NONSOLO PROGROCK, blog di informazione musicale ed altro
a cura di MASSIMO SALARI
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venerdì 16 settembre 2022
Theicon
THEICON
- Beyond The Universe - Act 1 Autoproduzione Genere:
Alternative/Progressive Metal Supporto: mp3 Bandcamp
Il
Metal Progressive è un limbo in cui transitano solamente gli appassionati del
genere, ne ho avute prove concrete con le vendite del mio secondo libro METAL
PROGRESSIVE ITALIANO (Arcana). Un pubblico di nicchia al quale non si
aggiungono di certo gli amanti del Progressive Rock. E fanno male, perché come
dice il noto detto, non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio. Comunque
etichette a parte, la musica si sviluppa nel tempo anche grazie alla tecnologia
che muta i suoni, mentre le esperienze degli ascolti passati consentono innesti
che a volte portano a risultati gradevoli. E’ il caso dei romani Theicon che
con “Beyond The Universe - Act 1” esordiscono miscelando Metal in stile
Evanescence grazie anche alle voci di Daria Simonetti e Margherita Palladino,
al Progressive Rock supportato da tappeti di tastiere. Il
gruppo è composto da Daria Simonetti (voce), Margherita Palladino (voce),
Tiziano Bernardini (voce), Massimiliano Liburdi (chitarre), Adriano Taccoli
(tastiere) e Luca Fareri (batteria). Il
disco è un concept che si divide in due atti, questo è il primo, narrante la
storia di Emily e Abe, una coppia di Montauk (NY) che deve fare i conti con un
illogico scherzo del destino che porta Emily in un altro universo, il nostro. Suddiviso
in otto tracce non può che iniziare con l’immancabile intro qui dal titolo “13
North End Avenue”. Tastiere (piano) e voci rendono immediatamente gli scenari
intriganti e d’atmosfera. La staffetta passa a “A Different Sky”, dove le
associazioni con i suddetti Evanescence non sono a caso. Si stagliano avanti a noi gli anni ’80 con
suoni di batteria elettronica ed effetti attraverso “Anthem”, cantato da
Tiziano Bernardini. I riff restano sempre massicci e il pezzo si conclude con
breve assolo di chitarra. Il gioco corale a più voci, maschili e femminili è
inutile rimarcarlo, ha un fascino del tutto funzionale. “No Unicorns” è uno dei
momenti migliori dell’album, un crescendo sonoro che inizia con piano e voce
per poi sfociare nell'insieme delle strumentazioni. Questo modus operandi è
caro alla band Anathema per intenderci. E proprio l’inizio di “She Is The One” riconduce ancora al mondo
dei fratelli Cavanagh, altro movimento melodioso e d’effetto. Entrare nell’universo
Theicon è quindi semplice grazie a queste scelte compositive. Parlando
di Metal Progressive vi starete chiedendo come mai ancora non abbia nominato i
Dream Theater, questo sta a significare l’evoluzione a cui il genere si sta
sottoponendo, anche se qualche fuga tastieristica non si discosta di molto dalla
band americana. Ancora piano e delicatezza all'inizio di “Plastic Sunsets”,
esempio di come il genere può aprire le porte ad un altro tipo di ascoltatore.
Altro frangente eccellente a me preferito, ricco di sonorità coinvolgenti è “Reset
Day”, uno spaccato che ha impregnato il sapore del passato. “End Of The Line”
lascia nel termine la staffetta per l’atto secondo. I
Theicon esordiscono molto bene, a dimostrazione che l’Italia sa benissimo come
muoversi nell'ambito musicale Metal Progressive, apportando di tanto in tanto
qualche idea in più, non di certo si vive nell'immobilismo e quindi onore al merito.
MS
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