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sabato 15 maggio 2021

Ernest Lo

ERNEST LO – Io So Essere Macchina
Music Force / Egea Music
Genere: Cantautore
Supporto: cd – 2021




Il cantautore in senso generale del termine è mutato negli anni, questo è un fatto inopinabile dettato dalla normale evoluzione delle cose. Gli avvenimenti e la società del momento fanno in modo che ci sia un certo tipo di approccio alla composizione, così nei testi che nella musica. Si è potuta ascoltare la melodia italiana negli anni ’60, il cantautorato impegnato nei ’70, il melodico commerciale nei ‘90 per poi trovare una stasi dettata proprio dalla globalizzazione della società. Internet ci ha legato tutti, il mondo in tasca ha fatto in modo che l’individuo non fosse più al centro dell’interesse bensì riunito in una sorta di rassicurante gregge, dove la pecora nera (o perlomeno differente) è necessariamente da isolare. Tutti uguali, allineati, ci muoviamo ed agiamo come avanti ad uno specchio o ad un ballo di società. La musica rappresenta oggi questo, ma attenzione perché il bello, l’idea, il messaggio forte, esiste sempre pur se in  maniera celata, va solo cercato con parsimonia in questo immenso calderone mediatico. Chi è geniale o perlomeno individuo a se, apporta sempre evoluzione e aria fresca nel contesto in cui agisce.
La musica cantautorale è quindi in fase evolutiva si adegua ai tempi, li racconta e si reinventa.
Remo Santilli è Ernest Lo, un arguto ed ironico cantautore che si propone nel mondo della musica con questo esordio intitolato “Io So Essere Macchina”. La prima cosa che colpisce nel disco sono le frasi contenute all’interno del libretto, ossia “A piccoli parolieri buone intenzioni”, “Impara la parte e mettila ad arte”, “A mali rimedi estremi bancari” e “Chi trova un tesoro perde un amico”, ottimo preludio per l’ascolto che inizia con “Ssialaè”. Il brano giocoso è quasi rappato assieme all’ospite Micromega, una canzone che descrive in maniera ironica cosa piace della vita e di una donna da parte dell’artista. Il sound è moderno, Ernest Lo naviga i mari dei tempi e lo fa con scaltrezza oltre che con fare ruffiano grazie all’immediatezza dei suoni e delle soluzioni si già sfruttate, ma pur sempre piacevoli.
Ancora con Micromega in “Errore 404”, quella fastidiosa scritta che vorremmo mai apparisse nel computer, canzone che viaggia nel mondo di internet mostrandone più che altro i difetti, soprattutto quelli dei social. Lo sguardo ironico di Ernest Lo si posa successivamente sul “Bla Bla Bla” della gente, piccoli reminiscenze di Rino Gaetano più che altro per l’approccio al brano non per la musica che piuttosto potrebbe essere accostata al mondo di Alex Britti.
Simpaticissima “I Gatti Del Borgo” mentre acidamente analitica è “Ti Piace?”, sunto del modus operandi della società del momento, un auto-deridersi fatto in modo intelligente.
“Alla Coop” è il brano più lungo dell’album con i quattro minuti e mezzo. Non proprio cantato piuttosto narrato risulta sia divertente che storicamente legato a certi stilemi vissuti con i grandi Squallor e scusate se dico poco.
“Serena Vuole Andare A Nanna” è il pezzo più canzone dell’album, diciamo anche il momento ballata e qui l’artista mostra diverse potenzialità rispetto quanto ascoltato sino ad ora, pur rimanendo sul binario dell’ironia. Cesare Cremonini sembra aver lasciato qualche segno sonoro. “Numeri” è un altro momento simpatico e diretto apparentemente banale, ma ascoltate il testo. 
Ridere su “Talpe Ubriache” è facile, ma se lo si ascolta più volte c’è meno da ridere. Chiude “Bar Lume”, un luogo dove si trinca e si vive un certo tipo di quotidianità. Non so il perché ma Pino D’Angiò mi passa per la mente e anche questo particolare mi conferma la caratura delle potenzialità dell’autore in analisi.
Ernest Lo è un personaggio da tenere sott’occhio, ha cose differenti da dire, quelle che servono all’attuale cantautorato per mutare, poi i difetti nel tempo si possono smussare, ma credetemi, qui c’è molta carne in fuoco. MS




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