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giovedì 11 luglio 2013

Alberto Rigoni

ALBERTO RIGONI - Three Wise Monkeys
Any And All Records

Distribuzione italiana: -
Genere: Virtuoso
Support: CD - 2012




Non sforziamoci molto per comprendere quale sia la vera vena musicale di Alberto Rigoni, lui spazia dall'Ambient alla New Age, passando per il Progressive (che da solo già basterebbe come insieme di influenze) fino a giungere all' Heavy Rock. Sto parlando di un eclettico chitarrista, oppure di un virtuoso tastierista? Se leggete le nostre recensioni già conoscerete Rigoni, questo "Three Wise Monkyes" è il terzo lavoro da studio e lui è un bassista. Si, un bassista che però non fa della sua arte un virtuosismo invadente, molta attenzione alla composizione oltre che alla tecnica, perché questa è al servizio della musica e non viceversa come spesso accade per i solisti virtuosi.
La cultura musicale di Rigoni è intuibilmente elevata, lo si evince dalle influenze citate, oltre modo subentra anche l'esperienza che si fa largo negli anni fra le realizzazioni.
Ma attenzione, è vero che il basso risulta sempre in prima fila e che l'artista è un ottimo esecutore, però qui siamo al cospetto di un cast di supporto davvero imponente. Basta citare l'ex Dream Theater Kevin Moore oppure Simone Mularoni dei DGM, per far capire a che livelli viaggia questo terzo epitaffio di Alberto. Le special guest si completano con Goran Edman (voce), Jonas Erixon (voce), Federico Solazzo (tastiere), Mistheria (tastiere), Alessandro Bertoni (tastiere), Tommy Ermolli (chitarra), Mark Cross (batteria), Paolo Valli (batteria), Paco Barillà (batteria) e Sebastian Persini (batteria).
Tengo a sottolineare una volta tanto il valore sonoro della registrazione, finalmente un suono equilibrato e pulito, una registrazione sicuramente degna di nota e dire che il mio ascolto è avvenuto tramite MP3.
Dunque un mutamento stilistico rispetto il precedente "Rebirth", uno sforzo compositivo maggiore, tentando di entrare con modestia nel complicato labirinto che si chiama Prog e perché no sporcandolo di fraseggi Heavy .
Il lavoro suddiviso in dieci tracce, si apre con un intro etereo di campane tubolari (non saprei altrimenti come definirle) dal titolo "Toshogu Shrine", per lasciare subito il campo al caldo basso che ci accoglie in "Mizaru", composizione robusta ed articolata. Batteria vivace nella title track cantata da Goran Edman, al confine con l'AOR, di conseguenza il ritornello gioca un ruolo fondamentale. Per ascoltare il Rigoni più intimistico bisogna giungere a "Kikazaru", qui l'anima dell'artista esce a nudo con pacatezza, un piacevole intermezzo emotivo per arrivare alla nuovamente vivace "Blackened Tornado". La voce in questo caso è quella di Jonas Erixon, mentre il brano non sfigurerebbe per nulla se fosse anche nell'album "Actual Fantasy" degli Ayreon.
Semplicemente Prog è "Iwazaru", ricercata composizione che lascia piccole vetrine ai singoli strumentisti. Invece il Rock trasuda in "Free Falling", permettendosi un cambio umorale attraverso un ottimo assolo di chitarra centrale, qui c'è virtuosismo. Torna il suono caldo del basso in Between Space And Time", supportato da un eccellente tappeto pianistico avvolto da un lieve effetto eco che esalta l'atmosfera.
A testimonianza di una notevole attenzione da parte di Rigoni alla scorrevolezza dell' insieme ecco alternarsi un nuovo brano e un nuovo stile, "Coming Home" è Rock senza strafare, anche da cantare, così l'attenzione dell'ascoltatore non viene mai a mancare, sempre stimolata da sonorità differenti. Il disco si conclude con "Belive" e la voce di Erixon.
Questo "Three Wise Monkeys" non sarà una pietra miliare del Rock, ma di sicuro è un disco che sa farsi ascoltare senza farsi pregare e neppure annoia, di questi tempi è un super risultato! A questo punto la curiosità attorno al bassista accresce, quale stile andrà a toccare la prossima volta? Personalmente sono felice di ascoltarlo, perché amo molto chi sa mettersi in discussione e che realizza soltanto ciò che pensa, senza ascoltare la sirena del music businnes. MS

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