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sabato 29 gennaio 2022

Sintesi Del Viaggio Di Es

SINTESI DEL VIAGGIO DI ES – Gli Alberi Di Stravropol
Lizard Records
Distribuzione G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2022




Spesso, credo che sarà capitato anche a voi, che la musica faccia venire alla memoria non soltanto situazioni ma anche colori e perfino odori. Il potere del Progressive Rock è illimitato e se c’è di mezzo il flauto poi accostamenti e paragoni fra Folk e Jethro Tull partono in automatico. Ci sono riflessione, rilassatezza, concentrazione e viaggio nella musica dei bolognesi Sintesi Del Viaggio Di Es, formazione che nasce grazie a tre membri dello storico gruppo prog Sithonia, orgoglio italico del Prog anni ’80. In quegli anni il genere è in sofferenza, salvo ascoltare il Neo prog, e appunto band come i Sithonia hanno ricoperto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dello stesso, mantenendo viva l’attenzione quando una larga fetta di pubblico se n’è andata voltando le spalle. I tre componenti storici sono Valerio Roda (basso), Marco Giovannini (voce), e Sauro Musi (chitarra), che assieme a Eleonora Montenegro (flauto), Nicola Alberghini (batteria) e Maurizio Pezzoli (tastiere) completa la band.
Dopo “Il Sole Alle Spalle” (2017 - Locanda Del Vento) ancora natura in primo piano, “Gli Alberi Di Stravropol”. Stravropol è una città russa ai piedi del monte Elbrus immersa nel verde dove la notte tira molto vento, tanto da far sembrare il rumore delle fronde agitate un vero e proprio colloquio fra alberi. Da qui parte il concept dell’album che contiene anche una suite intitolata proprio “Il Viaggio Di Es”.
Come spesso accade al Progressive Rock, nella musica proposta c’è un rapporto tra passato e presente davvero amalgamato e il genere italiano di questo è infarcito. L’album è diviso in dieci tracce a iniziare da “Come Le Foglie (Parte1) ”. Sin da subito si denota il legame fra il cantautorato e la raffinatezza del genere come spesso hanno saputo fare band come la PFM o le Orme. Ed è con l’arpeggio di chitarra che inizia il viaggio vero e proprio nella title track “Gli Alberi Di Stravropol”, dove il flauto ricopre un ruolo importante indirizzando il sound verso il Folk. Il vento porta il dialogo degli alberi nella stanza del protagonista che ascolta attentamente mentre la voce di Giovannini interpreta al meglio la fotografia sonora, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Inizialmente il suono s’indurisce leggermente in “Regina In Lacrime” per poi tornare nel recinto del cantautorato. Interessante la parte centrale, dove la batteria e la chitarra elettrica diventano protagoniste.
“L’Età D’Oro” si presenta come un brano Hard Rock, la parte muscolosa dei Sintesi Del Viaggio Di Es, ma ancora una volta la chitarra elettrica si lancia in un assolo che fa da calmiere assieme all’immancabile flauto di Eleonora Montenegro. Nella successiva e breve strumentale intitolata “Adria” il protagonista è il violino della brava ospite Barbara Rubin, altro nome conosciuto nell’ambito Progressive Rock Italiano. Esso dialoga con la chitarra acustica accompagnati dal pianoforte e le atmosfere diventano bucoliche.
“Una Nuova Passeggiata” sembra un brano de La Maschera Di Cera, variegato sì, ma sempre attento a non deragliare mai dai stilemi che lo contraddistinguono, ossia quelli melodici dalla facile memorizzazione. “Come Le Foglie (Parte 2) ” è un altro breve strumentale dove questa volta la protagonista è la chitarra elettrica. C’è da cantare assieme alla band in “Strade Di Fango”, mentre un roboante tappeto di tastiere accoglie l’ascolto in “Grazie Per Gli Anni E Per I Giorni”, strumentale dalle mille sfaccettature. E come spesso si suol dire, dulcis in fundo, grazie alla suite di quasi quindici minuti intitolata “Il Viaggio Di Es”, qui la band gioca tutte le carte a sua disposizione lasciando un'altra piccola perla al Rock Progressivo Italiano. In alcuni momenti strumentali mi ricordano i finlandesi Fruitcake.
In conclusione “Gli Alberi Di Stravropol” è un album gradevole, canonico e rispettoso della storia passata, un buon pretesto per sedersi ad ascoltare musica che in qualche maniera ti porta via, appunto fra colori ed odori, quelli dell’aria pura. MS






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