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mercoledì 10 luglio 2024

Inner Prospekt

INNER PROSPEKT - Unusual Movements
Autoproduzione
Genere: Crossover Prog
Supporto: cd / Bandcamp - 2024




Alessandro Di Benedetti, tastierista dei romani Mad Crayon, è un fiume in piena.
Non si finisce di godere di un suo ultimo lavoro che ne ha pronto un altro, soprattutto con il progetto solista denominato Inner Prospekt. Infatti, Di Benedetti non soltanto ha una prolifica carriera solista, bensì pone la sua arte al servizio di molti, come nel caso dei The Samurai Of Prog, così come per Kimmo Porsti e Rafal Pacha.
Con “Unusual Movements”, Inner Prospekt giunge al quindicesimo album in dieci anni di esistenza, ma la cosa che più mi colpisce è che sono tutti dischi di medio alto livello, ben registrati, curati e ricchi di quel Prog Rock che s’inframezza fra il passato e il presente. Le tastiere in questo genere ricoprono un ruolo fondamentale, tanto quanto lo erano le chitarre elettriche per gli esordi del Rock, e Alessandro lo sa molto bene.
Come da cliché, i sette brani contenuti nel nuovo disco sono di media e lunga durata, sino giungere ai quindici minuti di “Mantra” e come negli altri album, Di Benedetti si avvale dell’ausilio di special guest che in questo caso rispondono ai nomi di Rafael Pacha (chitarra), Federico Tetti (chitarra), Carmine Capasso (chitarra), Marco Bernard (basso), Daniele Vitalone (basso), e Giuseppe Militello (sax).
Per addentrarsi nel nuovo cammino ci pensa la strumentale “The Bridge” comportandosi da intro, un dialogo fra basso, tastiere e batteria che alterna frangenti toccanti di piano ad altre parti vigorose. Certi passaggi potranno ricordare a molti di voi le intramontabili Orme. La tecnica di Alessandro è al servizio della melodia e non viceversa, un giusto dosaggio fra qualità tecniche e gusto per la composizione mai soffocata da inutili orpelli.
Ed è la mini suite “Mantra” a presentare lo stato di salute odierno di Inner Prospekt, tutto il DNA è visibile fra le note, soprattutto la scelta dell’elettronica porta freschezza all’ascolto. Il sax di Giuseppe Militello è un perfetto tassello del puzzle, mentre le parti vocali s’intramezzano gentilmente, sussurrate e pacate.
Più malinconica “Winter Day” dove il rapporto padre e figlio è esposto nella fragilità delle incomprensioni. Il pianoforte disegna le trame semplici ed efficaci.
Sono i Genesis a comparire più spesso nello stile proposto in “Neverland”, la storia di Peter Pan è narrata oltre che supportata da suoni magnifici che faranno scorrere più di un brivido sulla pelle degli amanti del sound vintage. Dodici minuti di elegante passato.
Un passaggio anche nel Jazz attraverso “Just Five Minutes”, un cambio di stile che dimostra a pieno la preparazione culturale di De Benedetti, un suntuoso e caldo giro di basso dialoga con la batteria spazzolata e un sax che a dir poco potrei definire sexy. La fragilità umana è narrata in “Around The Corner”, composizione introspettiva perfettamente legata allo stile pianistico dell’artista. Qui sono gli arrangiamenti a fare la differenza, fra fiati e suoni sinfonici. La chiusura è affidata alla bucolica “The Question”, piccola chicca sonora che sa coccolare lo spirito. C’è anche una sorpresa che lascio alla vostra curiosità scoprire.
Questi sono i classici dischi che possono avvicinare un neofito al mondo del Progressive Rock, termine che oggi è accostato più alla musica del passato (erroneamente) che a quella del presente. In fondo la bella musica non ha confini né tempo, è bella e basta. Inner Prospekt lo sa e lo dimostra. MS





Versione Inglese:


INNER PROSPEKT - Unusual Movements
Self-production
Genre: Crossover Prog
Support: cd / Bandcamp - 2024


Alessandro Di Benedetti, keyboardist of Rome's Mad Crayon, is a river in flood.
One does not end up enjoying one of his latest works that he has another one ready, especially with the solo project called Inner Prospekt. In fact, Di Benedetti not only has a prolific solo career but also places his art at the service of many, as in the case of The Samurai Of Prog, as well as for Kimmo Porsti and Rafal Pacha.
With "Unusual Movements", Inner Prospekt reaches its fifteenth album in ten years of existence, but the thing that strikes me most is that they are all mid- to high-level records, well recorded, cared for, and rich in that Prog Rock that intersperses between the past and the present. Keyboards play a key role in this genre, much as electric guitars did for early Rock, and Alexander knows this very well.
As per the cliché, the seven tracks contained in the new album are of medium and long duration, until reaching the fifteen minutes of "Mantra", and as in the other albums, Di Benedetti avails himself of the aid of special guests who in this case answer to the names of Rafael Pacha (guitar), Federico Tetti (guitar), Carmine Capasso (guitar), Marco Bernard (bass), Daniele Vitalone (bass), and Giuseppe Militello (sax).
To delve into the new path the instrumental "The Bridge" takes care of it by acting as an intro, a dialogue between bass, keyboards and drums that alternates touching piano bangs with other vigorous parts. Certain passages may remind many of you of the timeless Orme. Alessandro's technique is at the service of melody and not vice versa, a proper dosage between technical qualities and taste for composition never stifled by unnecessary frills.
And it is the mini-suite "Mantra" that presents Inner Prospekt's current state of health; all the DNA is visible among the notes, especially the choice of electronics brings freshness to the listening experience. Giuseppe Militello sax is a perfect piece of the puzzle, while the vocal parts intersperse gently, whispered and calm.
More melancholy "Winter Day" where the father and son relationship is exposed in the fragility of misunderstandings. The piano draws the simple and effective textures.
It is Genesis that appears most often in the style proposed in "Neverland", the story of Peter Pan is told as well as supported by magnificent sounds that will run more than a chill on the skin of vintage sound lovers. Twelve minutes of elegant past.
A transition also into jazz through "Just Five Minutes", a change of style that fully demonstrates De Benedetti's cultural background; a sumptuous, warm bass line dialogues with brushed drums and a sax that I could describe as sexy, to say the least. Human frailty is narrated in "Around The Corner", an introspective composition perfectly related to the artist's piano style. Here it is the arrangements that make the difference, between horns and symphonic sounds. Closing is given to the bucolic "The Question", a small sonic gem that knows how to pamper the spirit. There is also a surprise that I leave to your curiosity to discover.
These are the classic records that can bring a neophyte closer to the world of Progressive Rock, a term that today is juxtaposed more to the music of the past (erroneously) than to that of the present. After all, beautiful music has no boundaries or time; it is just beautiful. Inner Prospekt knows this and proves it. MS

 




 

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