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mercoledì 15 novembre 2023

Marco Machera

MARCO MACHERA – Dormiveglia
Baracca & Burattini
Edizioni Musicali Micio Poldo
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd / digital – 2023




Il genere musicale Progressivo italiano è ricco di artisti, più o meno noti, quello che fa riflettere è che moltissimi di loro godono più stima all’estero che in Italia. Diceva il proverbio Nemo propheta in patria, questo è in parte vero, accade non soltanto per la musica ma anche per altre muse, probabilmente l’erba del vicino è sempre la più verde. In realtà ci sono tanti artisti che si muovono da anni in questo sottosuolo sonoro, si, così dobbiamo chiamarlo in quanto frequentato da pochi appassionati seppur famelici di ogni tipo di uscite. All’estero il Progressive Rock Italiano ha un discreto seguito, specialmente nei paesi sud Americani e in Giappone mentre il fatto che ci sia attenzione per la nostra musica lo si evince dalle collaborazioni che spesso si realizzano con grandi nomi stranieri.
Ne sa qualcosa Marco Machera, noto principalmente come bassista affermato oltre che ottimo polistrumentista. Ama definirsi “Un traduttore di giorno, un musicista di notte, o viceversa”, e si forma il carattere musicale grazie a collaborazioni, registrazioni e spettacoli dal vivo con nomi noti quali il compositore italiano Teho Teardo , il chitarrista heavy rock Paul Gilbert, l'ensemble Prog Rock da camera Troot, Chrysta Bell (cantante texana e femme fatale, di lunga data collaboratorice del regista David Lynch), Steven Wilson ed altri ancora. Notevole anche l’attività live negli anni, aprendo concerti a band come Marillion, Stick Men, Adrian Belew, e ORk.
La discografia dell’artista è composta di quattro album compreso il nuovo “Dormiveglia” qui in analisi, e sono:  “Quarta Demenza” (Suono Brillante – 2014) in collaborazione con Julie Slick, “Piccola Musica Dalle Finestre Rotte” (Autoproduzione – 2017) e “Emiliano Deferrari, Marco Machera” (Record Di Rattsburg – 2019).
Gli stili sonori visitati durante questi album sono molteplici, a dimostrazione di una cultura musicale dell’artista ad ampio spettro. Anche in questo “Dormiveglia” infatti si toccano diversi generi, dalla Psichedelia al Progressive Rock influenzato sia da artisti del passato che del presente. Nei nove brani si coadiuva di personaggi come Julie Slick (basso), Steve Jansen (electronics, programmazione), Tony Levin (basso), Pat Mastelotto (batteria, Taos drum, percussioni), Eugene (harmonium, sintetizzatori, piano Rhodes), Alessandro Inolti (batteria), Bill Munyon (trattamenti), Paolo Iannattone  (piano), Beth Fleenor (clarinetto), Frank Ultra (sassofono), Francesco Zampi (arrangiamento archi), Dario Acuna (piano), John Porno (tromba), Julia Zenteno (chitarre), Jorge Chacon (chitarre), Susanna Buffa (cori), Aria Falco (cori) e Vittoria Mariani (cori).
Gradevole e sinuosa l’apertura affidata a “Dearest Fools” con piano e il clarinetto di Beth Fleenor, malinconica e rispettosa del passato musicale. Segue “Lost + Found”, qui mi ritornano alla memoria certi Pink Floyd più intimistici. Con “Building Homes” sono i Porcupine Tree anni ’90 a fare presenza nelle note ricercate del brano. Interventi di elettronica giungono in “Within The Words”, brano che potrebbe benissimo risiedere nella discografia dei norvegesi Airbag o del loro chitarrista Bjørn Riis. Questa musica si sposa ottimamente con l’artwork dell’album per opera di OndemediE. La title track è ancora una volta pacata e sorretta da una ritmica non convenzionale. Machera non fa mai la voce grande, bensì bada all’emotività da trasmettere, e lo fa con estrema classe e delicatezza. Un suono che simula un passaggio a livello avvisa l’arrivo di “Trains (They Might Have Been There)”, qui il cantato si avvicina a quello di Thom Yorke dei Radiohead, così la composizione.
“The Empty Mind” rientra nel Post Prog Moderno, quello di Steven Wilson, mentre “The Empty Mind” prosegue il percorso intrapreso nel mondo della Psichedelia. Machera si immerge nel Post Prog Moderno anche in “The Nest”, dove esistono tutte le caratteristiche del caso, oltre ad una cura per il suono apprezzabile. Il pezzo è ipnotico come certi giri sonori con cui Peter Gabriel ha costruito una carriera post Genesis. La chiusura è affidata a “Did You Get What You Wanted”, qui la dormiveglia sembra entrata in una fase rem del sonno, leggera come un alito di vento.
La musica di Marco Machera è cortese, mai forzata, una sorta di gentilezza offerta al padiglione auricolare dove anche la mente ha di che ringraziare. MS
 



Versione Inglese:


MARCO MACHERA - Dormiveglia
Baracca & Burattini
Edizioni Musicali Micio Poldo
Distribution: G.T. Music
Genre: Modern Post Prog
Support: cd / digital - 2023


The Italian Progressive music genre is full of artists, more or less known, what makes one think is that a great many of them enjoy more esteem abroad than in Italy. Said the proverb Nemo propheta in patria, this is partly true, it happens not only for music but also for other muses, probably the grass is always greener on the neighbor's side. Actually there are many artists who have been moving for years in this sonic underground, yes, that's what we have to call it since it is frequented by few fans albeit ravenous for all kinds of releases. Abroad, Italian Progressive Rock has quite a following, especially in South American countries and Japan while the fact that there is attention to our music is evident from the collaborations that are often made with big foreign names.
Marco Machera, known primarily as an accomplished bass player as well as an excellent multi-instrumentalist, knows something about this. He likes to describe himself as "A translator by day, a musician by night, or vice versa," and forms his musical character through collaborations, recordings and live shows with such well-known names as Italian composer Teho Teardo , heavy rock guitarist Paul Gilbert, Prog Rock chamber ensemble Troot, Chrysta Bell (Texas singer and femme fatale, longtime collaborator of director David Lynch), Steven Wilson and others. Notable live activity over the years as well, opening concerts for bands such as Marillion, Stick Men, Adrian Belew, and ORk.
The artist's discography consists of four albums including the new "Sleepiness" under analysis here, and they are: “Quarta Demenza” (Suono Brillante – 2014) in collaborazione con Julie Slick, “Piccola Musica Dalle Finestre Rotte” (Autoproduzione – 2017) e “Emiliano Deferrari, Marco Machera” (Record Di Rattsburg – 2019).
The sound styles visited during these albums are multiple, demonstrating a wide-ranging musical culture of the artist. In fact, even in this "Sleepiness," several genres are touched upon, from Psychedelia to Progressive Rock influenced by both past and present artists. In the nine tracks he is assisted by the likes of Julie Slick (bass), Steve Jansen (electronics, programming), Tony Levin (bass), Pat Mastelotto (drums, Taos drum, percussion), Eugene (harmonium, synthesizers, Rhodes piano), Alessandro Inolti (drums), Bill Munyon (treatments), Paolo Iannattone (piano), Beth Fleenor (clarinet), Frank Ultra (saxophone), Francesco Zampi (string arrangements), Dario Acuna (piano), John Porno (trumpet), Julia Zenteno (guitars), Jorge Chacon (guitars), Susanna Buffa (backing vocals), Aria Falco (backing vocals) and Vittoria Mariani (backing vocals).
Pleasant and meandering is the opening entrusted to "Dearest Fools" with piano and Beth Fleenor's clarinet, melancholy and respectful of the musical past. "Lost + Found" follows, here I am reminded of certain more intimate Pink Floyd. With "Building Homes" it is 90s Porcupine Tree that makes a presence in the song's searching notes. Interventions of electronics come in "Within The Words," a track that could well reside in the discography of Norway's Airbag or their guitarist Bjørn Riis.
This music fits excellently with the album artwork by OndemediE. The title track is once again calm and supported by an unconventional rhythm. Machera never makes her voice big, but rather she attends to the emotionality to be conveyed, and she does so with extreme class and delicacy. A sound that simulates a railroad crossing alerts the arrival of "Trains (They Might Have Been There)," here the singing approaches that of Radiohead's Thom Yorke, so does the composition.
"The Empty Mind" falls back into Modern Post Prog, that of Steven Wilson, while "The Empty Mind" continues the path taken into the world of Psychedelia. Machera also dips into Modern Post Prog in "The Nest," where there are all the appropriate characteristics, as well as an appreciable care for sound. The piece is as hypnotic as certain sound turns with which Peter Gabriel built a post-Genesis career. Closing is given to "Did You Get What You Wanted," here the sleeper seems to have entered a rem phase of sleep, as light as a breeze.
Marco Machera's music is gracious, never forced, a sort of kindness offered to the ear pavilion where even the mind has something to be thankful for. MS






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