NEMO
– Le Ver Dans Le Fruit
Progressive
Promotion Records
Distribuzione
italiana: G.T.Music Distribution
Genere:
Progressive Rock
Supporto:
2cd – 2013
Ma questa copertina colorata e particolareggiata,
dice qualcosa al fans del Progressive Rock? Personalmente mi fa venire la
voglia di comperare questo doppio cd a scatola chiusa, questo perché io sono un
estimatore del genere. In realtà vi sto mentendo, lo acquisterei a scatola
chiusa ugualmente perché conosco questa band francese ed ho, non a caso, tutta
la loro discografia e con “Le Ver Dans Le Fruit” sono già all’ottavo sigillo da
studio in 13 anni di carriera. Un crescendo caratteriale e tecnico stupefacente,
uno stile proprio ed un mix di tendenze ampio che spazia dal New Prog al Metal,
passando anche per gli anni ’70.
I Nemo sono JP Louveton (voce e chitarra), Gillaurne
Fontaine (tastiere), Lionel B Guichard (basso) e JB Itier (batteria).
Cosa trattano i Nemo nei testi è argomento annoso e quanto
mai attuale, il discorso è incentrato sulla società, chi trama dietro al popolo
per renderlo come una pecora? Partiti politici? Organizzazioni religiose?
Compagnie commerciali? Loro ci consigliano di fare attenzione a tutto, persino
ai Nemo stessi! In parole povere di non fidarsi di nessuno, però della loro
musica io mi fido eccome!
Attenzione e cura per i suoni e gli arrangiamenti,
il tutto sempre a disposizione della melodia, perché il Prog proposto non è esclusiva
vetrina di tecnica e muscoli. La band negli anni ha sempre dosato bastone e
carota e questo credetemi, non è sempre facile. Ascoltate l’intro del cd1 con
le coralità, “Stipant Luporum” è ricco di storia Prog anni ’70, tanto per
mettere subito le cose in chiaro.
Strambano con “Trojan (Le Ver Dans Le Fruit)” in
terreno casalingo, ossia in uno stile a loro confacente, fra il Metal ed il
Prog, quasi nove minuti di cambi di ritmo ed intriganti assolo, il tutto sopra
riff compiacenti. Quello che convince di questo quartetto è l’insieme, così la
capacità di scrivere canzoni mai scontate, sempre ricche di particolari,
colorate e vigorose. Goduriosa risulta “Milgram”, a tratti ampia e solare, Più
ricercata nelle melodie “Verset XV”, con un delizioso solo di chitarra e qui al
proposito vorrei soffermarmi per un momento, perché il concetto riguarda un
argomento attuale, quello delle band di oggi. Più passano gli anni e meno si
ascoltano assolo nelle canzoni Rock e questo oltre che essere un controsenso è
altamente penalizzante, non bastano solo riff per fare una canzone, tutto
ricade altrimenti in noia mortale! Detto questo sottolineo il brano in
questione, ascoltatelo e capirete il piacere di ascoltare Prog.
Inutile scendere in dettagli, sono due cd di
incredibile fruibilità, scorrevoli e godibili come raramente mi accade negli
ultimi anni di ascolti. Magari voi che leggete vorreste dei paletti di
riferimento più precisi, bene, voglio dirvi che i Nemo sono i Nemo e basta,
tuttavia li consiglio a chi ama Spock’s Beard, Dream Theater, The Flower Kings
e Moon Safari su tutti.
Sono orgoglioso di affermare una mia convinzione,
cioè che il Prog non morirà mai, fra alti e bassi ci sarà sempre chi lo terrà
in vita ed i Nemo sono fra questi, sareste eventualmente voi ad uccidere un
poco il genere semplicemente ignorandoli. Almeno date ad esso la chances
ascoltandoli. (MS).
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