NONSOLO PROGROCK, blog di informazione musicale ed altro
a cura di MASSIMO SALARI
Pagine
▼
mercoledì 21 ottobre 2020
Instant Curtain
INSTANT
CURTAIN – Let Tear Us Apart Autoproduzione Distribuzione: G.T.Music Genere: Progressive Rock Supporto: cd - 2020
Instant
Curtain, la debuttante band marchigiana di Macerata ha già nel suo nome intrinseco l’amore per la scuola di Canterbury
e le band di Robert Wyatt, soprattutto nei confronti dei Matching Mole visto
che nei titoli di diverse canzoni si possono estrapolare le parole Instant e
Curtain. In effetti la musica proposta in questo debutto dal titolo “Let Tear
Us Apart” ha molto del genere ma anche di tutta quell’area vintage dal suono
nervoso creato dalla chitarra di Robert Fripp (King Crimson). Ho fatto nomi
importanti per una band che esordisce, come minimo serve una tecnica strumentale
non banale, allora andiamo a vedere chi sono i componenti: Giuseppe
Petrucci inizia a suonare la chitarra da autodidatta e si appassiona alla
musica di importanti guitar heroes come Hendrix, Malmesteen e molti altri
ancora. Nei primi anni ’90 entra a far parte della bandFlying Gipsy e successivamente apre una
scuola di chitarra, la Giuseppe Petrucci Guitar School. Ascolta Genesis, Yes e
la scena elettronica tedesca. Fabrizio
Paggi è di Milano, apprezzato bassista ed esponente importante della scena locale
in ambito Jazz e Rock. Suona lo strumento e lo studia dall’età di 12 anni. Nel
2008 si trasferisce nelle Marche dove inizia anche ad insegnare. Carlo
Maria Marchionni è colui che si adopera in studio per le registrazioni, oltre
che svolgere seminari e concerti in tutta Italia sulla batteria. Massimo
Gerini è la voce. Inizia a cantare a cinque anni, a quattordici già fa parte di
una band Pop Rock, per farla breve ha cantato per Ian Paice, batterista dei
Deep Purple, il che la dice lunga. Dopo
le presentazioni arriviamo al disco che è composto da nove tracce. Ma prima di
passare alla musica lasciatemi fare una constatazione, sempre di più il
Progressive Rock anche in Italia si fa portavoce di una situazione societaria
non appagante, anche la musica cosiddetta colta attraverso i testi si sa lamentare come il padre Rock ha
sempre saputo fare negli anni. I testi dei brani narrano dunque della
situazione societaria nella nostra era e sono cantati in lingua inglese. Fa
comunque effetto nel 2020 ascoltare questo tipo di musica, “Reverse In The
Sand” fa scorrere brividi sulla pelle dell’ascoltatore amante del vintage.
Gradevole il giro del basso, 12 corde acustica, Mellotron, non vedo cosa altro
un appassionato del genere possa desiderare. “Tell
The Tales, My I…” è un brano articolato sorretto da buone melodie e in alcuni
frangenti anche struggente. “The Beginning”è un frammento sonoro ampio, ricco di richiami storici ma anche molto
attuale, il lato più ricercato degli Instant Curtain i quali nel ritornello
richiamano (forse inconsciamente) anche i Beatles, colonna portante di tutto il
Rock a venire post anni ’60. Molto buona la prova vocale e ancora una volta le
chitarre sono in stile King Crimson. “All
White” si sbobina sul Mellotron e l’Hammondin unaritmica ricercata legata
dalla chitarra 12 corde. Qui la band dimostra davvero una notevole personalità.
“And The Ship Battle Down” probabilmente ha numerosi déjà vu, Genesis compresi,
tuttavia sa farsi apprezzare nei suoi sette minuti abbondanti. “The
Rest Divide Us”fra stop & go e
progressioni risulta orecchiabile e gradevole con tanta storia alle spalle. Più
solare “Safe As The World” (mi ritornano in mente gli Echolyn), in alcuni casi
anche psichedelica, questo grazie soprattutto all’uso del sitar. “Stay” è uno
dei momenti più melodici e malinconici dell’intero album, ed “April” conclude
l’ascolto fra arpeggi e synth, un tassello importante del dna della band, un
ponte fra il passato ed il presente. Concludo
dicendo che nel 2020 è un piacere ascoltare dischi di questa caratura, alla
faccia di chi dice che oggi la buona musica non esiste più. Signori, basta
semplicemente aggiornarsi. MS
Molto interessante,devo approfondire,difficile esprimere un giudizio su pochi minuti d'ascolto.Ciao Max
RispondiEliminaCiao amico mio. Si hai ragione, per un apprezzamento o un giudizio migliore servono più ascolti e di tutti i brani.
RispondiElimina