LUIZ ZAMITH – Introspecção
Masque Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2018
Con
Luiz Zamith andiamo a fare la conoscenza di un importante chitarrista carioca
dedito nel tempo ad un Progressive Rock raffinato e contaminato.
Nasce
nel 1964 ed inizia a suonare la chitarra studiandola in conservatorio. La
formazione classica gli è fondamentale per entrare dal 1984 al 1986 nell' Orchestra
Chitarra di Rio de Janeiro. Nello stesso momento si interessa al Progressive
Rock, genere del quale ovviamente si necessita di una tecnica strumentale
importante per esprime al meglio i concetti composti. Dunque nella sua musica traspaiono
le influenze di band storiche come i Genesis e gli Yes.
Il
disco “Introspecção” si presenta in una elegante edizione cartonata con tanto
di libretto d’accompagnamento contenente spiegazioni, testi e foto.
Il
progetto nasce nel 2016 fra aprile e luglio dove Zamith presenta l'embrione di
questo lavoro originale in concerti al Botafogo Teatro Solar nella città natale
di Rio De Janeiro in compagnia di musicisti come Elcio Cafaro (batteria), Paulo
Teles (flauto), Ronaldo Rodrigues (tastiere), Augusto Mattoso (basso) e come
special guest la cantante Masè Sant’Anna. Il disco è dedicato alla memoria di
Luiz Fernando Zamith, violoncellista e zio di Luiz. Alcuni brani del disco sono
registrati proprio nella sessione live e tre in studio.
“Introspecção”,
brano iniziale, è proprio una overture che porta l’ascoltatore dentro le
atmosfere introspettive del viaggio sonoro e dopo tre minuti si giunge a “
Alguém Ainda Se Lembra Das Antas?” dove l’argomento sonoro parla del tapiro,
animale molto amato in Brasile. Nel brano c’è il tentativo di connettere il
lato naturalista di Zamith con la musica in un perfetto connubio di biosistema.
La chitarra qui assume le vesti di quella di Steve Hackett (Genesis). I sette
minuti alternano importanti assolo con accompagnamento di flauto e anche di tastiere
Hammond.
“Outro
Dia (Another Day)” è una vetrina per le capacità tecniche dei singoli musicisti
ed in essa fuoriesce anche il carattere caldo e giocoso dei carioca. Qui
risiede più Jazz che Rock e il brano risulta spettacolare nell’insieme.
“Cantiga
(Ditty)” ritorna nel Prog grazie alle inusuali ritmiche e ad armonie complesse
e dopo il brevissimo “Tema N°1” si passa a “Vice-Versa”, dove gli strumentisti
dialogano fra di loro come in una sentita discussione fra botta e risposta. Non
manca la ballata Prog, qui dedicata alla moglie di Zamith Luciana, con il
titolo “Balada (Ballad)”. Il flauto ricopre un ruolo importante perché disegna
melodie toccanti ed ariose, come il tema suggerisce. Si giunge poi al brano
cantato intitolato “Trem De Cao”, dove la bella voce di Masé Sant’Anna lega al
meglio testo e musica.
Il
disco viene concluso da “Essencia (Essence)”, brano arioso che descrive al
meglio il concetto fra essenza e musica.
“Introspecção”
è un album che potremmo paragonare ad una finestra aperta che serve per
cambiare l’aria consumata in casa, in questo caso nella casa della musica, dove
un poco di ossigeno basta già per aprirci nuovamente la mente. Si necessita. MS
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