APOGEE – The Art Of Mind
Progressive Promotion Records
Distribuzione
Italiana: GT Music
Genere: Rock
Progressive/ New Progressive
Supporto: cd – 2015
Chi ha avuto modo di ascoltare la band tedesca Versus X,
sarà sicuramente rimasto colpito dalla buona tecnica e dal Prog Rock proposto.
Fughe strumentali e suite come genere richiede. Il componente di questo gruppo
si chiama Arne Schäfer
e ne è il
polistrumentista e cantante (chitarra elettrica, acustica, tastiere, basso).
Apogee è in auge dalla metà degli anni ’90, tanto che il primo album “The
Border Of Awareness” risale al 1995. L’attenzione degli esperti del
genere e dei fans stessi, viene catalizzata subito all’ascolto in quanto nella
musica degli Apogee non mancano mai lunghi brani, influenze Jethro Tull,
Genesis, Gentle Giant e Yes, vera e propria manna per la mente.
Con “The Art Of Mind” si giunge all’ottavo sigillo da studio
e in questo caso Arne si coadiuva alla batteria con Eberhard Graef.
Il cd ben presentato in un elegante cartonato contenente un libretto
esaustivo di testi e dettagli, è composto da cinque brani, tutti di lunga
durata, a partire dal primo che porta il titolo dell’album “The Art Of Mind”,
vera suite di venti minuti suddivisa in cinque frammenti. Anche gli altri
quattro brani non sono di certo brevi, rimanendo tutti non sotto ai nove
minuti.
Proprio la suite apre il disco, mostrando anche una buona
incisione sonora.
Le tastiere sono in evidenza, raccogliendo frangenti di
reminescenze anni ’70, l’epicità si alterna alla formula canzone, giocando a proprio
favore le carte della melodia semplice e gradevole.
I più ferrati di voi sull’argomento, riscontreranno
sicuramente alcune analogie con i Pendragon, anche per la cadenza del cantato,
attuata nel settore New Prog periodo anni ’80 in generale. Musica articolata,
che ovviamente non sto qui a dettagliarvi in quanto il Progressive Rock è
questo, cambi di tempo e di umore a profusione, alternato da buoni assolo
strumentali. Chitarra centrale effettata alla Steve Hackett, tutti particolari
che fanno del fans del genere una persona appagata dall’ascolto.
Esce fuori l’anima più Progressiva di
Schäfer, anche se con i Versus X non è che siamo
poi molto distanti come stile, meno vigore forse, ma più attenzione ai passaggi
emotivi. In conclusione, una suite che ha tutte le carte in regola per
accalappiare l’attenzione e strappare anche consensi.
Segue “Inside The
Wheel”, ancora Pendragon in cattedra, ma del periodo più recente. Il brano si
lascia apprezzare più che altro per il frangente strumentale centrale.
In “The Games You
Play”, Apogee mostra il lato più Rock senza strafare, mentre con “The Price” To
Pay” si torna ad un New Prog più delicato e canonico, uno dei brani migliori
del disco.
Greve e impegnata
la conclusiva “Sea Of Dreams”, pane per i denti dei fans IQ primo periodo.
Il disco è una
passeggiata in questo sentiero tortuoso, ricco d’incontri a sorpresa,
l’importante è avventurarsi consapevoli di non essere in un rettilineo. Ci sono
anche momenti per fermarsi a riflettere e riposare, anche altri per correre e
viceversa zone più stagnanti, nell’insieme un bel percorso, probabilmente non
adatto a tutti, ma chi ama il genere sa di cosa ho parlato. Agli altri
consiglio un ascolto preventivo. MS
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