THE
C. ZEK BAND – Set You Free
Andromeda Relix
Distribuzione: G.T. Music
Distribution
Genere: Rock
Supporto: cd – 2017
C’è
bisogno del Rock, ce n’è bisogno come l’aria. Quante volte invece sentiamo dire
che il Rock è morto? Niente di più sbagliato, siamo noi morti nella mente che
non accettiamo sviluppi al riguardo e rimaniamo avvinghiati fermamente a quelle
canzoni che ci ricordano la nostra bella gioventù o l’amore nei tempi che
furono. Per molti il mondo del Rock è finito li, tutto quello che si è evoluto
nel tempo non lo si accetta. Per cui, facciamo pace con la mente e cerchiamo invece
di capire che la “specie” va avanti e si evolve, volente o nolente il nostro
amore passato.
Il
Rock non muore mai. Dimostra di saperlo la The C. Zek Band, che sfoggia un
parterre di influenze notevole, amalgamate dalla propria personalità. Nel sound
si possono riscontrare schegge di Jimi Hendrix, John Coltrane, The Allman
Brothers, Pink Floyd e Beatles su tutte, ma molte altre ancora. Sonorità
vintage si, ma con caratteristiche proprie, ecco quindi un risultato Soul
Blues, contaminato dal Funk Rock.
Sono
di Verona e si formano nel 2015 dalle ceneri del trio Almost Blue, grazie ad un
idea del chitarrista, cantante e compositore Christian “Zek” Zecchin. La band è
completata da Roberta Dalla Valle (voce), Matteo Bertaiola (tastiere), Nicola
Rossin (basso) e Andrea Bertassello (batteria).
“Set
You Free” è composto da otto canzoni originali e una cover, quella di “Gimme
Shelter” dei Rolling Stones.
La
musica dei The C. Zek Band ha le solide basi del Blues, le esalta con riff
diretti e gradevoli, la voce di Roberta Dalla Valle ne è ottima interprete,
come nella bellissima canzone iniziale dal titolo “John Corn”. Le tastiere
ricoprono un ruolo importante, sia di accompagnamento che da traino. Il profumo
dei tempi passati inevitabilmente fuoriesce dalle note, basta ascoltare “I’m So
Happy” per averne una chiara idea.
Ma
Rock è soprattutto chitarra elettrica, e anche in questo caso ci si può
ritenere coperti, essa si esibisce di tanto in tanto in piacevoli assolo. Ma è
l’insieme che funziona, la band si dimostra
rodata ed interagisce in maniera precisa e professionale. Bella
l’interpretazione vocale in “Tell Me”, calda e ricca di energia, uno dei
frangenti più alti del disco, poi quell’Hammond…
Ed
è anche la volta della ballata, qui con il titolo “Kissed Love” dove il piano
ricorda un Wright dei tempi passati.
E
a proposito di tempi passati, non posso esimermi dal citare il Clapton che
fuoriesce in “Set You Free”, e la chitarra sale prepotentemente in cattedra
dopo un breve solo di tastiere, dimostrando non solo le doti esecutive di Zek,
ma anche l’anima di questa musica senza tempo, e sono brividi.
“Borning
Day” è ruffiana ed essenziale, “It Doesn’t Work Like This” ancora di più. L’album
si chiude con “Drink With Me”, canzone più lunga con i suoi sette minuti e
mezzo ed un andamento Pinkfloydiano che farà la gioia degli amanti del
quartetto di Cambridge.
C’è
poco altro da dire, un disco per provare non solo belle emozioni, ma anche per
capire da dove viene un certo tipo di Rock Blues, perché questo sound ne è
davvero un ottimo sunto. Sono certo che girerà spesso nel mio lettore, spero
anche nel vostro. MS
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