SONUS
UMBRA – Whiteout
Progrock.com
Essentials
Genere: Crossover Progressive Rock
Supporto: cd / Digital – 2024
In
Messico ci sono band che in ambito Rock Progressivo hanno dato un buon
contributo al mantenimento in vita di questo genere che, fra alti e bassi, ha
dimostrato in sessant’anni di non voler sapere nulla di sfiorire. Storici ad
esempio i Cast, ma anche i Sonus Umbra hanno una loro valenza. Attivi dal 1990,
subiscono uno stop nel 1994 per poi riformarsi e trasferirsi in America.
All’attivo possiedono otto album in studio, compreso quest’ultimo “Whiteout”, a
testimonianza di una partecipazione da parte del pubblico nei loro confronti
comunque accesa. E non c’è da meravigliarsi quindi se le realizzazioni sono
sempre state tutte di buon livello, la musica proposta si basa su elementi
classici per il Prog, provenienti dagli anni ’70 nel settore dei Genesis in primis.
A seguire sussistono influenze Neo Prog anni ’80, di conseguenza le chitarre
elettriche spesso sono la parte trainante dei brani, quando si lanciano in
quegli assolo tanto attesi dagli estimatori del Neo Prog.
Oggi
i Sonus Umbra sono un trio formato da Tim McCaskey (chitarra), Andy Tillotson
(batteria, tastiere, synth, chitarra), e Luis Nasser (basso, tastiere, effetti)
che nella realizzazione di questo nuovo album si avvalgono della collaborazione
di numerosissimi special guest, ben undici.
“Whiteout”
è un album concept, suddiviso in sette parti e un totale di dieci brani per
quasi settanta minuti di musica. L’argomento trattato è quello caro alla
stragrande maggioranza delle band odierne, ossia il malessere globale della
società odierna. Il tutto è a mio modo di pensare assolutamente lecito, visti i
tempi che stiamo percorrendo composti di egoismi, razzismo, ignoranza, brama di
potere e l’effetto devastante che i social hanno sulle menti delle persone,
oramai tutte omologate in riga e sempre pronte ad aggredire senza giusta causa.
I Sonus Umbra lo fanno come lo sanno fare, attraverso una musica gradevole, ma
anche ricca di effetti, studiata per colpire l’ascoltatore nei vari punti dello
stato d’animo. La chitarra elettrica dunque è colei che spesso sa dare maggiori
emozioni, ma buona anche la sezione ritmica.
C’è
ricerca fra le tracce, mai scontate e sostenute spesso da riff importanti come
nella strumentale “Whiteout part.2”.
I
Sonus Umbra hanno una buona personalità che sfoggiano nel brano “Amnesia
Junkies Part 4”, fra atmosfere grevi e passaggi aperti a spiragli solari. Non
disdegnano neppure transiti nel Post Prog Moderno, quello capitanato da Steven
Wilson e i suoi Porcupine Tree, come nel bellissimo brano “Imperfect Ally”. Ma
i muscoli la band li mostrano nei sedici minuti di “Whiteout Parte 4 Incognegro”
in cui il Progressive Rock da sfoggio del suo intero significato. Molto il
narrato fra un brano strumentale e l’altro da parte degli ospiti Melodie Shaw e
Averi Lynn Boyd. In “Whiteout Part.5” sono le tastiere a dare loro bella
presenza. La band è coesa e ha le idee chiare in tutto l’album.
Se
devo cercare qualche pecca in questo lavoro, poteri trovarla nella qualità
della registrazione non sempre all’altezza, ma questo è solamente questione di
gusto personale, intendiamoci, nulla di estremamente importante.
I
Sonus Umbra mettono un altro tassello nel loro puzzle che mi auguro sia
composto in totale da più pezzi possibili, perché personalmente dalla musica
voglio di più che un semplice riff, mi piace anche poter pensare e loro
riescono nell’intento. MS
Versione Inglese:
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