ALGEBRA – Deconstructing Classic
Andromeda Relix
Genere: Progressive Rock
Supporto: 2cd – 2019
Quando
l’amore per un genere musicale è totale, le basi storiche che fungono da
palestra diventano fondamentali per la crescita di un artista.
Gli
Algebra sono di Benevento e si formano agli inizi degli anni ’80. Tanta la
materia amata e studiata dai componenti storici della band Rino Pastore
(tastiere), Salvatore Silvestri (batteria) e Mario Giammetti (chitarra, voce),
mentre il bassista Carmine Ielardi nel tempo abbandona il gruppo.
Amore
per il Prog, soprattutto quello dei Genesis, Gentle Giant, Marillion e Moody
Blues, portano la band a partecipare a numerose compilation tribute, come ad
esempio in “The River Of Constant Change – A Tribute To Genesis” (Mellow
Records – 1995) o in tribute album ai
Marillion, Camel etc. Conoscono anche uno stop nel giugno del 1984 per poi
ritrovarsi nel 1993 grazie all’interessamento della Mellow Records. L’album che
ne scaturisce si intitola “Storia Di Un Iceberg” ed è il loro debutto
discografico ufficiale. Tutta l’esperienza annosa viene esibita nel disco,
dedito ai fans di band come Genesis, Camel e Marillion. Nel 2009 è la volta del
secondo album intitolato “JL”, dove la band si arricchisce di nuovi elementi
per una line up composta da Mario Giammetti (voce, chitarre), Rino Pastore (tastiere),
Roberto Polcino (tastiere), Francesco Ciani (batteria), e Maria Giammetti (sax,
flauto). Numerosi ed importanti anche gli special guest che partecipano, su
tutti Steve Hackett alla chitarra, il fratello John Hackett al flauto, Goran
Kuzminac, Aldo Tagliapietra (Orme), Lino Vairetti (Osanna) e Graziano Romani
alla voce e tanti altri ancora.
Oggi
il tributo degli Algebra a questo intrigante genere musicale è stampato dalla
sempre attenta Andromeda Relix con il titolo “Deconstructing Classic”, un
doppio cd in cui gli artisti vanno a dare lustro a vecchi classici e nuovi.
Una
parola di elogio per l’accurato artwork che accompagna il prodotto, in edizione
cartonata contenente un libretto approfondito
per liriche, descrizioni del contesto (in inglese), fotografie e cura
per i particolari, il tutto ad opera di Roberto Conditi per i layout e la
grafica, mentre per le foto e la
copertina Maurizio ed Angela Vicedomini di IconPhoto.
Il
cd 1 si apre con “La Cura” di Franco Battiato” e special guest d’eccezione,
Steve Hackett e Anthony Phillips dei Genesis, a seguire una serie di classici
del Prog. “Dusk” dei Genesis mette inizialmente la veste Neo Prog e poi si
lascia andare nel suo essere anni ’70. Segue il suono dei Camel con “Song
Within A Song”. Gli Algebra si mettono alla dura prova con “Funny Ways”, pezzo
magistrale dei tecnici Gentle Giant dove le tastiere ricoprono un ruolo
importante. Tutti i brani sino ad ora citati fanno parte di relative
compilation tribute. Non fa specie la suite
“Felona E Sorona” delle grandi Orme con richiami “Gioco Di Bimba”, il
brano è estratto dalla mastodontica compilation della Mellow Records “Zarathustra’s
Revenge – A Tribute To Italian Progressive Rock Of The Seventies”. Gli Algebra
passano con indifferenza fra uno stile ed un altro a dimostrazione di una
ottima preparazione sia tecnica che culturale. Fra tanti giganti non potevano
mancare gli EL&P qui omaggiati con “Take A Pebble”. Scuola di Canterbury
con “Old Rottenhat” di Robert Wyatt, a seguire altro pezzo di una compilation,
da “Songs For Jethro – Vol1” la canzone “Up To Me” veramente ben arrangiata.
Ancora più indietro nel tempo con “Dear Diary” dei maestri Moody Blues estratto
da “Higher And Higher – A Tribute To The Moody Blues”. C’è spazio anche per il
sud americano Luis Miguel e la sua “Què Hacer”.
Tuttavia
gli Algebra si trovano benissimo nel Neo prog, e la prova arriva con “This
Train Is My Life” dei Marillion estratto dalla compliation Mellow “Recital For
A Season’s End – A Tribute To Marillion”. Il primo cd si conclude con
“Sleepers” di Steve Hacett.
Il
cd 2 inizia con un altro brano tributo, questa volta ai Moody Blues, “Strangers
In Space” registrato nel 2016 ci porta una formazione in ottima salute. Nel
2010 registrano un brano scritto da Graziano Romani, “Hallelujah Joe”, molto
cantautorato storico, quello profondo e non banale degli anni ’70. Nello stesso
anno registrano “Goodbye Baby Blue” di Ray Wilson e “God If I Saw Her Now” dei
primissimi Genesis. Una puntata verso i Fairport Convention con “The Lobster”
registrata nel 2005, così nello stesso anno “Straight”, questa volta però il
brano è della band stessa.
Ci
sono anche due brani registrati a presa diretta, il primo è “Ripples” dei
Genesis ed il secondo ancora “Up To Me” registrati nel 2003. A sorpresa giunge
anche una variante di “Dusk”, la breve strumentale “Il Crepuscolo” suonata
dall’ospite Anthony Phillips (Genesis) nel 2016. Ci sono anche tre brani registrati dal vivo a
Cusano Milanino nel gennaio del 1996, “Dusk”, “Russian Suite” e “Open Door”. Il
disco si conclude con due canzoni che raccontano la storia degli esordi
Algebra, “The Clouds Are Always Present” del 1984 e “Il Muro” del 1983,
entrambi scritti da Rino Pastore.
Gli
Algebra riescono a far proprie le canzoni, non cercano di imitarle, un lavoro
d’amore e rispetto, quello che oggi nel mondo musicale è sempre più difficile
incontrare. “Deconstructing Classic” è il titolo perfetto per tanta bella
musica. MS