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giovedì 12 luglio 2012

Greenslade

GREENSLADE - Greenslade
Warner Bros

Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: Lp 1973




Una delle suite per eccellenza negli anni d’oro del Progressive Rock si chiama “Valentyne Suite” ed è dei Colosseum, band dove alle tastiere milita un certo Dave Greenslade. Il disco è un successo mondiale, i connotati del Rock si spostarono verso un Prog tastieristico, colto ma non esasperato. Greenslade nel 1973 tenta invece la carriera solista, formando una band senza la chitarra, proprio per dare rilevanza alle sue tastiere (anche altri gruppi fecero lo stesso esperimento), principale punto di riferimento di tutta l’opera.
Assieme a Dave Lawson (tastiere, voce, già Samurai e Web), Tony Reeves (basso) ed Andrew McCulloch (batteria, pure nei King Crimson), realizza un disco di esordio affascinante e curato. La musica proposta è di alta qualità, fra interventi Jazz, ambientazioni fiabesche ed un basso che riesce a sostituire la chitarra in maniera inaspettata e gradevole, ascoltare “Mèlange” per credere. Non tutti i brani di questo gustoso lp sono di lunga durata, comunque in essi Dave riesce a dare il meglio di se. Il Moog esprime traiettorie Rock sognanti, tutto si aggira in un perfetto equilibrio fra virtuosismo e melodia, senza forzature, la band è coesa e mette in mostra tutta la passione per il Blues ed il Jazz Rock, pur senza strafare. In alcuni momenti sembra di ascoltare gli odierni Spock’s Beard di Neal Morse, come in “An English Western”, a testimonianza che il bravo tastierista dietro di se ha fatto anche proseliti. A sua volta, lui sembra avere ascoltato band inglesi di grande rilevanza , come i Gentle Giant e questo lo si evince da “What are you Doing to Me“. Spettacolare chiusura del disco con la lunga “Sundance”, musica scritta con il cuore e la mente, dove il piano iniziale ci accoglie quasi timidamente per poi prenderci per mano e trascinarci in quei fantastici luoghi che ben ha saputo disegnare il mago della matita Roger Dean, il più famoso disegnatore di Progressive Rock. Questo è un altro strumentale che fra organi ed altre tastiere, si districa in modo eccellente per poi chiudere con il pianoforte iniziale.
Greenslade successivamente ci regalerà altre piccole perle, come “Bedside Manners Are Extra” (Warner Bros-1973) , “Spyglass Guest” (Warner Bros-1974) e “Time And Tide” (Warner Bros-1975) per poi sciogliere definitivamente la band. Ritroviamo suoi dischi ancora oggi, soprattutto live come “Greenslade Live” (Mystic-1999) con registrazioni tratte dal periodo di massimo splendore, ossia quello che va dal 1973 al 1975.
Comunque sia, questo debutto è secondo chi scrive il miglior tassello della sua lunga ed onorata carriera, ricco di atmosfere delicate, buoni virtuosismi, tanto Progressive Rock, quello più puro e classico nel reale significato del termine. Ogni buon estimatore di quegli anni non deve assolutamente mancare l’ascolto di questa piccola opera che ,oltretutto ha anche il pregio di non suonare in maniera datata. Profumo, colori ed ambientazioni perfettamente fotografati. MS

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