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sabato 19 settembre 2020

Soul Secret

 

SOUL SECRET – Blue Light Cage
Layered Reality Productions
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – 2020



La band napoletana Soul Secret è una realtà nostrana già affermata e rodata. Quattro album in studio alle spalle tutti in un crescendo qualitativo costante. “Blue Light Cage” è il quinto tassello della loro discografia, e ancora una volta con esso dimostrano di essere capaci di ulteriore maturazione. I testi assumono una valenza sempre più rilevante, trattando temi globali come la vita lavorativa e le lotte interiori, ma anche argomenti più contemporanei come le fake news e l'influenza dei mass media sulle persone. Intelligente l’approccio che ruota attorno alle storie comuni che possono accadere a chiunque, così che l'ascoltatore può trovare elementi con cui relazionarsi.
Ma la protagonista indiscussa è la musica, il Metal Progressive, questa volta  più vicino alla formula canzone. Ogni strumento ha una sua personalità ben definita, che nell’insieme apporta ad un concepimento strutturale conscio dei propri mezzi, la band sa dove andare a parare ed il risultato è di gradevole fattura.
E a proposito di strumenti, nella line up si può annotare l’avvicendamento alla chitarra elettrica da Antonio Vittozzi a Francesco Cavezza, mentre la band è completata da Claudio Casaburi (basso), Antonio Mocerino (batteria), Luca Di Gennaro (tastiere) e Lino Di Pietrantonio (voce). Importante per la riuscita finale del prodotto anche l’ausilio del manager Davide Guidone, il quale prende parte al processo come supervisore, fornendo alla band alcuni buoni spunti.
“Blue Light Cage” è composto da nove brani e si presenta in edizione cartonata con tanto di libretto contenente foto dei musicisti e testi.
Il viaggio inizia con un brano strumentale dal titolo “Opening Sequence” con il quale si palesano immediatamente le qualità tecniche in dotazione ai singoli componenti. Esso è un intro dall’apertura sonora spaziosa, specie durante il solo di chitarra, mentre la ritmica risulta essere precisa e rodata. Le tastiere assumono un ruolo importante, il suono si riempie e l’insieme ne trae vantaggio. Impossibile non trovare punti di congiunzione con i maestri Dream Theater, così nel brano successivo dal titolo “The Ghost Syndacate” soprattutto durante l’approccio vocale che nelle coralità a supporto. Qui suona le tastiere come ospite anche l’ex Dream Theater, Derek Sherinian. Quando il Metal Progressive si lancia in aperture strumentali diventa un genere impossibile da non amare e questo vale anche per chi non mastica molto le note distorte. Ascoltare “ A President’s Speech “ è un piacere, punto d’incontro fra melodia e tecnica, divertente anche nello spunto jazz. Il suono è pulito, lineare, così gli arrangiamenti risultano sufficientemente curati, grazie ancora una volta al lavoro delle tastiere di Luca Di Gennaro. Una piccola giostra di emozioni che dura sei minuti. Un breve break acustico di due minuti toccanti dal titolo “Switch On” per ripartire con “la title track “Blue Light Cage”. Il brano è di classe con il sax affidato a Marek Arnold (Cyril, Flaming Row, Seven Steps To The Green Door, etc.). Di stampo classico è “We’ll Become Dust”, piccolo vademecum sul genere.
I Soul Secret sanno dosare alla perfezione la tecnica con la melodia orecchiabile, una prerogativa non da tutti. “Going Home” mostra i muscoli, Così “Jump Right In” che ostenta una band molto  attenta ai particolari. E come spesso accade, dulcis in fundo, “Breath And  Recover” è una suite che sugella un disco con un carnevale di suoni e di colori, elettronica compresa.
La qualità è alta, in tutti i settori, un disco che mostra le capacità delle band italiane nel sapere calarsi in ruoli da protagonisti, questo prodotto è sicuramente sopra la media di quanto ho potuto ascoltare all’estero riguardo al genere. Se amate il Metal Progressive non potete ignorare questa piccola perla sonora, così è consigliato anche a tutti coloro che vogliono approcciarsi per la prima volta al genere in questione. MS




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