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sabato 24 marzo 2018

Nirnaeth


NIRNAETH – The Extinction Generation
Autoproduzione
Distribuzione GT Music/ GDC Rock Promotion
Genere: Thrash Metal
Supporto: cd – 2015




I Nirnaeth sono una band di Thrash Metal proveniente dal Bergamasco che si fonda nel 1990 grazie ad un idea di Marco Lippe (batteria, voce, tastiere) e Marco “Grey” Tombini” (chitarre). Il gruppo dopo cambio di line up si stabilizza con Marco Lippe, Danny Nicoli alla chitarra, Luca Algeri al basso e Elena Lippe alla voce.
Negli anni sono molto attivi nella scena live, aprendo concerti per gruppi Metal importanti come Cradle Of Filth, Strana Officina, Extrema, Skanners e moltissimi altri ancora. Prima della realizzazione dell’esordio autoprodotto targato 1998 dal titolo “The Psychedheavyceltale In 8 Movments”, realizzano anche due demo, “Nirnaeth” del 1992 e successivamente nel 1994 “Blind Hate”.
Oggi tardivamente esce questo secondo album “The Extinction Generation” fermo dal 2015 per i suddetti problemi di line up con quattordici brani così suddivisi, i primi dieci sono il vero album comprendente una cover del famoso brano “Blitzkrieg Bop” dei Ramones e i restanti quattro tratti  dal “Very Best Of The Thrash Years (1990 – 2000) Vol.1 Remastered” come bonus tracks.
L’edizione cartonata che accompagna il supporto ottico è elegante, contenete l’artwork di Italo Ghilardi ed i testi delle canzoni oltre che altre spiegazioni ed approfondimenti sull’origine dei brani.
Sin dall’ascolto del primo brano “We Forget To Think” si evince la provenienza dello stile Nirnaeth, dalle origini passate e lontane come quelle della Bay Area Californiana, uno stile che pur essendo datato è come il Jeans, non passa mai di moda. Exodus, Voivod, Testament ed altri ancora fanno capolino di tanto in tanto, mentre un encomio a parte va alla sezione ritmica che dimostra una assortita intesa oltre che una buona tecnica individuale. Quando in un gruppo la batteria ed il basso viaggiano bene all’unisono, la riuscita è garantita. Ci sono anche brani di media lunga durata come i sette minuti e mezzo di “Moby Dick”, questa cantata in italiano. Ottima l’interpretazione che confina il canto con il narrato. Gli assolo di chitarra spezzano l’ascolto rendendo il tutto più fruibile ed il vento sembra schizzarci l’acqua in faccia, mentre Moby Dick viene cacciato. Il ritmo sale con la title track “The Extinction Generation”, un galoppo nell’Hard Rock/Metal come certi Saxon di primo pelo hanno insegnato. Susseguono rasoiate in “Blind Hate”, più cadenzata e sporca. Alquanto gradevole la cover dei Ramones, cantata a più voci assieme ad Elena. Ma non ci sono soste, il  disco si scaglia nella nostra mente come un incudine che si lascia battere il ferro, “The Fatal Blame” è addirittura vicina a certi Iron Maiden. Cadenza e granito con “A Better Revolution” mentre “Mors Tua Vita Mea” è il sunto dello stile Nirnaeth. Altro esempio di ritmica a doppio pedale che trascina il brano lo si ricava dall’ascolto di “The Human Bankrupt”. A chiudere il disco ufficiale c’è “The Root Of Evil”, anche qui i Nirnaeth dimostrano di avere nel dna la storia del Thrash.
Nella parte “Very Best” apre la breve “Ten Years After” con un loop tastieristico d’atmosfera, fatto di eco e sgocciolamenti di note. A seguire “Fatal Blame” tratta dal primo demo del 1992, così “The Root Of Evil”. Il cd si conclude con “Epitaph”,canzone tratta dalla compilation “Il Cielo Visto Dalla Luna” realizzata nel 1992.
I Nirnaeth sono una parte della storia italiana del Thrash Metal, in una schiera di band seconde a nessuno, dove passione, sudore e aggregazione spesso donano frutti importanti. MS



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