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venerdì 31 gennaio 2020

Invertigo

INVERTIGO - Veritas
Progressive Promotion Records
Distribuzione italiana: GT Music Distribution
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2012



La Germania in ambito Rock si è sempre saputa far valere, non solo per il Kraut Rock, ma anche nel Progressive Rock. Non parlo dei tempi che furono, la storia parla da se, ma di quelli odierni con realtà importanti quali Sylvan, RPWL, Martigan, Apogee e molte altre.
Con "Next Stop Vertigo" debuttano nel 2010, palesando uno spiccato amore per il Prog più sinfonico. Infatti all'ascolto non si possono non notare richiami ad artisti quali Spock's Beard , Genesis, The Flower Kings oppure i Marillion. Eppure il quintetto non si limita a scimmiottare le band nominate, bensì le ha nel proprio DNA, così per questo il suono risulta fresco e di personalità.
"Veritas" è un concept suddiviso in sette tracce, fra cui due sono suite e ci si barcamena fra illusioni, realtà e memorie di gioventù. Davvero ci sono tutti gli ingredienti che interessano ad un Progster e l'inizio di "Darkness" presenta una band coesa e dalle idee chiare.
Il piano di Sebastian Brennert (anche voce) accompagna con stile un refrain di chitarra importante e si alterna con momenti di quiete melodica. Brano strutturato in maniera strategica e diretta. Pulita la ritmica del basso di Matthias Hommel e della batteria di Carsten Dannert. Al centro del brano esce persino la voce di Papa Benedetto XIV.
Il fatto che gli otto minuti e mezzo sono volati via è di per se una conferma della freschezza della proposta. Importante anche il lavoro delle tastiere da parte di Michael Kuchenbecker.
Ancora Prog energico con "Lullaby" e le tastiere soavi di supporto, gli arrangiamenti ricoprono un ruolo importante nel sound della band. Con "Waves" c'è una sterzata stilistica a favore di band come Marillion e Pink Floyd, specie nel solo di chitarra da parte di Jacques Moch. Emozioni che a stento si riescono a trattenere.
Segue la ricca "Dr.HO", vetrina dove gli Invertigo mettono in esposizione tutti i loro gioielli strumentali. "Suspicion" è invece la prima suite ed in essa sono immersi tutti i fattori che ho citato sino ad ora, tanto da raggiungere un Neo Prog convincente e rotondo, senza spigolature di sorta. Ovviamente cambi umorali e di ritmo a profusione.
"Truth" è il movimento più breve dell'album con i suoi quattro minuti e mezzo ed è anche l'unico strumentale, a parte il breve narrato conclusivo. Tutto questo conduce alla suite finale di 22 minuti dal titolo "The Memoirs Of A Mayfly".
Ascoltarla è come stare a guardare immagini velocizzate di situazioni atmosferiche, vedere passare nubi e velocemente lasciare spazio al sole, per poi venire alla pioggia e poi ancora sole e a finire la neve. La musica è questo, come dicevano i nostrani Arti & Mestieri, "Immagini Per Un Orecchio".
"Veritas" è un disco onesto che merita il nostro rispetto e soprattutto un attento ascolto, perchè ogni volta si può godere di una nuova sfumatura.
I tedeschi la sanno lunga: "In vino veritas"? Certamente, ma anche "Invertigo Veritas"! (MS)





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