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sabato 14 dicembre 2024

Red Sand

RED SAND - Paint't Box
Oskar
Genere: Neo Prog
Supporto: Bandcamp / vinile / cd – 2024




Ho sempre guardato al Canada con un occhio attento in ambito Rock Prog e dintorni, qui si sono palesate numerose sorprese attraverso band coraggiose e innovative. Hanno rivisitato generi con forte personalità, se non addirittura divenire veri e propri precursori come per esempio i Rush o i Voivod. Anche nel Prog Rock molte sono le sorprese, una di queste si chiama Red Sand.
Fondati nel Quebec nel 2003 dal chitarrista Simon Caron, fans di David Gilmour (Pink Floyd), Andy Latimer (Camel) e Steven Rothery (Marillion), rilasciano negli anni ben dieci album di rispettabile Neo Prog.
Gli albori sono debitori alle band sopra citate, ma anche agli IQ e Pendragon, per poi spostarsi nel tempo verso un sound maggiormente personale. Iniziano con la formazione a quintetto per poi sfumare a trio composto di Michel Renaud (voce), Simon Caron (chitarre, basso, tastiere) e Perry Angelillo (batteria).
Musica semplice, diretta, spesso di classe e raffinata nelle melodie sempre in cattedra, specialmente durante gli assolo di chitarra che fanno sicuramente la gioia di estimatori di Pink Floyd e Marillion.
Musica colorata, non a caso il titolo “Paint’t Box”, ma non basta una scatola di colori, serve soprattutto avere idea di cosa rappresentare e colorare, perché disegnare un falso, è più semplice che creare un qualcosa di nuovo, ecco quindi che i Red Sand si adoperano del loro pur restando in uno stile oramai noto sin dagli anni ’80. Il disco si avvale di sei brani, fra i quali la suite finale di trentuno minuti in cui la classe della band fuoriesce in tutto il suo splendore.
I primi cinque pezzi scorrono molto bene, brevi, intensi, con assolo di chitarra che scaldano il cuore, in una volata passano, “Wake Up the Child”, “Us”, “Breaking Wings”, e “Poland”, ma il piatto forte è “Tie”.
L’equilibrio fra tastiere e chitarra è un altro elemento del sound Red Sand, così lo stesso vale per il passato e il presente.
Arpeggi, cambi di ritmo, parti strumentali (spesso in modalità IQ), qui ci sono tutte le prerogative che il Neo Prog ha saputo insegnare nel tempo.
Più di mezz’ora che vola come fossero dieci minuti, questo la dice lunga sulla sostanza di questa imperiale composizione.
Se vado a cercare quel qualcosa che si può aggiustare, è sicuramente l’equilibrio dei suoni nelle parti più pacate e la timbrica della ritmica, non che non vadano bene, dico che non rispecchia molto il mio gusto personale, così la voce che spesso rimane dietro la strumentazione, ma sono dettagli, la sostanza è ben altra.
Invito tutti all’ascolto di “Paint’t Box”, non soltanto gli amanti del genere in esame perché qui trattasi di musica totale. Dico altresì che questo stesso anno i Red Sand rilasciano un bonus di brani scritti nel 2021 per l’album “The Sound Of The Seventh Bell”, altro bel disco che potrete scoprire così come i precedenti, e allora noterete davvero l’evoluzione descritta di questa band. MS







Versione Inglese:


RED SAND - Paint't Box
Oskar
Genre: Neo Prog
Support: bandcamp / vinyl / cd - 2024


I have always looked at Canada with a keen eye in and around Rock Prog, here numerous surprises have emerged through brave and innovative bands. They have revisited genres with strong personalities, if not even becoming true forerunners like for example Rush or Voivod. Also in Prog Rock many are the surprises, one of them is called Red Sand.
Founded in Quebec in 2003 by guitarist Simon Caron, fans of David Gilmour (Pink Floyd), Andy Latimer (Camel) and Steven Rothery (Marillion), they release no less than ten albums of respectable Neo Prog over the years.
The beginnings are indebted to the aforementioned bands, but also to IQ and Pendragon, and then shift over time to a more personal sound. They began with a quintet lineup and then faded to a trio consisting of Michel Renaud (vocals), Simon Caron (guitars, bass, keyboards) and Perry Angelillo (drums).
Simple, straightforward, often classy and refined music in the melodies always in the cathedra, especially during the guitar solos that are sure to delight admirers of Pink Floyd and Marillion.
Colorful music, not coincidentally the title “Paint't Box”, but it is not enough to have a box of colors, it is necessary above all to have an idea of what to represent and color, because drawing a fake, is easier than creating something new, so here the Red Sand make an effort of their own while remaining in a style now known since the 80s. The disc makes use of six tracks, including the final thirty-one-minute suite in which the band's class comes out in all its glory.
The first five pieces flow very well, short, intense, with heart-warming guitar solos, in a sprint they go, “Wake Up the Child”, “Us”, “Breaking Wings”, and “Poland”, but the highlight is “Tie”.
The balance between keyboards and guitar is another element of the Red Sand sound, so is the past and present.
Arpeggios, rhythm changes, instrumental parts (often in IQ mode), here are all the prerogatives that Neo Prog has been able to teach over time.
More than half an hour flying by like it was ten minutes, that says a lot about the substance of this imperial composition.
If I go looking for that something that can be fixed, it is definitely the balance of the sounds in the quieter parts and the timbre of the rhythmic, not that they are not good, I say that it does not reflect much my personal taste, so the vocals that often remain behind the instrumentation, but these are details, the substance is quite another.
I invite everyone to listen to “Paint't Box”, not only lovers of the genre under consideration because this is total music here. I also say that this same year Red Sand releases a bonus of songs written in 2021 for the album “The Sound Of The Seventh Bell”, another beautiful record that you can discover as well as the previous ones, and then you will really notice the described evolution of this band. MS

 

 




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