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giovedì 27 febbraio 2020

Il Bacio Della Medusa


IL BACIO DELLA MEDUSA – Seme
AMS
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2018


Nei pressi delle placide acque del Trasimeno nel settembre del 2002 si forma una delle band Progressive Rock più interessanti del suolo italiano, Il Bacio Della Medusa. Il genere proposto è fortemente avvinghiato a quello che sono i stilemi degli anni ’70, con tanto di cambi di tempo, flauto, assolo di chitarra, e nel caso specifico anche di Hard Prog. Personalmente ci riscontro molto il sound di band come De De Lind,  Biglietto Per L’Inferno etc. etc.
“Seme” è il quarto disco da studio dopo “Il Bacio Della Medusa” (2004), “Discesa Agl'Inferi D'Un Giovane Amante” (2008) e “Deus Lo Vult” (2012), tutti album in crescendo qualitativo inesorabile e di buon livello a dimostrare le capacità sia compositive che esecutive di un gruppo affiatato ed amante della musica vintage. Ad oggi sono formati da Simone Cecchini (voce, chitarra), Diego Petrini: (batteria, tastiere), Federico Caprai (basso), Simone Brozzetti (chitarra elettrica), Eva Morelli (flauto, sax) e Simone "Il Poca" Matteucci (chitarra).
Il passato dunque si mostra fra le note delle composizioni, ma anche il presente per personalità ben distinta, questo lo si denota non solo in tutti gli album del gruppo umbro, ma anche in quest’ultimo ad iniziare da “Seme”, Hard Prog robusto e viscerale, cantato con voce ruvida e decisa da Simone Cecchini, ottimo interprete, sempre più sicuro del proprio strumento dietro al microfono.
Non si resta indifferenti al dolce flauto in “La Sonda” e neppure durante l’assolo di synth dal sapore PFM. Una semiballata che tocca le corde del Prog fans.
Sale il ritmo in “5 e 1_4…Fuori Dalla Finestra Il Tempo E’ Dispari”, esempio di Jazz Rock che si lancia in scorribande strumentali, ed ecco che i soliti noti fuoriescono dalla memoria, Perigeo, Area, Arti & Mestieri, Agorà, in definitiva la crema del genere, ma anche in questo caso i BDM sanno come trattare il materiale con il proprio marchio.
I brani sono tutti di media e lunga durata in un totale di nove tracce.
Un passo all’interno del giocoso mondo della canzone italiana datata arriva in “Sveglia!!!”. “Non facciamoci più prendere in giro e la sveglia suonerà”. Un esortazione che ha si dell’ironico nella stesura del brano, ma è soprattutto un sostanziale monito nei testi.
Si prosegue nel suono moderno di “Animatronica Platonica”, i BDM mostrano tutti i lati del loro carattere. “Sudamerica” riscalda l’anima, proprio come il sole che la bacia, altra ballata comunque interpretata vocalmente con vigore e consapevolezza. “Uthopia…Il Non Luogo” è un breve strumentale che dimostra la pasta dei BDM fra scorribande strumentali e la voglia di libertà, tutto questo porta a “Sentieri Di Luce”, uno dei miei momenti preferiti. Probabilmente ho un debole atavico per il flauto nel Rock.
Il disco si chiude con un altro strumentale, questa volta dal titolo “Animaemotica”, altro momento che prediligo e un applauso per la coralità su elevate vette.
“Seme” è un disco che tiene i piedi su due staffe, fra passato e presente, un connubio che da anni funziona perché prende uno spicchio di pubblico ampio e soprattutto preparato. Che il termine musica “colta” non spaventi, perché in fin dei conti quello che contano sono le emozioni e qui se ne trovano a bizzeffe. MS



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