CYRIL
– Paralyzed
Progressive
Promotion Records
Distribuzione
italiana: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: CD – 2016
Squadra
che vince non si tocca, almeno così si dice quando si raggiunge un buon
risultato. Il debutto concept “Gone Through Years” del 2013 ha incassato
lusinghiere recensioni e critiche, sia da parte del pubblico che degli addetti
ai lavori. E per questo la line up rimane inalterata con Denis Strassburg al
basso, Marek Arnold alle tastiere, sax e clarinetto, Ralf Dietsch alle
chitarre, Clemens Litschko alla batteria e percussioni e Larry B. alla voce.
La
band di Marek Arnold (Seven Steps To The Green Door, Toxic Smile, Flaming Row,
UPF) ritorna all’attacco con le stesse caratteristiche che l’hanno
contraddistinta, ossia influenze Metal (anche se poche), formula canzone di
facile memorizzazione ed ovviamente una grande dose di Prog Rock. Il risultato
è “Paralyzed”, impacchettato come da stile Progressive Promotion Records, ossia
in cartonato, contenente il libretto con i testi e l’artwork ad opera di Manuel
Schmid.
Sette
canzoni tra le quali una mini suite a conclusione del disco dal titolo “Secret
Place Part One”.
Apre
“Scarlet Walking”, soft ed introspettiva all’inizio per poi sfociare in
territorio Metal Prog con tastiere in evidenza. Il cuore del brano è tenero,
con coralità femminile e un breve solo di chitarra che bada alla sostanza. La
title track resta nell’ambito soft Rock, con un incedere certamente
inflazionato, ma ben concepito, semplice e funzionale anche grazie alle
coralità e all’immancabile assolo di chitarra.
La
musica dei Cyril bada essenzialmente al sodo, creando atmosfere sia di
rilassamento che adrenaliniche, il tutto sapientemente gestito, ossia
altalenando frangenti potenti ad altri più composti. I dieci minuti di
“Remember Me” ci presentano i Cyril più impegnati, le soluzioni accrescono
anche grazie ai fiati. Il livello sale. Nel disco si alternano anche special
guest: Susan Kammler (oboe), Herman
Schade (viola) e Dan Stein (voce).
Chitarra acustica ed arpeggio aprono “Rainbow”, la
musica sprigiona un suono caldo di iberica memoria. I colori dell’arcobaleno
sono le note del pentagramma e fanno spettro in un brano che è appunto
l’insieme delle sensazioni visive. Un
volto che i Cyril non ci hanno mai presentato.
Si
sfiora il New Prog in “Faded Snapshot”,
piccoli istanti di Marillion e poi Metal Prog melodico, come la band ci
insegna, senza invadere. Per i gusti personali di chi vi scrive, è uno dei
brani più belli del disco.
“Peal
Of Thunder” nei suoi tre minuti risulta essere a tutti gli effetti il singolo
dell’album, grazie a un refrain e ad un incedere da band navigata nel mondo del
Pop, il tutto sempre con uno sguardo nel New Prog.
Il
disco si conclude con la suite “Secret Place Part One”. Questo “Part One” fa
ben sperare in un proseguo, perché in effetti solo questo brano vale l’acquisto
del disco. In esso tanta carne al fuoco, Psichedelia, Prog e Hard Prog.
Tutto
il disco è melodico-centrico, si bada al cuore più che alla mente, la mente è
tirata in causa solamente per volare in alcuni attimi davvero ariosi. A mio
avviso un passo avanti rispetto al debutto, la personalità cresce così come il
piacere di ascoltarli. MS
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