ELISIR D’AMBROSIA – Elisir
D’Ambrosia
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock
Supporto: 2018 – cd
E’
sempre un piacere conoscere nuove band formate da giovani ragazzi, soprattutto
se sono dedite ad un Rock particolarmente articolato e non scontato, come spesso
accade nel mondo del Progressive Rock. In fin dei conti la musica è la
protagonista, quella che fa da colonna sonora alla nostra vita. Ci può far
pensare, divertire, amare, sognare, l’importante è che sia contagiosa e ciò
generalmente accade quando chi la propone per primo si diverte.
E’
il caso dei veneti Elisir D’Ambrosia, formazione a quattro elementi della
provincia di Venezia composta oggi da Marco Causin (chitarra), Simone Sossai
(batteria), Alessio Uliana (tastiere) e
Mattia Mariuzzo (voce), mentre nel cd in analisi suonano Andrea
Stevanato alla voce e Riccardo Brun al basso oltre che i già nominati Causin,
Sossai e Uliana.
Si
formano nel 2013 da un idea del chitarrista e compositore Marco Causin e Simone
Sossai per suonare Progressive Rock dalle influenze anni ’70. Per questo ho
esordito dicendo che è un piacere imbattersi in questi gruppi, perchè il sapere
e ciò che i maestri del tempo passato hanno suonato è tramandato e mantenuto in
ottime mani.
Non
esulano puntate nel New Prog in certe fughe di tastiere, tuttavia il genere consegna
cambi di tempo, assolo importanti ed ottimi arpeggi.
“Elisir
D’Ambrosia” è un esordio autoprodotto formato da otto canzoni, con ospiti
graditi del calibro di Riccardo Scivales dei Quanah Parker alle tastiere nel brano
“Cardiologia”, Paolo Ongaro percussioni in “Cardiologia” e Enrico Callegari al
basso.
Il
disco si apre con un pezzo strumentale dal titolo “Ambrosia”, piccola vetrina
per le qualità strumentali dei musicisti. Si denota subito una buona amalgama,
una sezione ritmica presente e senza grandi sbavature, un Hammond aggressivo
come è capitato in certi momenti nella discografia delle Orme, guarda caso band
dei loro paraggi. Ma quello che sale in cattedra è il suono della chitarra di
Causin, ottimo strumentista dalle mature qualità. Segue “Cenere” e qui si entra
nella sfera canzone, dove le melodie giocano un ruolo importante, alternando
Hard Prog e Rock melodico. Biglietto Per L’Inferno e Metamorfosi vengono inevitabilmente alla mente. La prova
vocale è più che sufficiente, tentando di dare spazio alla malleabilità della
situazione, graffiante quando serve e delicata nei frangenti più pacati. Molto
bello il momento centrale con un assolo di chitarra al fulmicotone. “Cardiologia”
è davvero notevole, intrigante nell’arpeggio iniziale e delicata nell’incedere,
fino a raggiungere l’assolo in stile New Prog di Scivales. La chitarra
nuovamente gioca un ruolo importante.
Segue
la breve e acustica “Dimensione Deserto” recitata in maniera sentita da
Stevanato, un breve passaggio verso il brano più lungo dell’album dal titolo
“Libero Di Volare Nel Vento” con i suoi quasi dieci minuti. Ancora una volta la
formula canzone si mette a disposizione dei passaggi strumentali più
impegnativi, in una sorta di schiaffo o bacio, quella situazione che il Prog
fans si auspica ogni volta d’incontrare. Torna una folata di Hard Prog e tanti
assolo seppur brevi. Qui la prova vocale potrebbe dare di più, non che sia
male, ma per il gusto del sottoscritto forse manca quel pathos che ho invece
riscontrato in altri momenti dell’album. La chitarra di Causin insegue scale
notevoli ed il ritmo sale inevitabilmente fino a trovarmi a muovere
involontariamente il piede in maniera incontrollata.
Basso
e batteria aprono “Piano Piano”, movimento pacato che però non toglie e non
aggiunge nulla di nuovo al sound della band, il classico brano che si ascolta
con piacere ma che probabilmente non lascia un profondo graffio. “Luna” invece si
avvicina alla melodia italiana, più diretta e piacevole, soprattutto nel
crescendo strumentale finale, davvero pregevole.
Il
disco si chiude ottimamente con “Tenebra”, canzone più ricercata e dal dna
Prog.
Gli
Elisir D’Ambrosia sono una piacevolissima sorpresa e quindi di conseguenza una
ulteriore realtà italiana che va seguita e coltivata. Con alcune limature in
qua ed in là, ci possiamo attendere grandi cose da questi ragazzi che comunque
nella loro musica mettono tutta l’anima…E si sente! MS
Per
contatti: MARCOCAUSIN@LIBERO.IT