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sabato 1 aprile 2017

Stolen Apple

STOLEN APPLE – Trenches
Autoproduzione/Rock Bottom Records
Distribuzione: Audioglobe
Genere: Indie Rock
Supporto: cd – 2016


L’Indie Rock è un enorme calderone che contiene all’interno un vastissimo mondo musicale. Sempre più difficile focalizzare uno stile ben definito in questo contesto, numerose sono le influenze e gli innesti. I fiorentini Stolen Apple sono nel dentro con uno sguardo rivolto verso il settore americano, con Psichedelia, Blues, Country e Post Punk. Fra le loro ispirazioni si possono quindi estrapolare artisti come Neil Young, Sonic Youth, Clash, Slint, Dinosaur jr, Flaming Lips, Low, Codeine e Joy Division.
Si formano nel 2008 dai resti dei Nest, altro combo di Firenze. Esordiscono discograficamente nel 2001 con “Drifting” (Urtovox/Audioglobe ) e nel 2007 ritornano con “Isn’t It?” (Zahr Records/Blackcandy – Audioglobe). Diversi i cambi di formazione, fino a giungere nel 2016 al risultato “Trenches” in Stolen Apple con Luca Petrarchi (chitarra, voce), Riccardo Dugini (chitarra, voce), Alessandro Pagani (batteria, voce) e Massimiliano Zatini (basso, tastiere, voce). Il disco è suddiviso in dodici tracce.
L’apertura di “Red Line” è appunto lineare, basata su un riff gradevole e comunque dal sapore Beatlesiano, un movimento elettrico che si alterna a un momento riflessivo centrale. La sezione ritmica è semplice ed efficacie come il cantato, mai esagerato, il passo è giustamente lungo come la gamba. La chitarra a tratti si lancia in brevi assolo davvero piacevoli. Più acida “Fields Of Stone” e la personalità del gruppo comincia a salire per poi sfociare nei sette minuti di “Pavement”. Post-Noise e ballate Alternative Country per scoprire un nuovo angolo della band. Ho nominato precedentemente il Post Punk, e lo si riscontra nella diretta “Falling Grace”. Blues e Pop nell’orecchiabile “Living On Saturday”, ma personalmente resto colpito piacevolmente dalla slide guitar di “Mistery Town”, frangente più riflessivo del disco. Da sottolineare ancora  la ballata “Daydream” con l’armonica di Massimiliano Zatini.
Sale il ritmo in “Sold Out”, divertimento puro e  “Trenches” si conclude con “In The Twilight”, ballata sentita e calda.
Il suono dell’intero disco è leggermente cupo, tuttavia non stona con la proposta musicale, in alcuni casi questo viene addirittura  incontro alle atmosfere del brano. Il cantato è in inglese.

“Trenches”, trincee, quelle che ci creiamo noi nella mente per salvarci dal modo di vivere odierno? Questo lo penso io….Chissà, intanto al loro interno sappiamo che ci possiamo imbattere in musica spassosa e variegata, ancora una volta italiana. Bene così Stolen Apple, aspettiamo vostre nuove. MS

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