Pagine

martedì 18 gennaio 2022

Rastroni

RASTRONI – Anime Da Frutto
Angapp
Genere: Rock Psichedelico, Indie-Rock, Progressive
Supporto: mp3 – 2021




Ma cosa ho ascoltato?
Scusate il modo non convenzionale di iniziare una recensione, ma davvero resto basito. Taglio subito la testa al toro dicendo che “Anime Da Frutto” è un nuovo “Orfeo 9”, ma anche no. Dico che è psichedelia, ma anche no. Un cantautore che suona alla Porcupine Tree, ma no. Punti di congiunzione con il Fabio Zuffanti solista ne ho intravisti, ma… Sono confuso. Suoni anni ’70 e moderni allo stesso momento, Hammond e altro compreso. Un nuovo Tito Schipa Jr.?
Testi alla “Felona E Sorona” (Orme) che parlano di due mondi, una metrica lirica che spesso è slegata dalla musica perché le parole possono essere lette anche da sole, senza ascoltare i suoni. Un racconto vero e proprio, ma le sorprese non sono finite. Su You Tube potete godere dell’intero album completamente visivo come un film! No, non voglio confondervi, è la verità.
L’autore di cotanta creatività è Antonio Rafaschieri, in arte Rastroni. Proveniente dal gruppo Pop Rock Wide, Rafaschieri nasce nel 1987 a Bari ed è matematico oltre che musicista. Attualmente fa parte del duo Gestalt  Finale con Enrico Ghedi dei Timoria.
Questo viaggio allucinante conduce il protagonista ad alternarsi su due pianeti, Anima e Terra fra prese e perdite di coscienza. La psichedelia sonora sottolinea le visioni lisergiche e durante il percorso incontra sentimenti, il Caso che gli parla, il paradiso, fino a sentirsi un profeta con un faccia a faccia finale con se stesso.
Per la realizzazione di “Anime Da Frutto” Rastroni si coadiuva di ben venti musicisti, ma la formazione base è composta da lui (voce, chitarra, synth), Davide Fumai (tastiere), Giovanni Monopoli (basso, synth) e Saverio Pastore (batteria, chitarra). Tredici le tracce per poco più di tre quarti d’ora di musica. Il primo ascolto mi è volato in una maniera inattesa, le canzoni unite fra loro anche attraverso una narrazione sembrano creare un’unica e lunga suite. Ecco quindi un altro fattore che porta a catalogare il disco nel settore del Rock Progressivo. Lo è a tutti gli effetti, cambi umorali e di ritmo, di genere, in parole povere un vero e proprio caleidoscopio sonoro.
“Un Pianeta Vergine” è un intro narrato che conduce al vero primo brano intitolato “Corri”. Noterete da subito la strana metrica lirica per il motivo di cui sopra, mentre la voce richiama quella del già citato Tito Schipa Jr. Vincente il ritornello che s’intermezza a sonorità psichedeliche, ma non dimentichiamo il soggetto, ossia che Rastroni è un cantautore. I cori in sottofondo gettano l’ascoltatore nel mondo degli anni ’70, mentre l’assolo di chitarra ci riporta ai giorni d’oggi. Le tastiere ricoprono un ruolo importante donando potenza al brano.
Non voglio spoilerare tutto l’album, perché di sorprese ce ne sono a ogni angolo del percorso, tuttavia tengo a sottolineare gli interventi di sax che arricchiscono l’enfasi della narrazione, come in “Dalla Prima Lettera Del Telecomandante”, canzone molto Porcupine Tree style. Personalmente resto affascinato da “Bagagli”, dalla sua pacatezza e dagli arrangiamenti, qui con la tromba in sordina.
Mai come con quest’album mi sono trovato in difficoltà a recensire, perché è davvero un contenitore di suoni e soluzioni astruse che alla fine potrei riassumere nel termine Progressive Rock.
Rastroni è un grande cantautore con forte personalità e dalle mille idee, impossibile ignorarlo, sarebbe davvero un vero e proprio delitto alla cultura. MS





hanno collaborato:

Luca Antonazzo (sax tenore in 6.) Donny Balice (tromba in 5.) Daniela Capriati (voce in 1.) Marco Capriati (batteria in 7.) Mario Coccioli (basso elettrico in 10.) Alfredo Colella (voce in 4. e 10.) Marco De Bellis (drum machine in 7.) Manrico De Iacovo (basso elettrico in 5. e 7.) Giorgio Distante (tromba in 10.) Giuseppe Fallacara (aka Glanko) (drum machine e synth in 11.) Antonio Flores (violino elettrico in 7.) Beppe Garavelli (batteria in 12.) Roberto Gernone (aka Bob Wild Deer) (flauto in 7.) Valerio Guido (drum machine in 7.) Leonardo Lamacchia (voce in 3.) Gigi Lorusso (chitarra elettrica in 4.) Gianvito Novielli (guitar design in 12.) Davide Palagiano (basso elettrico in 6.) Gianni Pollex (voce in 2. e 11.) Mirko Priore (basso elettrico in 12.) Fabio Properzi (percussioni ed engineering in 10.) Alessandro Ragno (sax tenore in 4.) Giulia Riboli (theremin in 10.) Ylenia Tattoli (aka Carillon.C) (voce in 13.)

 

prodotto e mixato da Antonio Rafaschieri

post-prodotto da Eleven Mastering

 

illustrazioni di Lilly Antonacci (@lilyartillustration)

realizzazione grafica Simone De Venuto (@monakodeve)

Nessun commento:

Posta un commento