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a cura di MASSIMO SALARI
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venerdì 6 agosto 2021
Transatlantic
TRANSATLANTIC
– The Absolute Universe/Forevermore (Extended Version) Inside
Out Genere: Progressive Rock Supporto 3lp+2cd – 2021
Se
nel 2021 vogliamo ancora parlare di supergruppi la scelta è rimasta limitata,
di certo i Transatlantic sono al momento fra i più longevi se andiamo a
considerare che Neal Morse (Spock’s Beard), Roine Stolt (The Flower King), Pete
Trewavas (Marillion) e Mike Portnoy (Dream Theater) si incontrano già nel 1999. Un
supergruppo a tutti gli effetti, sia per caratteristiche tecniche, tutti artisti
di elevato calibro, che per la passione nei confronti del Prog logorroico
composto da interminabili suite. Basta guardare la discografia passata della
band, tutte canzoni di lunghissima durata escluso qualche ballata. Neal Morse
alle tastiere e voce si sbizzarrisce mettendo in campo tutto il suo bagaglio
culturale, ed è l’anima più melodica della formazione, non a caso il suo spirito
musicale è alimentato dal mondo dei Beatles, così come quello del batterista
Portnoy, non a caso assieme registrano anche un disco di cover del quartetto di
Liverpool. La chitarra di Roine getta l’ascoltatore direttamente negli anni ’70,
diciamo che è lo spirito vintage del gruppo, mentre il basso di Trewavas è
preciso, metodico, deciso e pulito. Escluso quest’ultimo, gli altri tre sono
amanti di lunghe suite e lo abbiamo anche potuto vedere nelle loro relative
locazioni naturali. Ecco che dopo l’ottimo “Kaleidoscope” (2014 – Inside Out) i
Transatlantic si gettano anima e corpo in questo nuovo progetto per battere un
bel record, un'unica canzone lunga la bellezza di 90 minuti suddivisi in due
cd. In mio possesso ho la versione triplo lp e doppio cd, questo perché sono un
pazzo collezionista e mi diverto a sperperare soldi, la passione è più forte di
me. Il cofanetto in vinile è ben confezionato, ricco di particolari da godere
senza sforzare la vista come nei cd, mentre i suoni degli lp sono davvero
curati in ogni particolare, ben distinti e puliti. Inutile
dire che l’opera in se si apre con una “Overture”, così come dire l’ascolto si
sbobina fra cambi di ritmo, assolo strumentali di grande fattura e ritornelli
ruffiani, oramai chi conosce i personaggi già sa. Il tutto viene registrato
questa volta in Svezia. Infatti
questo nuovo disco nulla toglie e nulla aggiunge alla discografia dei
Transatlantic, un opera perfettamente assemblata che fa sembrare un ora e mezza
un passaggio di dieci minuti! All’ascolto ci si diverte, pochi gli sbadigli,
anche se ciò potrebbe accadere inevitabilmente vista la durata del tutto.
Eppure i Transatlantic hanno questa innata capacità, certo che chi non ha mai
digerito i Beatles e quant’altro detto nella recensione non è che con “The Absolute Universe/Forevermore” cambi
idea, però devo ammettere che il nome “supergruppo” è davvero messo a pennello. Curate
anche le coralità ben congeniate, ogni tanto fuoriescono scorci di Pink Floyd,
Genesis, Gentle Giant, King Crimson a dimostrazione che i quattro ragazzi
conoscono a menadito la storia musicale Prog del passato. Comunque al riguardo
non vi erano dubbi. Questa
volta i Transatlantic hanno pensato di offrire dell’opera anche una versione
più breve intitolata “The Absolute Universe - The Breath of Life (Abridged
Version)” concentrata (si fa per dire) in 64 minuti di musica, questo proprio
per venire incontro anche a coloro che arricciano il naso nei confronti delle
lunghe suite. In
poche parole questo è un altro momento musicale spensierato, fatto da
professionisti che non lasciano nulla al caso e che assieme si divertono come
bambini, e si sente! MS
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