NONSOLO PROGROCK, blog di informazione musicale ed altro
a cura di MASSIMO SALARI
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sabato 13 marzo 2021
Mezz Gacano
MEZZ
GACANO - OzocovonobovO MMXX Open
Mind – Lizard Records Distribuzione:
G.T.Music – BTF – Ma.Ra.Cash - Pick Up – Syn-Phonic Genere: Avant Prog/ RIO Supporto: cd – 2020
Nel
mio blog Nonsolo Progrock ho già dedicato uno speciale a questo artista a tutto
tondo, perché avere un musicista che si esprime liberamente senza pensare al
music business, compositore di ciò che provaal momento, è cosa francamente molto rara. Una discografia intrigante,
ricca di sorprese quella di Mezz Gacano, ma chi è il musicista in questione? Dietro
questo nome c’è il polistrumentista e compositore Davide Nino Urso Mezzatesta.
Il suo progetto nasce a Parma, e precisamente a Salsomaggiore Terme, dopo
l’incontro con John Zorn a Firenze, nel settembre del 1997. Nel 1998 l’artista si
trasferisce a Palermo ed inizia ufficialmente la carriera discografica. “OzocovonobovO MMXX” oggi non è altro che il remake di “Ozocovonobovo”
edito nel 2009. Il lavoro viene completamente rivisitato ed impreziosito
dall’arte di numerosi ospiti partecipanti, per nominarli tutti non basterebbe
una recensione, in più ci sono anche nomi importanti del circuito come Dave
Newhouse (flauto, clarinetto basso, sax, pianoforte), Tommaso Leddi (sax,
trombone, basso, batteria), Carlo Actis Dato (sax), Luciano Margorani (chitarra)
e Gianni Gebbia (sax). In
più ci sono i Self Standing Ovation Boskàuz Ensemble e la Boskàuz
Band. Sperimentare
è la parola d’ordine, spostare l’attenzione, osare e stupire, il tutto sempre
con nuove idee, Mezz Gacano è sicuramente fra gli artisti più interessanti del
panorama Prog italiano e lo dimostra anche in questo disco dove mette in atto
tutta l’esperienza annosa.La logica di
composizione sembra essere illogica, un mondo strambo, articolato ricco di
sorprese che iniziano da “Ozomeztro” (certo che per i titoli sembra avercela
con i recensori che scrivono), dove un vocalizzo ricercato fra sciamano e
Demetrio Stratos lascia spazio ai solfeggi di fiati ed archi. Il breve pezzo è
registrato all’auditorium RAI di Palermo nel 2017. Un inizio che mette in
allerta l’attenzione dell’ascoltatore, di certo lascia intendere forti emozioni
a venire. E “Gargios” registrato nel 2008 affronta un panorama progressivo
accompagnato dalla narrazione recitata di Luciano Palmeri di matrice King
Crimson, almeno per l’uso della chitarra di Mezz Gacano. Tastiere,
due chitarre, basso e batteria sono gli ingredienti che creano “Huiut”, brano
elettrico registrato nel 2007, qui si mostrano i muscoli e si fa l’occhiolino
all’universo di Frank Zappa. Nel mondo di “OzocovonobovO MMXX” possono mancare
i Magma? No, ovviamente non suonano con Mezz ma prestano sicuramente il loro
stile per “Ojelo Vojoje”. Tornano le chitarre elettriche nella nervosa “Jobai
De Gobai” con il saxdi Gianni Grebbia
che sembra voler parlare. Qui il Rock è presente e diretto, anche nell’intro di
“Mjasa Jest Mjasa”, altro tuffo nell’arte quasi contemporanea fuorviante e
spaccata dalle ritmiche dai stati d’animo controversi. “Unghstum”
risale al lontano settembre 1997, brano decisamente più Progressive nel senso
puro del termine, in certi momenti anche vicino agli Area. Ho apprezzato davvero
tanto. Musica orchestrale per “Carmelo In My Room”, in veste cinematografica,
ma un altro dei miei momenti preferiti si intitola “Pomoflower MMXX”, quando Mezz
Gacano riesce a far combaciare differenti mondi che variano dal Rock al Prog
Crimsoniano c’è davvero di che godere. Pezzo
da camera nell’intro di “The Sunny Son Of Blütenstaub” per poi inoltrarsi nel
rodato mondo Mezz Gacano. L’album si conclude qui, ma il disco contiene altri
due brani, “Ghozo” e “Sunny Son Of Blütenstaub Meez Ubao E I Bioboi”. Una
boccata d’ossigeno ed una lucidata a nuovo per questo lavoro che merita
giustamente più attenzione e rispetto. Qui c’è musica totale, occhio perché “OzocovonobovO
MMXX” non è un prodotto mordi e fuggi! Geniale. MS
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