Pagine

venerdì 25 ottobre 2013

Lazzara - Pietropaoli - Guidoni

LAZZARA SALVO , PIETROPAOLI LUCA , GUIDONI DAVIDE – Imperfetta Solitudine
Zone Di Musica
Genere: Jazz Fusion
Supporto: cd – 2013



L’ex chitarrista dei Germinale, Salvo Lazzara, torna all’attenzione del pubblico dopo due anni da “Materia E Memoria”, questa volta con l’ausilio di Luca Pietropaoli alla tromba e del noto percussionista in ambito Prog, Davide Guidoni (Daal).
Con “Imperfetta Solitudine” giunge al quarto lavoro da studio ed in esso c’è la naturale evoluzione della sua musica che comunque segue un filone narrativo ben preciso. La Jazz Fusion che da sempre ha caratterizzato il percorso post Germinale, ossia Pensiero Nomade, qui diviene più personale, al limite del cameristico e del suono minimale. La fusione di differenti esperienze musicali, porta al suono della cultura acustica ed espressività mediterranea. I punti di riferimento a cui Lazzara rivolge uno sguardo provengono da artisti come Oregon, David Sylvian, Terye Rypdal e Steve Tibbetts. La confezione cartonata custodisce questo cd suddiviso in undici tracce, sotto la produzione stessa del chitarrista e di Luca Pietropaoli.
Carezzevole e meditativo è “Barcarola”, il brano che apre il viaggio fatto di sensazioni e di immagini semplici ma forti. Quasi un motivo cinematografico. In molte occasioni il pensiero si rivolge agli anni ’70 e a qualche passaggio in stile Perigeo od Agorà. Mi capita con “Cerchi D’Acqua”, “Danza Notturna” e con il 70% dell’intero lavoro. Malinconia riflessiva fra le note di “Calce E Carbone”, con chitarra acustica e tromba. “Tournesol” invece percorre un sentiero conosciuto da chi vive la musica mediterranea, una sorta di World fra ritmi ed arpeggi. Da sottolineare la buona qualità sonora delle registrazioni che va ad amplificare la bontà dei suoni minimali proposti dal trio.
Non esulano ricerche strutturali come nell’eco di “Prima Dell’Estate”, un movimento fra Jazz e Psichedelia. E proprio a proposito di mediterraneità, non poteva che venire incontro un titolo come “Scirocco”. La title track è per chi scrive uno dei momenti più importanti dell’opera, le note della chitarra vengono quasi ragionate, o per meglio dire….ponderate, un poco come usava fare Steve Hackett nei Genesis. Da ascoltare ad occhi chiusi.
Clarissa Botsford è la voce narrante in “Sensitive”, composizione eterea e sperimentale che va fuori da ogni logica comportamentale di una canzone per come la si intende generalmente. Chiude “Verso Casa”, sofisticata ed impalpabile.

Pensiero Nomade vaga nella nostra mente e nell’aria che ci circonda, quando lo stereo sciolina le note delicate di questa musica rivolta ad un pubblico non solo attento, ma anche competente. Discone! (MS)

Nessun commento:

Posta un commento