Pagine

giovedì 20 febbraio 2020

IQ


IQ – Resistance
Giant Electric Pea
Genere: Neo Prog
Supporto: 2cd – 2019


Sono cresciuto anche con la musica degli IQ. 
Li ho difesi a spada tratta negli anni ’80 quando molti li criticavano e stroncavano per essere cloni inutili dei Genesis. Oggi invece si osannano proprio quei dischi, “Tales From The Lush Attic”, The Wake” e poi il ritorno clamoroso dopo lo stop temporaneo del leader cantante Peter Nicholls, “Ever”. Vogliamo poi dire di “Subterranea?, doppio cd e doppio capolavoro concept. Gli IQ hanno sempre saputo reinventarsi, anche quando gli anni ’80 richiedevano un tipo di musica completamente differente dal Prog. Sono stati capaci di sopperire alla mancanza di Nicholls e a questa moda con grandissima dignità, sfornando due lavori come “Nonzamo” (1987) e “Are You Sitting Comfortably?”, dischi che hanno fatto si discutere, ma di grande finezza. Il Prog fans ha comunque assorbito l’urto per poi liberare un grido di gioia all’arrivo del 1991 di “Ever”. Da li in poi la band ha saputo barcamenarsi molto bene con altri lavori di spicco, come “The Seventh House” (2000), e “Dark Matter” (2004). Ma da qui qualcosa non ha più funzionato, l’abbandono di Martin Orford (tastierista storico) non fa passare la band in maniera indenne. Seguono altri lunghi lavori come “Frequency” (2009) e  “The Road Of Bones” (2014), ma piano piano scema l’intensità, anche se ancora stiamo parlando di buoni dischi, o perlomeno dignitosi. Avrete notato che in questo brevissimo sunto gli anni che intercorrono fra un disco e l’altro sono sempre abbastanza sostanziosi, questo perché la band inglese si è sempre presa i suoi tempi per realizzare le idee, proprio per attingere al meglio.
Passano cinque anni per arrivare a quest’ultimo doppio cd “Resistance”. L’attesa è sempre la stessa, così le aspettative, anche se i sentori dell’ultimo decennio hanno fatto da campanello d’allarme. Gli IQ bene si esibiscono in sede live, anche se una polmonite ha lasciato qualche strascico nella voce di Nicholls.
Finalmente ho “Resistance” nelle mani. Doppio cd, come ultimamente ci hanno abituati. 
Come di moda in questo periodo, per i collezionisti dico anche che esiste la versione in triplo vinile. Il primo brano “A Missile” lo conosco già, in quanto uscito nel web come apripista e mi fotografa una band  granitica, martellante e sempre pilotata dalla voce quasi narrante di Nicholls. Un brano senza infamia e senza lode che tuttavia mostra anche un altissima professionalità, anche in fase d’incisione. Tutto lascia presagire un ascolto quantomeno gradevole, ma così non è. Il disco prosegue sulla falsa riga senza picchi emotivi, con una voce quasi monocorde ed un cantato eccessivo che non lascia spazio a quei momenti strumentali che hanno fatto la storia degli IQ. Si insiste troppo sulle ritmiche martellanti. Mancano le melodie vincenti, quelle che ti restano stampate indelebilmente nella mente. Un flop. Il primo cd non mi piace. Meglio il secondo, specie nella suite finale “Fallout”. Due sono le suite, un'altra è “The Great Spirit Way”.
Niente, tutto mi lascia molto indifferente, mentre sono certo che chi approccia gli IQ con questo disco per la prima volta, dirà che io non capisco nulla.  I fans della band come me però mi hanno capito, ne sono certo! MS


Nessun commento:

Posta un commento