorno, Quella Vecchia Locanda, Locanda Delle Fate etc. sono rimasti intarsiati nelle menti di noi “giovani” pionieri dell’ascolto impegnato. La tradizione, così come la musica nel tempo è stata tramandata anche con ottimi risultati e non lo scopro certo qui in questa recensione, ne ho parlato abbondantemente nel libro enciclopedia “Rock Progressivo Italiano – 1980 – 2013” (Arcana). Ebbene, giungere nel 2022 ad ascoltare ancora questa musica senza tempo, solo infarcita di nuove strumentazioni dettate dall’evoluzione della tecnologia avvenuta inesorabilmente negli anni, è un grande piacere.
Nuove formazioni si aggiungono ad altre più o meno fortunate nel tempo, guidate da quella passione irrefrenabile che si chiama Progressive Rock.
La Cruna Del Lago (quanto ci piace giocare con i nomi) è formata da quattro musicisti toscani d’esperienza, Carmelo J. Arena (voce, tastiere), Pino Polistina (chitarre), Matteo Tuci  (basso), Andrea Bruni  (batteria).  Nonostante l’esordio di questo “Schiere Di Sudditi” alle spalle risiede già un’ottima esperienza, come ad esempio quella del Trasimeno Prog, dove aprono il concerto niente meno che al Banco Del Mutuo Soccorso. I testi scritti dal batterista Andrea Bruni sono specchio di questa società moderna, messaggio forte e valido che bene rende l’idea dell’attualità dilaniata da diseguaglianze, rassegnazioni, e sfruttamenti.
Quello che personalmente mi colpisce molto, oltre lo stile che alterna il passato al presente, è il suono, potente, enfatico proprio come piace al Prog fans e molto del merito, va alle tastiere.
Ascoltatele nel vigoroso brano d’apertura  “Giostra”, dove conducono verso un Neo Prog in stile Arena o IQ. Quando subentra la voce, improvvisamente subisco un balzo temporale, il mid tempo mi fa regredire negli anni ’70 inesorabilmente, fra Orme e tutto quello che è Prog sinfonico. Questo connubio passato/presente m’intriga sempre. Lo stereo emana un suono pieno e gratificante.
“La Mantide Agnostica” si lascia nuovamente introdurre da ruvide chitarre per poi passare a un incedere storico caro a gruppi come Banco del Mutuo Soccorso o se vogliamo anche ai maestri EL&P. Le atmosfere si quietano in “Illogica Distanza”, canzone maggiormente riflessiva dai testi importanti e non banali, dove le coralità aiutano nella riuscita del risultato. Certe musiche solo noi italiani sappiamo come comporle.
Ho parlato di musicisti d’esperienza e quindi preparati, la vetrina in cui si fanno ammirare è quella strumentale di “Interludio”. Apre il basso e un mondo sonoro in crescendo emotivo avvolge caldamente, fatto anche di effetti eco. La band è rodata e compatta. La chitarra elettrica si mette in evidenza nella Pinkfloydiana “Elettrodramma”, qui trapelano passioni musicali ataviche e coinvolgenti.
“Stato” indurisce il suono in maniera ruvida, questo perché il testo lo richiede e bene è recitato da Carmelo J. Arena. Porcupine Tree docet? “Acqua Da Marte” è un altro pezzo assolutamente Rock, energico con carattere.
“Schiere Di Sudditi” è un esordio sostanzioso, con tanta materia all’interno, questo non fa che accrescere la mia curiosità per l’evolversi dei promettenti futuri fatti che spero non tardino molto a sopraggiungere. MS






 
 

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