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venerdì 10 dicembre 2021

Il Testamento Degli Arcadi

IL TESTAMENTO DEGLI ARCADI – Il Testamento Degli Arcadi
Lizard/Open Mind
Genere: Progressive Rock/Rock Psichedelico
Supporto: cd – 2021




Genio sopra il genio.
Il Testamento Degli Arcadi.
Sicuramente ai più giovani di voi questo nome, anzi questo titolo, non dirà nulla. Siamo al cospetto di uno dei telefilm di fantascienza meglio riuscito della storia televisiva: Spazio 1999 di Gerry e Sylvia Anderson. Il 9 settembre 1999 causa un problema alle scorie nucleari sulla base Alpha nella luna, un’incredibile esplosione porta il nostro satellite di roccia a distaccarsi dall’orbita terrestre, così da farlo vagare nello spazio infinito con circa duecento persone a bordo. Sotto le disposizioni del comandante John Koenig iniziano le loro peripezie cosmiche, fra alieni e nuovi mondi.
“Il Testamento Degli Arcadi” è proprio il titolo di un episodio che vede come attore anche il nostro Orso Maria Guerrini. Questo telefilm pur essendo creato nel 1973 è per certi episodi ancora attuale, scenografie ed idee senza tempo.
Invece che cosa è Il Testamento Degli Arcadi in ambito musicale? E’ una sorta di super-gruppo Prog italiano, con componenti di differenti band, Alessandro Seravalle (Garden Wall, Officina F.lli Seravalle), Milo Furlan (Scarled) alla batteria, Gianluca Tassi (Black Jester, Moonlight Circus, Faveravola) al basso e Mirko Baruzzo (Spirosfera, Anam). Il progetto prende forma nel 2019 grazie a Loris Furlan (Lizard Records) e Pierpaolo Lamanna.
Genio sopra il genio, mettere in correlazione i nomi dei personaggi con quello dei musicisti (John Koenig è Alessandro Serravalle, Paul Morrow è Mirko Baruzzo, Alan Carter è Milo Furlan e David Kanu è Gianluca Tassi) è una splendida pensata, così come intitolare i brani con i nomi di episodi del telefilm. Bellissimo l’artwork per mano di Laura Gamba e Roberto Menegon che accompagna il disco in versione cartonata rappresentante frangenti disegnati di Spazio 1999.
In questo viaggio cosmico si trovano nella base Alpha anche Mariano Bulligan ed il suo violoncello, Simone D’Eusanio (violino) e Lorenzo Giovagnoli (Odessa) alle orchestrazioni e tastiere.
Montiamo sulla navicella Aquila e iniziamo il viaggio in “Un Altro Tempo, Un Altro Luogo”. Liberamente tratto da “Suite Appassionata – Andante” di Serge Langen (1972). Le voci e la sinfonia descrivono l’olocausto e la possibilità di portare la vita su Arcadia, due minuti per introdurre l’album. “Mare Imbrium I” conduce verso un balzo spazio tempo con in sottofondo gli effetti speciali stessi del telefilm originale. E’ il riff granitico e oscuro della chitarra elettrica a incutere nell’ascoltatore una sensazione di paura, quella dell’ignoto.
“La Missione Dei Dariani” è l’incontro fra tre civiltà, la terrestre, una Dariana più primitiva e un'altra sempre Dariana tecnologicamente avanzata. L’episodio racconta alla fine che in fondo quella terrestre è la più intelligente e comprensiva, mentre la musica in ascolto come in una colonna sonora, mostra il lato psichedelico del progetto. Ancora una volta sono i riff di chitarra a incutere suspense.  La psichedelia accresce con un suono simile al sitar effettato da campionature di base in loop, tutto sembra fluttuare in “Exodus I – Il Dominio Del Drago”.
Lo scienziato Victor Bergman è il protagonista del brano successivo “Bergman”, qui il Progressive Rock si affaccia prepotentemente assieme al suo vigore sonoro. Una fuga strumentale dal profumo anni ’70. Nella seconda parte dell’esodo intitolata “Exodus II – Il Guardiano Di Piri” si è avvolti da una nube meditativa, il cosmo è protagonista indiscusso grazie alla vastità. Nel disco è presente anche una mini suite di quasi tredici minuti suddivisa in tre parti distinte, dal titolo “Phantasma”. L’episodio in lingua italiana s’intitola “Fantasma Su Alpha” e per i cultori della serie trattasi di uno degli episodi cult dove questa volta non sono pianeti o esseri alieni ad essere protagonisti, ma una misteriosa forza che prende possesso della base lunare Alpha. Un alieno, non necessariamente extraterrestre, che rende le persone potenziali assassine. La musica ben racconta i passi dell’episodio gettando l’ascoltatore nel patos degli eventi. Ancora una volta la chitarra elettrica ricopre il ruolo in maniera Crimsoniana grazie agli andamenti nervosi. Un merito a parte per le orchestrazioni.
Un ritmo insistente e tribale apre “Gli Occhi Di Tritone” per poi lasciarsi andare in atmosfere più rilassate supportate anche dal violino di Simone D’Eusanio. I crescendo non fanno altro che aggiungere sensazioni forti nate dalla fantasia del nostro ascolto, qui tutti siamo protagonisti in base alle esperienze personali. In chiusura due brani più bervi, a iniziare da “Mare Imbrium II”, avvolgente e aggressiva, e infine “Exodus III – Terrarcadia”, fra solennità e luce il viaggio si conclude. Grazie comandante per averci condotto alla salvezza.
Per gli amanti di Spazio 1999 è un lavoro imperdibile, così lo è anche per coloro che si vogliono avventurare in un trip immenso.
Genio sopra il genio. MS





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