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domenica 25 agosto 2013

Agents Of Mercy

AGENTS OF MERCY - The Hading Ghosts of Twilight
Foxtrot
Distribuzione italiana: no
Genere: Prog
Support: CD - 2009




Da anni a questa parte ogni volta che mi imbatto con quel grande e prolifico artista che risponde al nome di Roine Stolt (The Flower Kings), ho un conflitto interno che mi rode l’anima. Amore ed odio per questo uomo che produce continuamente melodie assolutamente sognanti, colorate e psichedeliche. Amore per quello che riesce a fare, odio per il risultato carta carbone. Suono assolutamente e rigorosamente vintage, il buon Roine non riesce a fare nulla che vada leggermente fuori da questi canoni, salvo qualche intervento ritmico di non usuale fruizione. Ebbene, questa volta me lo ritrovo con un altro artista del campo, il cantante Nad Sylvan degli Unifaun. Per chi non li conoscesse, gli Unifaun sono una band dedita ad un Progressive Rock anche questo datato ed alla Genesis, quelli di Peter Gabriel. Sono così dediti a loro che perfino la voce scimmiotta quella del poliedrico Peter. Nel disco in questione, i due artisti sono coadiuvati praticamente dalla band The Flower Kings stessa, per cui possiamo considerare questo un disco della band svedese, solo con un cantante differente.
E allora uno più uno fa due, quindi ecco che ne esce fuori un disco anacronistico, dal suono antico, ma con melodie assolutamente indovinate.
Io, come molti di voi che amate questa musica, non posso restare indifferente a certi passaggi, soprattutto di chitarra, mi fanno crescere il pelo sulla pelle, emozioni allo stato puro, ma a volte anche la noia. Possibile che nel 2009 ancora si debbano fare cloni di brani usciti quasi 40 anni fa e addirittura scimmiottare i testi con tanto di “…the clock…Tic Toc”? Se non ci credete ascoltate “The Fading Ghosts Of Twilight”. Ma quando parte la chitarra di Roine, tutto si fa perdonare. L’ho detto, odio e amore. Non digerisco assolutamente la forzatura vocale di Sylvan, non mi piace e questo è più forte di me, non credo che sia mancanza di personalità, piuttosto una forzatura per richiamare il sound che fu. Agli Agents Of Mercy piace dunque giocare con i nostri sentimenti, basandosi sull’amore che nutriamo per tutto questo. E’ giusto? Sono furbi? Non sta a me deciderlo, in quanto sono semplice portavoce di quello che ho ascoltato e cerco di far capire al lettore il disco in analisi, per cui in definitiva posso ridurre così il concetto:
“The Hading Ghosts Of Twilight” è un bel disco di Progressive Rock classico, alla The Flower Kings. Ben prodotto, ben suonato, con arpeggi di stupenda caratura e poi più melodie che fughe strumentali. Niente suite ma brani nei canoni della durata “canzone”. Roine questa volta apre la sua anima e cerca di mostrare il lato più delicato di se.
Chi ama il genere troverà questo un lavoro a dir poco stupendo, io applaudo la classe ma comincio a sentirmi preso in giro…magari mi sbaglio, o meglio, spero di sbagliarmi. MS



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