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sabato 5 febbraio 2022

Karfagen

KARFAGEN - Land Of Green And Gold
Caerllysi Music
Genere: Rock Progressivo Sinfonico
Supporto: cd – 2022




L’Ucraina in questo periodo è al centro del mondo per motivi politici dall’alto pericolo bellico, i rapporti con la Russia sanno tutti quali sono, una situazione davvero difficile e sull’orlo del precipizio. Noi purtroppo siamo inermi spettatori di cui subiamo le dirette conseguenze (vedi prezzi del gas), ma dall’Ucraina ci giungono anche bellissime cose, come ad esempio la musica dei Karfagen. Il nome significa Carthago, che sarebbe un simbolo di gloria e saggezza, mentre il progetto sonoro nasce nel 1997 da un’idea del tastierista e percussionista Antony Kalugin. I Karfagen muovono i primi passi in una scuola universitaria di architettura che fa loro da vera e propria palestra per poi esordire ufficialmente nel 2006 con “Continium”. Numerosissime negli anni le collaborazioni con differenti artisti che compaiono spesso come special guest nel lavoro di un singolo album, e se consideriamo che la discografia della band sia formata da tredici album, possiamo avere l’entità della cosa. Colpisce l’alta qualità degli album, tutti apprezzati dalla critica e dal pubblico mondiale, la carta vincente risiede nel cambiamento album dopo album di stile, anche se sempre relegato al Prog Sinfonico. Il sapersi circondare di numerosi artisti sempre differenti apporta alla musica dei Karfagen una ventata di freschezza.
Ciò avviene anche nel caso di “Land Of Green And Gold”, musica per amanti di gruppi come “The Flower Kings, Camel, Happy The Man e Kayak su tutti.
Il disco come sempre ha una copertina e un’ artwork spettacolare e particolareggiata in immagini oltre che di colori, il disegno è ad opera di Igor Sokolskiy mentre l’artwork è di A. Kalugin.
Undici sono i brani per un’ora giusta di musica suddivisa in tre suite, a iniziare da “Chapter 1: Land Of Green”. Arpeggi, flauti, atmosfere sognanti dal sapore antico si alternano a passaggi orchestrali dal forte impatto emotivo. I Camel di “The Snow Goose” salgono in cattedra e regalano assieme alla chitarra in stile Steve Hackett un intro degno di nota. Ed ecco partire la suite, grazie alle tastiere che non soltanto compongono tappeti su cui far parlare la chitarra elettrica, bensì restano sempre in senso generale le protagoniste della musica dei Karfagen. Ora sono i The Flower Kings a lasciare il segno fra le note e tutto assume uno scenario accattivante, fra passato e presente.
La musica è soave come il caso di “Land Of Green” e assume anche le sembianze sinuose di un Jazz soft ruffiano e caloroso. Album strumentale dalle mille sfaccettature, un vero e proprio caleidoscopio di colori e note. Le altre due suite si chiamano “Chapter 2” e “Chapter 3”, e non voglio raccontarvi null’altro per non togliervi il gusto della sorpresa, tanto avrete già capito di cosa si tratta.
Un disco strumentale, caloroso, sorprendente, vigoroso e morbido e quello che ho apprezzato di più in lui sono gli assolo di chitarra elettrica, ma questa è solamente una questione di gusto personale.
Musica spesso solare dunque e complimenti nuovamente ad Antony Kalugin che è riuscito a fare un altro disco (l’ennesimo) degno di nota e assolutamente da possedere.
Intanto colgo l’occasione per essere solidale con la situazione che sta precipitando nella sua terra.
All the best! MS







2 commenti:

  1. Meraviglioso,un gruppo che seguo da sempre,ogni album riesce a stupirmi e meravigliarmi.Ciao Max

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  2. Ciao! Infatti. Disco dopo disco la qualità e le idee aumentano sempre. Grande vena compositiva.

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