STEFANO TESTA – Andrea Il Traditore
Mellow Records
Genere: Cantautore / Progressive
Italiano
Supporto: cd – 2016
“Andrea
Il Traditore” è il ritorno discografico di Stefano Testa dopo “Il Silenzio Del
Mondo” datato 2012, ed anche il ritorno di Mauro Milani per quello che concerne
la copertina. Perché questa sottolineatura da parte mia è presto detto, il
ponte spazio/temporale grafico ci trasporta direttamente al 1977, quando il
disco “Una Vita Una Balena Bianca E Altre Cose” presenta il debutto
discografico di questo cantautore dalle radici Prog. Poche sono le stampe dell’lp (1000) ora cibo per collezionisti, ma
grazie alla ristampa Mellow Records del 1994, l’opera riprende attenzione e
vita. Tuttavia il cantautore non riesce a pubblicare il secondo lavoro nel
1979, del quale è comunque pronta la suite “Decadenza E Morte Di Andrea Il
Traditore”. Ecco il ponte.
Chi
di voi è ferrato sull’argomento “Progressive Italiano”, ha già intuito che il
1977 non è un anno proprio felice per debuttare in questo ambito, i giochi sono
di fatto conclusi (o rinviati) e la musica sta cambiando, così come la moda.
Arriva la “Febbre Del Sabato Sera”, arriva il Punk e tutta la musica cervellotica
va in debito d’ ossigeno. Ma ci sono davvero molti cantautori interessanti e di
forte personalità che nello stesso periodo si fanno forza con l’ausilio della
formula canzone, pur non disdegnando passaggi “colti”, per farne alcuni esempi
ci sono Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Claudio Lolli, Juri Camisasca, Stefano
Rosso, Mauro Pelosi e moltissimi altri. Chi più, chi meno riescono a colpire
l’attenzione del pubblico più esigente, magari con l’aiuto di alcuni passaggi
in radio private, grazie anche all’impegno sociale dei testi mirati molto
spesso ad un pubblico anche attento alla politica. Ma è dura. Tuttavia oggi c’è
un ritorno d’ interesse nei confronti del Progressive Rock, come la storia ci
insegna il genere vive di alti e bassi e Testa come molti altri artisti degli
anni ’70 (Agorà, Garybaldi etc.), oggi trova la voglia e la volontà di dire la
propria.
Stefano
Testa nel 1966 milita nella band degli Scorpioni, suonando cover di artisti
come Bob Dylan, Animals, Rolling Stones e
Guccini, ma è solo agli inizi degli anni ’70 che dedica l’attenzione e la
passione al Progressive Rock.
Veniamo
dunque a “Andrea Il Traditore”, suite suddivisa in sedici tracce nelle quali
suonano e contribuiscono Walter Chiappelli (fisarmonica), Marco Coppi (flauto),
Gianni Landroni (chitarre), Damiano Puliti (cello) e appunto Stefano Testa (testi, musiche,
arrangiamenti e programmazioni).
La
sua voce è calda ed avvolgente, fra canzone e filastrocca.
“Prima
Di Tutto” è nostalgica ed è strutturata su ricordi, segue “Il Senso Del Reale”
che con il flauto e le sinfonie si va a collocare nel Prog. Atmosfere toccanti
e affreschi barocchi si stagliano nel proseguo dell’ascolto di “Good Morning
Babilonia”, godibile per un assolo di flauto ma soprattutto per gli interventi
elettrici della chitarra. L’album prosegue il cammino in un'unica grande suite
fra Rock Progressive, canzone d’autore, musica classica, teatrale, e Blues. Resto affascinato dalle tetre
ambientazioni sonore delle brevi “Notturno n°1 (Prima Di Una Battaglia)” e della corale “Ce N’Est Qu’Un Debut,
Continuons La Combat!”, qui Testa dimostra di essere un raffinato compositore.
Esistono
frangenti che rilasciano all’ascolto fotogrammi di Felliniana e circense memoria,
come in “Un Intermezzo: Situazione Di Sette” o nel “Valzer Del Ritorno”. Segue della
giocosità compositiva in stile Stefano Rosso nella canzone “Era Acqua Che
Correva”, ma la cultura di Testa è più ampia, non a caso nel suo genere si
scorgono anche sfumature di De Andrè, come nella bellissima “Questa Assenza”.
Il
disco è un altalena fra passato e presente dove “La Ballata Della Leggerezza”
ne è bandiera.
Benvenuti
in questo sogno di un viaggio, dove il protagonista dopo fallimenti e peripezie
tenta il metaforico ritorno nel ventre materno, un viaggio sonoro che non
avremmo mai potuto ascoltare se non ci fosse stata l’attenta ricerca e cura
della Mellow Records di Mauro Moroni. Un altro tassello che compone il
fantastico mondo del Progressive Rock Italiano. MS