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domenica 2 maggio 2021

Cirkus

CIRKUS – Page 12 (On The Right)
Ramshaw Records
Genere: Rock progressive
Supporto: cd – 2021



Cirkus è un nome molto adoperato in ambito musicale, chi lo gestisce con la lettera K chi meno. Anche in Italia negli anni ’70 avevamo i nostri bravissimi Circus 2000, oppure gli ottimi ed attuali Cirkus canadesi, ma in questa recensione parlo dei storici Cirkus, quelli inglesi.
Si formarono a Sunderland nel 1973 e rilasciano nel tempo sei album, ma il più interessante risale al 1974 e si intitola “One”. Dopo una lunghissima pausa ritornano nel 1994, quando il Prog rialza la testa per la terza volta dopo la spinta delle band nordiche come Anglagard, Anekdoten, Landberk e altre come in America i Spock’s Beard ed in Europa i Porcupine Tree. Si formano dalla fusione delle band Moonhead e Lucas Tyson per suonare un genere ispirato a gruppi come King Crimson e Yes. Sin da subito sono palesi le caratteristiche tecniche dei singoli componenti che oggi sono Derek Miller (tastiere e programmazione), Nick Mao (voce, chitarra, tastiera), Michael Maughan (chitarre), Brian Morton (basso), Dave Ramshaw (voce), Rosie Prince (flauti) e Alex Saxon (sassofono).
L’album è composto da dieci canzoni e subito dico che qui non ci sono lunghe suite, ma tutti brani medi molto scorrevoli.
La title track inizia con il vociare di gabbiani (chi ha detto Procol Harum?), uno strumentale vigoroso che lascia presagire un bel viaggio Prog visto anche l’utilizzo massiccio delle tastiere e delle chitarre Hard Rock. L’interesse si accende immediatamente, la successiva “Angel” abbassa i toni presentando un eleganza raffinata grazie all’uso dei fiati. La melodia è altresì piacevolmente orecchiabile. Un giro di basso apre “Good News Week” con tanto di vocoder, una canzone che aleggia fra il passato anni ’70 ed il presente in maniera molto equilibrata e solare. Tornano i gabbiani in “Alive”, frangente Rock semplice e diretto mentre “Back & Fourth” è una semi ballata che si staglia nell’alta classifica del disco grazie agli arrangiamenti e alle idee ben incastonate fra di loro. I Cirkus riescono a stupire ma non con effetti speciali, bensì con la semplicità e questo non è assolutamente semplice da applicare.
Piano e fiati in apertura di “I'm With You “, altra ballata gentile e calda accompagnata dalla chitarra acustica. Se avesse avuto maggiori arrangiamenti avrebbe potuto risiedere benissimo in “The Final Cut” dei Pink Floyd. Xilofono per “One More Day”, brano niente di che, semplice e forse un pochino più stanco del resto del contesto, ma il vero cavallo di battaglia è “The Lure Of Santa Monica”, qui la band elargisce tutta l’esperienza annosa in cambi di stile e di ritmo, ancora una volta fra passato e presente. Più elettrica la breve “So It Goes”, a chiudere “Forever Tonight” con un pizzichino di Folk.
Non si grida al miracolo, tantomeno al capolavoro, distante davvero da certi irraggiungibili vette, però è inconfutabile la bellezza di questo disco che riesce nella sua semplicità a farti una coccola come una carezza nella guancia. Di questi tempi ne abbiamo tutti bisogno, chi più chi meno. MS




5 commenti:

  1. È un vero piacere che una band di ottima qualità come i Cirkus, non abbiamo mollato. Degni di essere considerati come tra le band minori con più talento. Il loro One l'ho sentito. Ma non riesco a trovarne una copia, se per caso, caro maestro potrebbe aiutarmi nel comprarlo e soprattutto scovarlo gli ne sarò grato. Come del resto anche questo ultimo non sarà facile da trovare, in mezzo a tutta questa monnezza che gira adesso. Cordiali saluti da IVANO.

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    1. Ciao Ivano! Non è difficile reperire "One" ce ne sono di tutti i prezzi e formati. La prima stampa però è cara, la vendono a partire da 200.00 euro. La ristampa 20 euro circa. Guarda qui su discogs, ti ho linkato la pagina della ristampa ma puoi trovare veramente di tutto. https://www.discogs.com/it/sell/release/2148354?ev=rb

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  2. Si conosco bene disogs, ma in passato ho avuto alcuni problemi, sia di prezzo che cd o LP ordinati, forse avevo trovato l'unico coglione della piattaforma, cercherò ancora, forse anche eBay e il negozio di Genova della Black widow. La ringrazio e spero tornino i concerti prog.

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  3. Poi perché al primo maggio dei sindacati, non si degnano di far suonare qualche band prog italiana che farebbero tremare i polsi per la loro musica e tecnica, ma purtroppo ormai il mainstream è rap e canzoncine senza senso. Ricordo solo un anno con il banco e i ragazzetti rimasero estasiati. Se il prog non si fa ascoltare secondo me sparirà, tranne che da una piccola combriccola di eroi come noi.

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  4. Si Ivano, ho paura che una volta passate le nostre generazioni il genere subirà un altra brusca frenata. Tuttavia la storia ci insegna che la musica si ripresenta ciclicamente, proprio il prog lo ha fatto sia negli anni '80 con il Neo prog, nei '90 e nei '2000. Ondate. Suonare alla festa del 1 maggio? In effetti li sono passati molti artisti prog, dal Banco alla PFM, Si vede che oggi ritengono che il Prog non è adatto alla lotta operaia, in fin dei conti è un genere elitario da sempre, ci siamo abituati. Buona giornata.

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