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sabato 20 febbraio 2016

Entity

ENTITY – Il Falso Centro
Lizard Records / Locanda Del Vento
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: cd – 2013



Gli Entity si formano nel 1994 nella provincia di Nuoro dalla scissione del gruppo I Teatro, da un idea di Mauro Mulas (tastiere) e Gigi Longu (basso, chitarra). Subito nel 1995 registrano un demotape dal titolo “Fantasia”. Dopo svariati cambi di line up si stabilizzano con Mauro Mulas (tastiere), Gigi Longu (basso e chitarra), Marco Panzino (batteria), Marcello Mulas (chitarre) e Sergio Calafiura (voce). Il sound proposto è influenzato dal Prog tipico degli anni ’70 e da qualche reminiscenza Jazz, ma nel debutto “Il Falso Centro” c’è molta altra carne al fuoco. Il cd contiene oltre che sette brani anche una traccia multimediale in PDF con le belle poesie liriche di Yuri P.Deriu.
Il pianoforte apre la strumentale “Davanti Allo Specchio”, atmosfere calde e di classe, lontane dalla banalità e vicine allo studio dello strumento. La qualità tecnica della proposta è certamente elevata,  e molto bello risulta l’ingresso della chitarra elettrica. Le Orme fanno capolino nella suite “Il Desiderio”, per sottolineare poi i crescendo sonori, formula che nel Prog funziona sempre alla perfezione. Le tastiere ricoprono quindi un ruolo importante nell’economia Entity. La prova vocale di Calafiura è buona, sicuramente sopra la media di questo tipo di proposte, sapete bene che la voce nel Prog italiano (salvo i soliti noti) è un problema. Segue la bellissima e poetica “Il Tempo”, qui gli Entity cullano l’ascoltatore  per poi risvegliarlo con enfasi.
“Il Trip Dell’ego” si apre ancora una volta con il piano che gioca ad inseguirsi con la chitarra. Il brano è ricercato nella struttura e nel cantato. Ma è con “Ant” che ho il piacere più elevato nell’ascolto, qui gli Entity si dimostrano maturi e  coscienziosi dei propri mezzi, anche compositivi.
“L’Armatura” è una suite all’inizio vigorosa, fra chitarra elettrica ed Hammond, in quel mondo musicale che si chiama New Prog di stile anni ’80. “La Notte Oscura Dell’Anima” chiude il disco che al suo termine lascia la bella sensazione di appagamento.
Gli Entity hanno lasciato un bel segno con questo debutto, ora spero in una successiva realizzazione, perché le basi per fare ottime cose ci sono tutte.
Se devo proprio cercare il pelo nell’uovo, oltre che magari a qualche soluzione un po’ troppo inflazionata, posso ricercarlo nel suono della batteria, non equilibrato, i piatti poi a volte quasi non si sentono, ma sono gusti personali che non vanno ad intaccare un giudizio che a mio parere è più che sufficiente. Di questi tempi non è poca cosa. MS



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