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mercoledì 6 novembre 2019

Antico Lunario


ANTICO LUNARIO – Epitaffio
Autoproduzione
Genere: Neo Folk Rock
Supporto: EP – 2019


Con un nome affascinante e traboccante di essenza Folk Rock, gli Antico Lunario sono un progetto che si fonda in un sottobosco presso Imola nel 2017. Tutto nasce da un idea del cantante e chitarrista  Francesco Ronchi (ex Holocene, ex Sundale) e del polistrumentista Iven Cagnolati (ex Aferium). Dopo alcuni avvicendamenti nella line up e defezioni varie restano un trio, ma Jack Einarr Greywolf (basso) esce dal progetto all’inizio delle registrazioni di questo EP di debutto intitolato “Epitaffio”, presente solo sul brano “We Will Go Home” ed autore di alcuni testi. Dunque gli Antico Lunario oggi a tutti gli effetti sono un duo.
“Epitaffio” viene stampato in cinquanta copie fatte a mano, autoprodotte, così come è autoprodotta la registrazione e quant’altro. Le canzoni sono sei per quasi trenta minuti di musica.
La confezione cartonata è tasca per un libretto di accompagnamento fatto di simil carta paglia sempre ad opera di Francesco Ronchi. L’ep si apre con “We Will Go Home”, ispirata dalla versione tratta dal film “King Arthur”, a sua volta suggerita da una ninna nanna delle Isole Ebridi. Il suono è registrato in maniera più che sufficiente, e quello che scaturisce dalle note è tanta storia riguardo al genere, l’arpa, le chitarre acustiche, le percussioni idiofone il tamburo ed il basso disegnano arie dal profumo antico, proprio come suggerisce il nome della band.
Il supporto del vento e la pioggia portano all’ascolto di “Silvestre Lambire”, brano con piccole velature di Progressive Rock, basate su alcuni giri di chitarra dal profumo Genesiano. Il cantato è in italiano e bene si adatta la voce di Ronchi nel contesto, malleabile a seconda delle esigenze. Alcuni passaggi mi rammentano i siracusani Fiaba.
“Del Tramonto Bramante” è una ballata su testi scritti da Jack Einarr Greywolf, ed il tempo sembra essersi fermato nel Medioevo. Tante le emozioni che scaturiscono da queste poche e semplici note, la sostanza è tangibile. Spettri, acqua, donna, fuoco, luna, cielo, tutti ingredienti che sanno trattare questi argomenti fiabeschi con sapienza e semplicità.
“Sulla Trepidazione” è più vigorosa, con arpa, mandolino, stompbox, percussioni, chitarra e basso, una nenia insistente che ha intrinseco il profumo della terra, il bosco è tutto attorno a noi e sembra rotearci attorno. Con “Della Risacca Che Culla” ho  sensazioni che mi conducono si nel nord dell’Europa, ma nel versante svedese, dove band come gli Opeth in versione acustica spesso hanno saputo donare quella tinta di oscurità al Folk che non guasta.
L’ep si conclude con “Epitaffio”, qui l’outro rammenta un motivo anonimo dell’antica Grecia intitolato “Epitaffio Di Sicilo”, ritrovato su una stele funebre di marmo risalente al II secolo a.C. ed il I secolo d.C.  Qui Iven Cagnolati suona anche l’Euro, uno strumento a corda ideato da lui stesso.
Quello che erompe dall’ascolto di “Epitaffio” è una sensazione di libertà, di natura, tempi antichi  a tratti oscuri ed in altri frangenti più aperti, anche se  la prima sensazione è quella maggiormente vissuta dall’ascoltatore.
l’EP sarà acquistabile dalla pagina bandcamp della band o scrivendo un messaggio direttamente alla pagina facebook del gruppo. MS


2 commenti:

  1. Breve album (EP) che ho particolarmente apprezzato. Il gruppo ha mescolato tanti generi diversi in questo disco e sicuramente dovranno tracciare un sentiero maggiormente definito, ma gli ingredienti che ho potuto ritrovare durante l’ascolto sono molto interessanti e nel loro genere, freschi. Serviva in Italia un gruppo che unisse progressive e folk con varie influenze dalla musica antica. Vediamo cosa ci riserveranno in futuro!

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  2. Hai ragione, un sentiero poco battuto e che va preservato con tutti i mezzi. Gruppi come Bededeum e questi Antico Lunario sono un valore per la nostra musica, che poi si devono migliorare non c'è dubbio, migliorarsi sempre e tutti. Grazie Daniele.

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