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giovedì 9 novembre 2023

Last Siberian Ghost

LAST SIBERIAN GHOST - How Chaos Won
Autoproduzione
Genere: Prog /Elettronica
Supporto: digital – 2023




La musica è un grande puzzle dove ogni tassello si va a incastrare con un altro, quando questi non sono congruenti non si uniscono. Situazioni, idee, esperienze passate, studi, gusti personali, sono tutti ingredienti per poter mettere in piedi un quadro ben preciso su quello che siamo oggi. La musica ci rappresenta, ogni periodo ha la propria, mentre la cultura del momento va a braccetto con gli eventi. Ci sono artisti che si gettano anima e corpo nella musica attraverso band, ma spesso non si sentono del tutto realizzati pur trovandosi bene e quindi per poter svotare il proprio sacco si cimentano in una carriera solista parallela al gruppo. Ciò accade spesso, un caso recente è quello di Danilo Petrelli, tastierista e tecnico del suono della band romana Graal e dei From The Dust, il quale con “How Chaos Won” giunge al terzo album in studio del progetto Last Siberian Ghost.
Questo nasce proprio per esigenza di suonare qualcosa che esuli dal sound delle band in cui opera, l’Hard Prog, una voglia di ricerca continua che inizia nei primi dischi con musica cerebrale d’ispirazione Prog per giungere oggi a un approccio maggiormente diretto ed elettronico.
Per quest’obiettivo si coadiuva dell’amico Roberto Cerrino, paroliere, cantante Jazz Prog e anche pittore, come si può apprezzare dalle copertine degli album dei Last Siberian Ghost.
Soltanto due i brani contenuti in “How Chaos Won”, ma come da tradizione elettronica, lunghe suite di quasi trenta minuti l’una e si chiamano “Sunset Side” e “Sunrise Side”.
Durante il percorso sonoro si possono incontrare anche gli speaker di Radio Rock, Olimpia Camilli, Tatiana Fabbrizio, Sara Giacani, e Giuliano Leone.
C’è molto da dire su questa musica fatta d’innesti provenienti da ogni periodo, a partire dal Prog dei King Crimson degli anni ’70 ai Porcupine Tree e nel mezzo tanta elettronica da Jean Michele Jarre a Vangelis, Alan Parson, Japan, Joy Division e molto altro ancora, a dimostrazione di un’ampia cultura musicale da parte di Petrelli, qui messa in pratica.
E “Sunset Side” è proprio un puzzle fatto di stili e periodi, l’inizio ha un incedere che sembra provenire dal pentagramma dei Tool, mentre le parole narrate dei testi sono sferzate sulla schiena, descriventi la piccolezza dell’uomo avanti alla vastità dell’universo. Molto spesso si affacciano i primi Porcupine Tree di Steven Wilson, quelli di “Spiral Circus”, “Metanoia” o “Transmission”. Non aspettatevi fughe improvvise, qui tutto procede in maniera alienante, ipnotica, come in una capsula spaziale lanciata nell’infinito nero del cosmo. La chitarra ripete arpeggi, le tastiere ricoprono un ruolo fondamentale, mentre la ritmica è elettronica. Le voci che recitano i testi impegnati diventano parte della musica stessa, come uno strumento aggiunto, grazie agli effetti eco e phone. Il ritmo sale compulsivo dopo la metà del brano fino fermarsi avanti ai fulmini di un temporale, qui sopraggiungono percussioni dalle ataviche origini africane. Il pezzo si conclude in pieno stile elettronico.
“Sunrise Side” prosegue il cammino fra considerazioni narrate su base ritmica insistente per poi stopparsi in un limbo paradisiaco aleggiato da voce femminile. A metà il brano dispiega le ali per volare come accade nelle improvvisazioni alla Porcupine Tree anni ’90.
Avete dunque capito di cosa tratta “How Chaos Won”, nulla da canticchiare, e neppure da fischiare, ma un trip, termine oggi anche inflazionato, ma così è. Last Siberian Ghost è una valvola di sfogo per Danilo Petrelli, ma potrebbe esserlo anche per noi se ne sentiamo il bisogno di viaggiare con lui. MS





Versione Inglese:


LAST SIBERIAN GHOST - How Chaos Won
Self-production
Genre: Prog /Electronica
Support: digital - 2023


Music is a big puzzle where each piece fits together with another, when these are not congruent they do not come together. Situations, ideas, past experiences, studies, personal tastes, are all ingredients to be able to put together a definite picture of who we are today. Music represents us, each period has its own, while the culture of the moment goes hand in hand with events. There are artists who throw themselves heart and soul into music through bands, but often do not feel completely fulfilled while still finding themselves well, and so in order to spill their sack they try their hand at a solo career parallel to the group. This often happens, a recent case being that of Danilo Petrelli, keyboardist and sound engineer of the Roman band Graal and From The Dust, who with "How Chaos Won" reaches the third studio album of the Last Siberian Ghost project.
This was born precisely out of a need to play something outside the sound of the bands in which he operates, Hard Prog, a desire for continuous research that begins in the first records with cerebral Prog-inspired music to arrive today at a more direct and electronic approach.
For this objective he is assisted by his friend Roberto Cerrino, a lyricist, Jazz Prog singer and also a painter, as can be appreciated from the album covers of Last Siberian Ghost.
Only two tracks are contained in "How Chaos Won," but in the electronic tradition, long suites of almost thirty minutes each and they are called "Sunset Side" and "Sunrise Side."
During the sonic journey one can also meet Radio Rock speakers Olimpia Camilli, Tatiana Fabbrizio, Sara Giacani, and Giuliano Leone.
There is much to be said about this music made up of grafts from every period, starting from King Crimson's Prog of the 1970s to Porcupine Tree and in between a lot of electronics from Jean Michele Jarre to Vangelis, Alan Parson, Japan, Joy Division and much more, demonstrating Petrelli's broad musical culture, put into practice here.
And "Sunset Side" is just such a puzzle made up of styles and periods, the beginning has a pacing that seems to come from the pentagram of Tool, while the narrated words of the lyrics are lashings on the back, describing the littleness of man before the vastness of the universe. Very often the early Porcupine Tree of Steven Wilson, those of "Spiral Circus," "Metanoia," or "Transmission," come to the fore. Do not expect sudden escapes, here everything proceeds in an alienating, hypnotic way, as in a space capsule launched into the infinite blackness of the cosmos.
The guitar repeats arpeggios, the keyboards play a key role, and the rhythm is electronic. The voices reciting the busy lyrics become part of the music itself, like an added instrument, thanks to echo and phone effects. The rhythm rises compulsively after the middle of the track until it stops ahead of the lightning strikes of a thunderstorm, here percussion from atavistic African origins overpowers. The piece ends in full electronic style.
"Sunrise Side" continues the journey amidst narrated considerations over an insistent rhythmic base and then stops in a heavenly limbo hovered by female vocals. Halfway through, the track unfurls its wings to fly as it does in 90s Porcupine Tree-esque improvisations.
You have therefore understood what "How Chaos Won" is about, nothing to hum, or even to boo, but a trip, a term also overused today, but so it is. Last Siberian Ghost is an outlet for Danilo Petrelli, but it could be for us too if we feel the need to travel with him. MS





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