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domenica 7 luglio 2019

Luiz Zamith


LUIZ  ZAMITH – Introspecção
Masque Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2018



Con Luiz Zamith andiamo a fare la conoscenza di un importante chitarrista carioca dedito nel tempo ad un Progressive Rock raffinato e contaminato.
Nasce nel 1964 ed inizia a suonare la chitarra studiandola in conservatorio. La formazione classica gli è fondamentale per entrare dal 1984 al 1986 nell' Orchestra Chitarra di Rio de Janeiro. Nello stesso momento si interessa al Progressive Rock, genere del quale ovviamente si necessita di una tecnica strumentale importante per esprime al meglio i concetti composti. Dunque nella sua musica traspaiono le influenze di band storiche come i Genesis e gli Yes.
Il disco “Introspecção” si presenta in una elegante edizione cartonata con tanto di libretto d’accompagnamento contenente spiegazioni, testi e foto.
Il progetto nasce nel 2016 fra aprile e luglio dove Zamith presenta l'embrione di questo lavoro originale in concerti al Botafogo Teatro Solar nella città natale di Rio De Janeiro in compagnia di musicisti come Elcio Cafaro (batteria), Paulo Teles (flauto), Ronaldo Rodrigues (tastiere), Augusto Mattoso (basso) e come special guest la cantante Masè Sant’Anna. Il disco è dedicato alla memoria di Luiz Fernando Zamith, violoncellista e zio di Luiz. Alcuni brani del disco sono registrati proprio nella sessione live e tre in studio.
“Introspecção”, brano iniziale, è proprio una overture che porta l’ascoltatore dentro le atmosfere introspettive del viaggio sonoro e dopo tre minuti si giunge a “ Alguém Ainda Se Lembra Das Antas?” dove l’argomento sonoro parla del tapiro, animale molto amato in Brasile. Nel brano c’è il tentativo di connettere il lato naturalista di Zamith con la musica in un perfetto connubio di biosistema. La chitarra qui assume le vesti di quella di Steve Hackett (Genesis). I sette minuti alternano importanti assolo con accompagnamento di flauto e anche di tastiere Hammond.
“Outro Dia (Another Day)” è una vetrina per le capacità tecniche dei singoli musicisti ed in essa fuoriesce anche il carattere caldo e giocoso dei carioca. Qui risiede più Jazz che Rock e il brano risulta spettacolare nell’insieme.
“Cantiga (Ditty)” ritorna nel Prog grazie alle inusuali ritmiche e ad armonie complesse e dopo il brevissimo “Tema N°1” si passa a “Vice-Versa”, dove gli strumentisti dialogano fra di loro come in una sentita discussione fra botta e risposta. Non manca la ballata Prog, qui dedicata alla moglie di Zamith Luciana, con il titolo “Balada (Ballad)”. Il flauto ricopre un ruolo importante perché disegna melodie toccanti ed ariose, come il tema suggerisce. Si giunge poi al brano cantato intitolato “Trem De Cao”, dove la bella voce di Masé Sant’Anna lega al meglio testo e musica.
Il disco viene concluso da “Essencia (Essence)”, brano arioso che descrive al meglio il concetto fra essenza e musica.
“Introspecção” è un album che potremmo paragonare ad una finestra aperta che serve per cambiare l’aria consumata in casa, in questo caso nella casa della musica, dove un poco di ossigeno basta già per aprirci nuovamente la mente. Si necessita. MS

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