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venerdì 3 gennaio 2020

InVertigo

INVERTIGO – InMotion
Progressive Promotion Records
Distribuzione: G.T.Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2019


La Germania in ambito Rock si è sempre saputa far valere, non solo per il Kraut Rock, ma anche nel Progressive Rock, per non dire poi dell’elettronica e dell’Heavy Metal. Non parlo dei tempi che furono, la storia si esprime da se, ma di quelli odierni con realtà importanti quali Sylvan, RPWL, Martigan, Apogee e molte altre ancora.
Con "Next Stop Vertigo" debuttano nel 2010, palesando uno spiccato amore per il Prog più sinfonico. Infatti all'ascolto non si possono non notare richiami ad artisti quali Spock's Beard , Genesis, The Flower Kings oppure i Marillion. Eppure il quintetto non si limita a scimmiottare le band nominate, bensì le ha nel proprio DNA, così per questo il suono risulta fresco e di personalità.
Sono passati ben sette anni dall’ottimo secondo disco “Veritas” (Progressive Promotion Records), ma il tempo non scalfisce l’ispirazione compositiva del gruppo oggi formato da Sebastian Brennert (voce, piano), Carsten Dannert (batteria), Michael Kuchenbecker (tastiere) e Kolja Maletzki (chitarra).
“InMotion” è composto da sei brani di media e lunga durata, con una buona qualità sonora masterizzata e mixata da Martin Schnella, vecchia conoscenza del Prog tedesco fra progetti solisti, Flaming Row e Seven To The Green Door. Pratica e ben curata la parte del packaging, cartonata e ben curata nei particolari, così il libretto interno comprensivo di foto e testi.
Molte le sensazioni che scaturiscono all’ascolto delle prime note di “Interrompu”, questo magari capita a me che sono un vecchio ascoltatore navigato, ma mi auspico che accada anche a tutti voi. C’è specialmente nel suono della chitarra un concentrato di esperienza annosa, rivolta al passato ma allo stesso tempo leggera e curata. Le melodie sono anche di carattere Neo Prog a dimostrazione di una cultura aperta a 360 gradi.
Bella la prova vocale che mai tenta di strafare ma che bada solo a mantenere il patos con l’andamento suonato. La parte finale del brano è affidata alla chitarra elettrica che si getta in un breve assolo Hard davvero bene eseguito ed efficace.
“Listen To The Smell Of The Pretty Picture” con i suoi dieci minuti e mezzo è il brano più lungo dell’album. Si apre con un suono anni ’70 sia sul lato Rock che Hard Rock, quasi al confine con l’AOR. Tanta materia all’interno, tutta espressa con dinamicità e classe. I deja vu ce ne sono  ed anche parecchi, ma questo è lo scotto da pagare per avere assimilato la lezione del passato. In molti passaggi mi ricordano i norvegesi Fruitcake, lo dico per i più ferrati di voi, specialmente nell’uso di certe tastiere. Ancora una volta gli assolo strumentali sono da brivido.
Ritmica elettronica apre “Severn Speaking”, un altro brano a cavallo fra l’Hard Rock melodico ed il Prog, con la voce narrante di una bambina, Severn Cullis-Suzuk, attivista, conduttrice televisiva e scrittrice canadese, che zittì il mondo per 6 minuti grazie al suo discorso al Vertice della Terra delle Nazioni Unite nel 1992 a Rio De Janeiro. I testi in senso generale raccontano storie dell’umanità nel tempo, anche di proclami famosi come “I Have A Dream”, “Yes We Can”, “How Dare You!”, preoccupazione per il futuro dei nostri giovani, bombardati da parole e da fatti avversi.
“Wasting Time” procede il lavoro intrapreso con ottimi arrangiamenti di tastiere e sintetizzatori, anche il cantato è più incisivo e coraggioso in un ambiente più scuro.
“Life Part I: Random” è un brano che mette in vetrina tutte le doti tecnico – compositive del gruppo. Chiude “Life Part II: Metaphors”, quasi uno strumentale completo ed alcuni richiami ai Spock’s Beard emergono fra le note.
“InMotion” è un disco fatto bene sotto ogni aspetto, con cura delle melodie e questo fatto tendo sempre a sottolinearlo, perché oggi è sempre più difficile trovare  quelle che rimangono nella mente, specialmente nel Progressive Rock. Ancora una volta gli InVertigo ce la raccontano giusta. MS


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