BLACK MIRRORS – Stato D’Eccezione
Autoproduzione – Creative Commons
Genere: Punk
Supporto: cd - 2016
Torna
il Punk ficcante dei Black Mirrors alla seconda uscita ufficiale dopo l’ottimo “La
Vita Sul Serio” (2013). Il quartetto composto da Andrea Morbi alla batteria, Francois Belocq al
basso, Gabriele “Cats” Gatti alla chitarra e cori, e Giorgio “Camel” Tinelli
alla voce, procede il cammino roccioso ed
impegnato nei testi, sempre attenti al sociale ed alla storia che abbiamo
vissuto. Questa volta nella realizzazione si avvalgono di numerosi amici e
special guest “d’eccezione”, il sempre fido Fabio “Dandy Bestia” Testoni
(Skiantos) alla chitarra, Mario e Sandro Severini (Gang) alle voci, Gianluca
Schiavon (Skiantos) alla batteria, Emilio “Cats99”Gatti (Screaming Hall) al
violoncello, Eugenio “Cats96” Gatti (Punk Lobotomy) al sax, così ai fiati Marco
Agostinelli, Fabio Bianchi e Paolo Del
Papa. L’album è ottimamente supportato da un libretto ricco di spiegazioni del
caso, testi e foto, il tutto con la doppia pagina centrale dedicata ai Black
Mirrors fotografati in strada con in sovrimpressione uno stralcio di una poesia
di Alessandro Cartoni. L’immagine della copertina invece è tratta da un murale
eseguito da Blu nel 2013 in una superficie 8x8 nel centro sociale XM24 a
Bologna.
Le
tracce che compongono il disco sono undici più tre bonus track, due brani dei
Clash “Death Is A Star (live)”, tributo a Joe Strummer dei Clash purtroppo
deceduto il 22 dicembre 2002 a Broomfield (UK) e “Ghetto Defendant (live)”. Il
terzo brano è “Stato D’Eccezione”, ma Remix.
Apre
proprio la title track ponendo il problema della restrizione della nostra libertà, fra Job Acts, referendum ed altre cose. “Camel” è in grande spolvero, la grinta, la sua voce
graffiante è perfetto viatico del concetto espresso, così come il Punk
proposto, semplice, diretto, di facile memorizzazione, come il genere notoriamente
richiede. Questo avvalora la cultura dei Black Mirrors che dimostrano di aver
vissuto ed assimilato sulla propria pelle non solo il genere che suonano, ma il
messaggio sociale che lo ha sempre contraddistinto. Sale il ritmo in “Monika”,
storia di una ragazza nata da una famiglia di nazisti ma che sceglie il “sentiero
guevarista”. La chitarra di “Cats” sciolina riff melodici, semplici ed
efficaci, così la ritmica è precisa, senza virgole o fronzoli. Simpatica “Punk
Is Dad”, che gioca sul pensiero sostenuto da alcuni che il Punk è morto (dead), ma che in
realtà invece è padre, così come lo è “Camel” con la nuova arrivata Anita, sua
la voce finale nel brano, una vera e propria staffetta generazionale. Segue uno
dei brani più divertenti dell’album, “W La FCA”, dedicata a Marchionne, con un
ritornello da cantare a squarciagola in sede live.
Black
Mirrors con i fiati di Agostinelli, Bianchi e Del Papa si addentrano in un
brano fuori dal Punk, con richiami al grande James Brown dal titolo “Il Lavoro
Non Esiste (Jobs Act)”. Amara considerazione, ma veritiera. Si ritorna al Punk
con “Mentecattautore” ed “Omissis”, politica e stragi, Piazza della Loggia,
Piazza Fontana e strategia della tensione. Bugie e rimozioni. “Memoria Con
Divisa” è un Punk/Ska scritto assieme a Pietro Guiducci, l’Italia che si
nasconde dietro l’appellativo di “brava gente”, e ritornano i fiati.
C’è
anche l’omaggio al mitico Roberto “Freak” Antoni dei Skiantos, “Gli Italiani
Son Felici” con la chitarra e la voce aggiunta di “Dandy Bestia”. Il brano è
stato scritto dagli Skiantos dopo il referendum abrogativo sulla scala mobile
del 1985.
Il quartetto da anche voce a chi non l’ha più, al ricordo di
personaggi che hanno fatto storia a modo loro, come “Corbari”, partigiano nel
1943 fra Ravenna e Forlì. Irriverente e ironico con gli avversari, Corbari
anarchico ribelle ed eretico, rivive grazie anche ai Black Mirrors. Prima delle
tre bonus track il disco è concluso da “Scrivere Vivere”, brano malinconico dedicato
alla memoria di Riccardo Bonavita, intellettuale amico fraterno dei BM.
“Stato
D’Eccezione” è un disco “coraggioso” che fuoriesce dalla banalità musicale
odierna, dove la parola è importante quanto la musica, concetto oggi appena
sfiorato soltanto da alcuni artisti, vuoi per pigrizia, vuoi per non essere
contro tendenza, i Black Mirrors invece sono loro stessi, prendere o lasciare.
All’ascolto chitarre ruvide, grida e Punk si equivalgono alle parole, stesso
peso sulla bilancia, punto di forza e caratteristica di questa band.
Una
finestra nel sociale, una “resistenza” concettuale dedicata a coloro che vogliono
vedere, sapere e pensare, non solo ascoltare. Stato D’Eccezione! MS
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