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lunedì 3 settembre 2012

The Web

THE WEB – Fully Interlocking
Deram
Genere: Progressive Rock
Supporto: lp - 1968

 

I The Web sono una band inglese, formata da sette elementi e sicuramente un piatto appetibile per tutti i grandi collezionisti di Progressive Rock. Infatti con questa mia recensione, andiamo a trattare uno dei gruppi più ricercati ed interessanti del genere. Iniziano con un soft Jazz Rock, dalle sostenute e ampie chitarre, che rendono più Rock il discorso in generale, per poi maturare in un suono più oscuro e pesante, quello dell’album della maturità dal titolo “I Spider” (Polydor – 1970). In esso John Watson, cantante e leader di colore, lascia spazio a Dave Lawson, tastierista che dona un largo sprazzo di Progressive Rock all’intero sound, proprio grazie all’uso dei tasti d’avorio. Non esulano richiami a Van Der Graaf Generator ed ai soliti ed immancabili Gentle Giant, band fra le più copiate della storia del Rock. Di transizione c’è il secondo album “Theraposa Blondi” (Deram – 1970), segnale di intesa fra i componenti, un passo ulteriore verso la maturità rispetto l’esordio di “Fully Interlocking”.
E’ proprio questo l’album che andiamo ad analizzare, un lp composto da dieci canzoni, e solo nella versione cd della Esoteric Recording, si può godere di tre bonus track, “I ‘m A Man”, “God Bless The Child” e “To Love Somebody”, tre classici del Rock .
Il disco si apre con “City Of darkness”, qui si sentono gli arrangiamenti dei fiati con il sax di Tom Harris. Il suono è di per se ben amalgamato, considerando la registrazione del 1968. due sono le chitarre, quelle di John Eaton e Tony Edwards. Nutrita la sezione ritmica composta da Kenny Beveridge alla batteria, Lennie Wright alle percussioni  e da Dick Lee- Smith al basso. In realtà la band nasce come supporto al cantante Watson, tuttavia nel proseguo del tempo e dei buoni risultati diviene una band a se stante a tutti gli effetti. Il flauto rende l’atmosfera molto Hippye in “Harold Dubbleyew”. Una musica calda, allegra ed allo stesso tempo spensierata, ma che non nasconde negli arrangiamenti un certo buon gusto. La Psichedelia, tanto in voga in quel periodo, si manifesta spesso e volentieri fra le note del disco, come nella bella ballata acustica “Hatton Mill Morning”, questa avrebbe potuto benissimo fare parte della discografia di Joan Baez. Movimenti più vivaci e jazz si possono ascoltare in “Green Side Up”, mentre i frangenti più sperimentali e giocosi si fanno luce in “Wallpaper” e “Did You Die FourYears Ago Tonight?”, Beatles docet.
“War Or Peace” mostra con piacere e pretenziosità la vena progressiva ed espressionistica della band, un brano orchestrato alla Moody Blues, sussurrato dalla voce e ovviamente mutevole con cambi umorali e di tempo.
In “Fully Interlocking” ci sono molte idee, proprio per questo si ha la sensazione che i The Web non abbiano ancora trovato la propria identità. Comunque un disco con spunti interessanti che possono fare piacere non solo ai collezionisti del Progressive Rock d’annata. (MS)

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